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Venezia, Teatro Malibran – Il trionfo del Tempo e del Disinganno

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Seppur non concepito per la scena, Il trionfo del Tempo e del Disinganno di Georg Friedrich Händel è diventato ultimamente un titolo ricorrente delle stagioni operistiche. A Venezia quest’oratorio non era mai stato eseguito e dunque c’era molta curiosità per il nuovo allestimento della Fenice al Teatro Malibran. Sulla presunta teatralità del Trionfo del Tempo e del Disinganno ci sarebbe molto da discutere: il testo del cardinale Benedetto Pamphilj non presenta una vera azione scenica né tantomeno rilevanti spunti drammatici. È, di fatto, un dialogo allegorico che ha quattro protagonisti: Bellezza, Piacere, Tempo e Disinganno, ed è un vero manifesto di austerità in un clima di Controriforma. La Bellezza (soprano) che vive soggiogata dal Piacere (soprano) è convinta dal Tempo (tenore) e dal Disinganno (contralto) a imboccare una via nuova, di redenzione, lontana dunque dai piaceri e dalle lusinghe mondane. Diviso in due parti, l’oratorio è ricco di pagine ispirate, come l’aria “Lascia la spina” (che nel successivo Rinaldo händeliano sarà ripresa divenendo la celeberrima “Lascia ch’io pianga”), o interventi virtuosistici affidati all’organo (a cui sedeva lo stesso Händel) e al violino (alla prima esecuzione c’era il grande Arcangelo Corelli). Il compositore tedesco scrisse Il trionfo del Tempo e del Disinganno a Roma, dove fu eseguito nel 1707. Il papa nel 1703 aveva proibito le rappresentazioni operistiche, inappropriate e “corrotte”, preferendo gli oratori in lingua volgare. Il lavoro conobbe poi diverse riprese e importanti rielaborazioni; tra queste ricordiamo le due di Londra con i titoli Il trionfo del Tempo e della Verità (1937) e The Triumph of Time and Truth (1757).

Lo spettacolo al Teatro Malibran è stato affidato all’artista Saburo Teshigawara che, oltre la regia, le scene, i costumi, le luci, ha curato anche le coreografie. Leone d’oro alla carriera per la danza nel 2022 della Biennale di Venezia, Teshigawara ha “riempito” la scena con la propria elegante presenza e quella di altri tre ballerini: Rihoko Sato (impegnata inoltre come assistente alla regia e alla coreografia), Alexandre Ryabko e Javier Ara Sauco. È stato reso così un omaggio alla danza che per il coreografo giapponese rappresenta l’elemento centrale di un’esperienza visiva e sensoriale più ampia. L’opera di Händel è stata risolta dunque con una teatralità “aggiunta”, con poche luci (la scena era piuttosto buia) e un gioco di chiaro e scuro che poco toglieva a una complessiva staticità. I cantanti, infatti, si muovevano in uno spazio limitato, in pratica senza interagire con i ballerini. Simbolica la presenza di quattro cubi a indicare presumibilmente una ricerca di equilibrio, e armonia e di rinascita.

Per questo primo allestimento veneziano dell’opera di Händel abbiamo ritrovato il soprano Silvia Frigato (Bellezza), apprezzata quale Amore nel recente Orfeo ed Euridice alla Fenice. Anche se il personaggio händeliano richiederebbe un timbro più pastoso, intenso e ricco di colori, Frigato, con la sua voce limpida e pura nell’emissione, è risultata convincente e sempre molto professionale. Ci hanno colpito meno le altre due voci femminili. Giuseppina Bridelli (Piacere), mezzosoprano, ha alcune zone di opacità che tolgono mordente al suo canto, mentre Valeria Girardello (Disinganno), seppur nell’insieme corretta, non ha sufficiente squillo. Complessivamente adeguato il tenore Krystian Adam (Tempo) per una parte la cui scrittura è piuttosto centrale.

Dell’Orchestra della Fenice abbiamo apprezzato l’eccellenza delle parti solistiche, alquanto impegnative e piene d’insidie. La direzione di Andrea Marcon ha assicurato solidità e compattezza, anche se non sarebbero dispiaciute una maggiore tensione e incisività. Caloroso il successo di pubblico.

Teatro Malibran – Stagione del Teatro la Fenice 2022/23
IL TRIONFO DEL TEMPO E DEL DISINGANNO
Oratorio in due parti HWV 46a
Libretto di Benedetto Pamphilj
Musica di Georg Friedrich Händel

Bellezza Silvia Frigato
Piacere Giuseppina Bridelli
Disinganno Valeria Girardello
Tempo Krystian Adam

Orchestra del Teatro La Fenice
Direttore Andrea Marcon
Regia, scene e costumi Saburo Teshigawara
Assistente alla regia e coreografia Rihoko Sato

Nuovo allestimento Fondazione Teatro La Fenice
Prima rappresentazione veneziana
Venezia, 25 maggio 2023

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