Non fosse per la bellissima direzione d’orchestra di Fabio Luisi, il nuovo allestimento che il Teatro Carlo Felice di Genova, in coproduzione con il Teatro Comunale di Bologna, ha approntato di Die Fledermaus (Il pipistrello) di Johann Strauss junior, sarebbe da archiviare prontamente. Fabio Luisi, infatti, dirige con grande abilità la difficile partitura straussiana, imprimendo slancio e dinamismo dove richiesto, alternando languore e sensualità nei (pochi, in verità) momenti che la scrittura orchestrale finalmente sollecita, spingendo l’orchestra genovese a una pulizia di suono e a una precisione davvero lodevoli.
Ma purtroppo un’operetta non è esattamente un musical (ammesso e non concesso che per un musical non servano grandi voci, vedi West Side Story), ovvero anche per cantare Johann Strauss junior occorrono voci tecnicamente preparatissime, estese, dotate di agilità e capaci di alternare al canto a voce spiegata insinuanti mezzevoci. Il ruolo del tenore Alfred, in tal senso, è paradigmatico, così come quello del soprano Rosalinde, già cavallo di battaglia di interpreti storiche quali Elisabeth Schwarzkopf o, più recentemente, Edita Gruberova. A Genova, nella rappresentazione dell’8 gennaio a cui abbiamo assistito, i soli interpreti di Adele (Danae Kontora), Orlofsky (Deniz Uzun) e Falke (Liviu Holender, bellissimo il suo avvio del concertato del secondo atto, per altro meravigliosamente diretto da Luisi) rendevano davvero giustizia alla vaporosissima musica di Johann Strauss. Vaporosissima, ma facile a svaporare come il più costoso degli Champagne se, invece di cantare, si scivola nel parlato o se gli acuti tendono pericolosamente al grido.
Pochissimo, del resto, aiutava in quel di Genova la regia di Cesare Lievi, banalissima e scontata nelle gag di un gusto che ricorda certi cine-panettoni italiani alquanto indigesti. Gli accesi e fin troppo pacchiani colori dei costumi e delle insipide scene (entrambi di Luigi Perego) erano i contenitori di idee registiche appena percettibili (lo struzzo che sostituisce il pipistrello del titolo) o fuorvianti: Adele che si muove e cammina come una mentecatta (forse per sottolinearne lo stato sociale di bassa lega?) e il carceriere Frosch (l’attore Udo Samel) che infarcisce i suoi dialoghi in tedesco con continue esclamazioni di “Belin”, suscitando per altro a mala pena il sorriso del pubblico presente in sala. Le scemenze a cui è spesso costretto questo personaggio sono molte, ricordiamo di volata il penoso risultato ottenuto da uno spaesatissimo Paolo Rossi al Teatro alla Scala cinque anni fa.
Note sorprendentemente liete, invece, per la bella coreografia di Irina Kashkova, quella sì davvero divertente e di rara accuratezza. Per dovere di cronaca, citiamo tutti gli altri interpreti, ovvero Bo Skovhus (von Eisestein), Valentina Nafornita (Rosalinde), Levent Bakirci (Frank), Bernhard Berchtold (Alfred), Benedikt Kobel (Dr. Blind) e Alena Sautier (Ida). Come si evince, davvero massiccia la presenza di cantanti italiani o di scuola italiana…veramente non si poteva trovare di meglio in casa nostra? Maestro dell’ottimo coro è Claudio Marino Moretti.
Teatro Carlo Felice – Stagione 2022/23
DIE FLEDERMAUS (Il pipistrello)
Operetta in tre atti
Libretto di Carl Haffner e Richard Genée
da Le réveillon di Henri Meilhac e Ludovic Halévy
Musica di Johann Strauss II
Gabriel von Eisentstein Bo Skovhus
Rosalinde Valentina Naforniţa
Frank Levent Bakirci
Prinz Orlofsky Deniz Uzun
Alfred Bernhard Berchtold
Dr. Falke Liviu Holender
Dr. Blind Benedikt Kobel
Adele Danae Kontora
Ida Alena Sautier
Frosch Udo Samel
Orchestra, Coro e Tecnici dell’Opera Carlo Felice Genova
Direttore Fabio Luisi
Maestro del coro Claudio Marino Moretti
Regia Cesare Lievi
Scene e costumi Luigi Perego
Coreografie Irina Kashkova
Luci Luigi Saccomandi
Nuovo allestimento
Fondazione Teatro Carlo Felice di Genova
in coproduzione con
Fondazione Teatro Comunale di Bologna
Genova, 8 gennaio 2023