Il baritono salernitano Ernesto Petti – reduce dal successo come Sharpless in Madama Butterfly al San Carlo di Napoli – debutta finalmente nel teatro della sua città: sarà Tonio in Pagliacci, il capolavoro di Leoncavallo (prima rappresentazione, a Milano il 21 maggio 1892), nel nuovo allestimento di Sarah Schinasi e con la direzione di Daniel Oren. Gli altri membri della “compagnia teatrale” sono Nino Machaidze (Nedda), Jorge de Leòn (Canio), Francesco Pittari (Beppe) e Tommaso Barea (Silvio).
Com’è il Tonio di Petti? Ne ha parlato il baritono alla vigilia del suo debutto in casa: «Tonio è il personaggio d’apertura dell’opera e, con la famosa aria “Si può? Si può?”, stabilisce il tono del dramma lirico come tragedia piena di emozioni crude. Nella sua interpretazione, è necessario essere in grado di comunicare il profondo senso di rifiuto, desiderio represso e amarezza del personaggio, utilizzando sia la voce che l’espressione fisica». Sempre secondo Petti: «Tonio è una figura patetica, ma anche minacciosa, e il cantante deve essere in grado di trasmettere queste sfaccettature contrastanti. Bisognerebbe anche prestare attenzione ai cambiamenti drammaturgici nell’opera, poiché Tonio passa dalla spavalderia pomposa alla crudele vendetta. Questi cambiamenti si devono riflettere apertamente nella voce e nella presentazione del personaggio, credo che l’interpretazione di Tonio dovrebbe trasmettere all’ascoltatore tutto il tormento di un uomo comune, la sua lotta per l’amore non corrisposto, e infine la sua caduta nella vendetta e nella disperazione».
L’opera sarà in scena al Teatro G. Verdi di Salerno venerdì 13 ottobre alle 21 e, in replica, domenica 15 ottobre alle 18.
Ulteriori informazioni: https://cultura.comune.salerno.it/it/evento/pagliacci