“Una bomba, un nuovo format rivoluzionario per tutti coloro che amano o non conoscono ancora l’Opera”, così Enrico Stinchelli definisce “Voci in Barcaccia”, il programma che condurrà dal 13 novembre su Rai Radio3 in diretta, dal lunedì al venerdì, sempre alle ore 13. L’idea è maturata dopo i traguardi ottenuti del concorso ideato da Rai Radio3 Voci in Barcaccia. Largo ai giovani!, pronto per la terza edizione (dal 16 gennaio al 16 maggio 2024). È una nuova, entusiasmante sfida offerta dalla rete: creare uno spazio pubblico in cui i giovani talenti possano ritrovarsi e riconoscersi. Enrico Stinchelli reggerà le fila del format, strutturato in due parti: Voci in barcaccia Lab (lunedì e venerdì) e Voci in barcaccia (martedì, mercoledì e giovedì). Dal 16 gennaio al 16 maggio 2024 si svolgerà il Terzo concorso internazionale Voci in Barcaccia. Largo ai giovani! con finale al Teatro dell’Opera di Roma.
Grazie al sostegno del direttore Andrea Montanari, la rete offrirà agli appassionati più dirette dedicate al mondo dell’opera, ai suoi grandi nomi e soprattutto ai giovani di talento e al loro sogno di calcare i grandi palcoscenici! Ogni lunedì e venerdì il format si chiamerà come detto Voci in Barcaccia Lab, un vero e proprio osservatorio sui giovani, con i giovani: uno spazio in cui i giovani musicisti e cantanti d’opera possano esprimersi, cantando, suonando e manifestando il proprio pensiero sul futuro della lirica. Non solo voci intese come cantanti lirici ma spazio a tutti coloro che partecipano alla meraviglia dell’Opera: sul palco, dietro e anche nella sua divulgazione. Il prossimo 25 ottobre in occasione del World Opera Day, durante la serata Le stelle di Radio3 in collaborazione con AGIS sarà lanciato il bando della terza edizione del concorso Voci in Barcaccia. Largo ai giovani!
Parliamo con Enrico Stinchelli e chiediamo: dopo tanti anni di esperienza radiofonica con la Barcaccia, contraddistinta da una grande capacità di divulgazione dell’Opera in tutti i suoi aspetti ma con un tono scherzoso, graffiante e ironico, come si configurerà il nuovo format di Radio3 che ti vedrà nella veste di conduttore unico?
Farò esattamente ciò che ha finora contraddistinto il mio lavoro, svolto assieme a Michele Suozzo in Barcaccia fino allo scorso mese di giugno. Dopo ben 35 anni di collaborazione ora la sfida è questa: un format nuovo e ricco di novità che arricchiranno il bagaglio di esperienze accumulato ma con il tono sempre lieve, disincantato e leggero. Non potrei fare altrimenti, fa parte del mio modo di essere e di rapportarmi con il pubblico. Ho sempre avuto una idiosincrasia per il sussiego e i toni paludati di quelle che il professor Giovanni Carli Ballola (recentemente scomparso e a cui va un mio commosso ricordo) definiva le “Vestali dell’Opera”. Divulgare e far amare l’Opera non è cosa semplice: vanno evitate le pesantezze e i pistolotti che vorrebbero “indottrinare”; piuttosto bisogna saper conversare amabilmente, come con un amico seduto davanti a te, senza inculcare nulla a nessuno ma prendendo per mano l’ascoltatore e compiendo assieme a lui un preciso percorso educativo, stimolando la sua curiosità.
Senza anticipare troppo le sorprese del programma, come sarà concepita la struttura e a cosa esattamente mira nella duplice veste con la quale si configura?
Voci in Barcaccia va in onda dal lunedì al venerdì e prevede per due giorni a settimana la rubrica più amata e apprezzata : Voci in Barcaccia Lab, dove lab non è la nota la bemolle ma sta per Laboratorio. Un giovane cantante, anche già in carriera, si sottopone dal vivo a quella che io definisco una audilezione, cioè canta una o più arie davanti a un piccolo pubblico formato da giovani allievi di Conservatorio, i quali al termine pongono domande, questioni di ordine tecnico ma anche umano, guidati e stimolati dal sottoscritto. Si imparano tantissime cose. Gli altri giorni della settimana verranno occupati da molteplici ospiti, con argomenti legati all’attualità dell’Opera, ai fatti e agli accadimenti, alle grandi voci del passato e del presente, con molti ascolti da commentare, confrontare e su cui imbastire utili riflessioni.
Il programma sarà per lo più rivolto ai giovani e a far scoprire loro la “meraviglia dell’Opera” o è pensato anche per chi già è profondo conoscitore di questo mondo?
Sappiamo bene che i cosiddetti ‘conoscitori’ hanno la precipua caratteristica di considerarsi depositari dello scibile operistico in toto, quindi c’è da rivolgersi soprattutto a chi vuole conoscere e ri-conoscere l’Opera, magari senza essere mai stato a Teatro. Ogni nuovo adepto, ogni nuovo appassionato deve essere una medaglia da apporre sulla bandiera.
Come avverrà il collegamento con quello che è il Concorso Voci in Barcaccia?
Come è stato nelle precedenti due edizioni: vi è una continua interazione con le selezioni, promuovendo questi eventi e invitando in studio non solo il singolo vincitore ma anche gli altri partecipanti, in modo da conoscere le loro storie (come si sono avvicinati all’Opera, come studiano, i loro obiettivi) e anche il lato umano, che è importantissimo. Tutto ciò prima della finale all’Opera di Roma, con la grande orchestra, un traguardo favoloso voluto e promosso dal dott. Francesco Giambrone, Sovrintendente del Teatro, e dal nostro direttore Andrea Montanari, coadiuvato da Monica Nonno e dalla inarrestabile Roberta Vespa, che sarà regista e curatrice della trasmissione”.
La scelta di seguire i giovani e di aiutarli nel loro percorso è sempre stato un suo obiettivo o è arrivato con il tempo?
Fin dal principio della mia attività ho detestato cordialmente e apertamente due cose del mondo dell’Opera: l’ipocrisia e la cattiveria gratuita dei melomani più esacerbati, della cricca dei critici vociomani e dei radical-chic, che ora vediamo far capolino sui social. Costoro sono per me la rovina dell’Opera. I giovani devono essere aiutati, soprattutto in questo periodo storico afflitto dall’ignoranza imperante e dall’informazione che disinforma, cioè che non-forma. Diceva Kafka: “La giovinezza è felice perché ha la capacità di vedere la bellezza; chiunque sia in grado di mantenere la capacità di vedere la bellezza non diventerà mai vecchio.
Da grande conoscitore del melodramma, di cosa credi abbia bisogno il mondo dell’Opera per non perdere l’interesse sempre più fragile che ha con un pubblico che si è assottigliato in modo preoccupante?
L’Opera sta vivendo un paradosso, uno dei tanti di questo mondo già di per sé paradossale: iperproduzione teatrale ovunque, una sorta di isteria esplosa dopo la pandemia, ma a fronte di una ignoranza dilagante del pubblico, dei maestri di Canto e degli addetti ai lavori in genere. Così assistiamo al fenomeno di una infinità di spettacoli con tantissimi esecutori, anche splendide vocalità, ma allo sbaraglio, con repertorio sbagliato, declini precoci, disordine, confusione in chi paga un biglietto per assistere a una recita. Abbiamo visto cosa sta accadendo in merito al discorso su regie moderne e tradizionali: un caos. Il mondo dell’Opera ha bisogno di amore, competenza e passione autentica da parte delle cariche apicali dei Teatri, possibilmente: onestà.
La comunicazione radiofonica che ruolo ha e deve avere per rinsaldare il legame fra ascoltatori e pubblico che poi si reca a teatro?
Un ruolo enorme, storicamente stabilito. La radio ha dato il via alla grande passione operistica di tutte le generazioni che ci hanno preceduto, da Marconi a oggi. Pensiamo ai leggendari Concerti “Martini & Rossi”, prodotti dalla Rai tra il 1936 e il 1964, che fecero conoscere a ogni italiano le voci di Callas, Tebaldi, Gigli, Lauri Volpi e tanti altri artisti. Oggi Radio3 ha un ruolo importantissimo, svolto a meraviglia dalle dirette dai Teatri e dalle sale da concerto. Il format Voci in Barcaccia si innesta esattamente in questo concetto di radio “partecipata”: il pubblico avrà modo di vivere l’Opera, spiando dietro le quinte, conoscendo la struttura, i segreti, il lavoro che c’è dietro e che poi diventa LO spettacolo. Persino guardando dentro le ugole dei cantanti per carpirne i segreti. Del resto chi è il vero melomane? Colui che sentendo una donna cantare sotto la doccia, si avvicina al buco della serratura e vi pone…l’orecchio.