Reduce dai successi estivi al Festival di Salisburgo e all’Arena di Verona, Asmik Grigorian ha fatto tappa a Londra per il suo primo recital alla Wigmore Hall. Per l’occasione il soprano era accompagnato dal pianista russo-lituano Lukas Geniušas, con cui aveva collaborato per il suo primo progetto discografico, dal titolo Dissonance (per l’etichetta Alpha Classics), una raccolta di romanze di Rachmaninov. I due artisti hanno offerto un denso programma di musica da salotto russa, che oltre a Rachmaninov prevedeva delle pagine di Čajkovskij. Il concerto ha già fatto il giro di diverse città europee nel corso dello scorso anno, arrivando finalmente anche nella capitale britannica. È stato un debutto trionfale da tutto esaurito con un successo meritatissimo per una cantante sicuramente intelligente e generosa nel dispiego dei suoi mezzi vocali e interpretativi.
Grigorian era in forma vocale smagliante, evidente da un controllo invidiabile del fiato, traslato in un suono saldo, pulito, proiettato e omogeneo, senza evidenti disuguaglianze di registro. La dizione russa è rimasta sempre molto buona e ben articolata, anche grazie all’assenza di emissione intubata. Il pubblico è stato quindi in grado di seguire, parola per parola, sillaba dopo sillaba, il programma di sala nonostante la barriera linguistica di un repertorio non facile e di nicchia. È rassicurante poi osservare che le recenti scelte di repertorio piuttosto pesanti, non abbiano lasciato segni di deterioramento vocale. L’artista è evidentemente consapevole di come usare il proprio strumento. Nei climax dinamici dei pezzi di Rachmaninov la cantante è stata invece forse troppo generosa nel volume, forse non pienamente conscia dell’acustica di una sala intima a lei totalmente nuova. È forse l’unica critica che le possiamo muovere in un concerto che ha rasentato l’eccellenza, anche per il rapporto perfettamente calibrato tra testo e musica, valorizzato poi da una grande sensibilità musicale.
La prima metà del concerto era dedicata a Čajkovskij. Con Nel turbinio della danza, su testo di Tolstoj che parla dell’innamoramento per uno sconosciuto a un ballo, Grigorian ha immediatamente creato un clima intimo e sognante, plasmando un bel suono morbido e omogeneo. Nuovamente solo, come prima, pagina composta da Čajkovskij a pochi mesi dalla sua morte, ha ben reso la solitudine e desiderio del protagonista di questo testo di Rathaus. Nessuno tranne il cuore solitario è stata cantata con dinamiche ben calibrate, centri ben ambrati e parole ben legate. Trema una lacrima sempre su testo di Tolstoj aveva classe da vendere e l’interprete è apparsa molto coinvolta. Vi benedico, foreste si è segnalata per l’abilità nel costruire un graduale crescendo. Ha chiuso questo primo ciclo di canzoni Non chiedere, dove il tormento esistenziale è stato reso in musica con ottimi contrasti dinamici.
Dopo l’intervallo si è passati a Rachmaninov con una serie di brani fondamentalmente tratti dalla registrazione citata sopra. In Nel silenzio della notte segreta Grigorian fraseggia con stile, mentre invoca l’assenza dell’amato. Non cantare per me, bellezza viene impreziosita dai bei filati sul finire che rendono l’ascolto ancora più magico. L’interprete è poi materna e delicata in Bimba, tu sei bella come un fiore. Il sogno si gioca ancora sul filo dei contrasti. Acque di primavera ha notevole impatto grazie a una scrittura ricca dove la voce si erge spavalda per volume e maestosità. Non ti affliggere è decisamente drammatica. Ti aspetto è una vera e propria scena dal carattere quasi operistico sull’attesa tormentata dell’amato. La cantante è poi descrittiva, riflessiva e fragile in Crepuscolo. In Come è bello qui sfoggia ancora una volta dei bei filati che arricchiscono un brano intimo e raccolto. Ci riposeremo è un invito al riposo dove la voce viaggia libera con l’espressività. Dissonanza è una pagina dal carattere drammatico dove una donna sogna il vecchio amato mentre però è nelle braccia di un altro uomo: l’artista è inquieta sul finire, sfogando più volte in acuto.
Dalla tastiera Lukas Geniušas ha accompagnato inizialmente con discrezione e poi sempre più con coinvolgimento espressivo nell’intrecciarsi alla linea vocale con intensità e delicatezza. Il pianista si è ritagliato anche diversi spazi da solista con la malinconica Romanza in fa minore e lo Scherzo humoristique di Čajkovskij, dove l’artista si è mosso sulla tastiera con la leggerezza del vero virtuoso. Nella seconda parte del recital ha poi eseguito due preludi (n. 12 e n. 13 da Op. 32) di Rachmaninov.
I due interpreti sono stati accolti da una marea di applausi e hanno concesso come bis due brani di Rachmaninov. Ancora tanti applausi e poi i presenti hanno lasciato la sala consci di aver assistito a un concerto decisamente di livello.
Wigmore Hall – Stagione 2023/2024
RECITAL DI CANTO
Asmik Grigorian soprano
Lukas Geniušas pianoforte
Pagine di Čajkovskij e Rachmaninov
Londra, 9 settembre 2023