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Venezia, Teatro La Fenice – La traviata (con Feola, Pretti, Viviani)

Ritorna al Teatro la Fenice La traviata nata nel 2004 con la regia di Robert Carsen. Lo spettacolo ambienta la vicenda in una non meglio codificata alta società negli anni Sessanta del secolo scorso, ossessivamente ricoperta di dollari. Didascalica e un po’ volgare la sfilata di maschi paganti nel corso dell’ouverture. Decisamente pleonastica ma evidentemente funzionale alla descrizione del milieu patriarcale e capitalista nerbo della vicenda. Visivamente, nel complesso, questa Traviata convince senza sconvolgere: belle scene d’insieme e piene di vita, grazie al vivace lavoro del corpo di ballo e della nutrita compagine dei figuranti. Dal punto di vista scenografico, delude soltanto l’infinito faggeto dell’inizio del secondo atto, statica e noiosa fotografia che forse allude a qualche rimando panteistico quando giunge a fare da sfondo all’angoscioso e struggente duetto di Violetta e Alfredo, emotivamente devastante e condotto dai due protagonisti con grande sobrietà. Divertente e azzeccata l’idea del teatrino di rivista sul palcoscenico, animato da uno spettacolino tanto kitsch e gratuito quanto gli interventi di zingarelle e matadores. Carsen si rivela un corretto metteur en scène, che ha saputo fare un passo indietro lasciando parlare la potente drammaturgia verdiana e rinunciando a proporre sovraletture poco sostenibili e che forse avrebbe potuto osare qualcosa di più dal punto di vista visivo.

La direzione di Stefano Ranzani è buona: conduce con garbo e correttezza quella che è senza dubbio una delle orchestre più traviate al mondo, che però qua e là sovrasta le voci, forse non avvezza a un’interprete di tale finezza.

Cast di primo livello e in piena forma: voce chiara, quella di Rosa Feola, elegante e distinta. La sua è una Violetta padrona di sé, che con un’interpretazione contenuta e scevra di eccessi non si fa traviare da lusinghe e rimpianti ma sembra essere consapevole sin da subito del destino cui il suo ruolo la lega. Feola è analitica e limpida anche nei passaggi più concitati ed emotivamente coinvolgenti, che sa calibrare con grande efficacia drammatica. La sua notevole abilità di attrice raggiunge l’apice nel terzo atto, in cui dosa una rosa di azioni ed emozioni con una sobrietà che le rende autentiche. Applausi calorosi scrosciano per lei a scena aperta e chiusa: anche il pubblico della Fenice l’ha promossa a pieni voti. Piero Pretti costruisce con Feola una coppia perfettamente bilanciata: l’amalgama tra i loro timbri è straordinario, contraddistinto da una certa pulizia ed elegante mancanza di ostentazione. Gabriele Viviani è un impeccabile Germont nella voce e nel physique du rôle. Valentina Corò solfeggia diligentemente la parte di Annina; Valeria Girardello è perfettamente a suo agio nel ruolo della salottiera Flora. Adeguati gli interventi di Cristiano Olivieri, Gastone, Armando Gabba, il barone Douphol, Mattia Denti, il dottor Grenvil, Matteo Ferrara, il marchese d’Obigny. [Rating:4/5]

Teatro La Fenice – Stagione 2022/23
LA TRAVIATA
Melodramma in tre atti
Libretto di Francesco Maria Piave
Musica di Giuseppe Verdi

Violetta Valery Rosa Feola
Alfredo Germont Piero Pretti
Giorgio Germont Gabriele Viviani
Flora Bervoix Valeria Girardello
Annina Valentina Corò
Gastone Cristiano Olivieri
Il barone Douphol Armando Gabba
Il dottor Grenvil Mattia Denti
Il marchese d’Obigny Matteo Ferrara
Giuseppe Cosimo D’Adamo
Un domestico di Flora Nicola Nalesso
Un commissionario Carlo Agostini

Orchestra e Coro del Teatro La Fenice
Direttore Stefano Ranzani
Maestro del coro Alfonso Caiani
Regia Robert Carsen
Regia ripresa da Christophe Gayral
Scene e costumi Patrick Kinmonth
Coreografo Philippe Giraudeau
Light designers Robert Carsen e Peter Van Praet

Venezia, 17 settembre 2023