Chiudi

Milano, Teatro alla Scala – Markus Werba e Michele Gamba in “Winterreise”

Condivisioni

Nel côté liederistico tutta spontaneità e immediatezza di Franz Schubert, la Stimmung, cioè cuore, sentimento, atmosfera, passa in primo piano rispetto alla forma. E quasi sempre i primi Lieder si somigliano nel lirismo e nella gamma sentimentale che li sostanzia. La drammaticità irrompe invece nei due cicli estremi, Winterreise e Schwanenegesang. La comprensione dei testi diventa necessaria, penetrante, indispensabile in un contesto quasi del tutto indifferente alla gioia della vocalità spiegata. Il Leimotiv è la malinconia, la tristezza, il pensiero di morte.

Alla Scala, a onta del freddo, del buio, della pioggia ininterrotta e dalla giornata festiva, il pubblico è numeroso e rapito. Le parole del poeta Wilhelm Müller, anche quando non perfettamente comprese, emanano malinconici tumulti. In locandina Winterreise D 911 su poesie di Müller. È Il viaggio d’inverno, inverno metafora dei giorni estremi della vita. Interpreti d’eccezione e parzialmente inaspettati il baritono Markus Werba che sussurra accarezzando tutto il pathos del mondo e, supporto sostanziale, Michele Gamba al piano. Insomma, due artisti che conosciamo come Papageno il primo e bellissimo direttore il secondo. Ora i due si ammantano di sottile e sofferta intimità. Ogni poema è un addio, un avvicinarsi al momento estremo. L’impianto dei 24 Lieder, che iniziano con un Guthe Nacht, è in do minore, per Schubert una tonalità funebre. Mentre il disegno melodico è arroccato su un fa che scende al re dell’ottava sottostante. Si parla di notte, di gelo, di lacrime. Una discesa agli inferi che l’estensore del programma Raffaele Mellace paragona all’abisso orrido nel quale precipita il vecchierel del Canto del pastore errante di Leopardi. I nomi della Winterreise sono Fischer-Dieskau, Bostridge, Matthias Goerne, Thomas Quasthoff che incide con Barenboin. Ma anche il mezzosoprano Christa Ludwig. Alla Scala ammaliata, quei Lieder sono proposti da un intensissimo Markus Werba, leggermente fermo all’inizio e poi ricco di colori, di emissioni sussurrate. Mentre il pianismo di Gamba è elegante, limpido, sobrio, inappuntabile.

Pubblico incantato ed emozionato. Sebbene, contrariamente ad altre occasioni di simile importanza, sia parso un peccato il display spento impedendo, a chi non aveva caricato il testo sul cellulare come suggerito dall’indicazione del foyer, la comprensione esatta di quelle parole interpretate a una a una con differenti sentimenti dai due artisti.
Winterreise, Werba e Gamba restano comunque una magnifica e rara occasione. Gradimento assoluto, lunghi applausi e, in alcuni, appunto un po’ di disappunto per non essere riusciti a immedesimarsi del tutto nell’anima di Schubert e dei suoi fedeli alter ego.

Teatro alla Scala – Recital di canto 2022/23
WINTERREISE D 911
24 Lieder per voce e pianoforte
Testi di Wilhelm Müller
Musica di Franz Schubert

Baritono Markus Werba
Pianoforte Michele Gamba

Milano, 8 gennaio 2023 

 

image_print
Connessi all'Opera - Tutti i diritti riservati / Sullo sfondo: National Centre for the Performing Arts, Pechino