Freme il bosco, accompagnato dai continui glissando dell’orchestra, durante la magica introduzione di A Midsummer Nigth’s Dream, capolavoro realizzato a quattro mani dalla “Royal Family” (così vennero, maliziosamente, definiti), creata dal compositore Benjamin Britten e dal suo compagno di vita il tenore Peter Pears. Il bosco di cui stiamo parlando è quello nel quale si intrecciano, durante quasi tutti i tre atti che compongono l’opera, le avventure e le disavventure di ben quattro coppie di amanti, intercalate dalle peripezie tragicomiche di sei artigiani pasticcioni e irriverenti.
I tre piani che coesistono nel Sogno scespiriano (quello fatato, quello nobile e quello popolare) sono ben evidenziati nella nuova e fortunatissima produzione del Teatro Carlo Felice di Genova (in collaborazione con la Royal Opera House di Muscat), splendidamente diretta da Donato Renzetti, capace di infondere umori “mediterranei” alla raffinatissima (e un poco esangue) partitura britteniana, non privandola per questo del suo fascino arcano, sottolineandone con sagacia i tanti affettuosi rimandi che il compositore inglese fa ai melodrammi e ai musicisti che l’hanno preceduto: da Donizetti a Verdi, da Bizet a Stravinskij. Alla testa di una orchestra genovese in stato di grazia e di un coro di voci bianche (preparato da Gino Tanasini) inappuntabile, Renzetti ha dipanato l’intera vicenda, abilmente sforbiciata rispetto al testo di Shakespeare da Britten e Pears, con scioltezza e voglia di stupire. L’accoglienza trionfale che lo ha salutato a fine serata era dunque pienamente meritata.
Molto bello anche l’essenziale allestimento scenico creato da Laurence Dale. A suo tempo tenore di un certo merito, Dale rispetta (ben conoscendole) le esigenze dei cantanti, pur portandoli a un gioco di squadra assolutamente infallibile, divertente e audace, facilitato dall’evidente physique du rôle adeguato di tutti gli interpreti. La scena, un continuo intrecciarsi di alberi stilizzati spesso in controluce, cangiante in base alla splendide e mutevoli luci pensate da John Bishop, crea e disfa le varie situazioni sceniche. I fantastici costumi di Gary McCann (che ha disegnato anche la scenografia) si rifanno a un ipotetico periodo elisabettiano seicentesco, pur con evidenti influenze pop.
Un melodramma così complesso come il Sogno di una notte di mezza estate britteniano necessita di un cast assolutamente equilibrato nei vari componenti. A Genova brillano per bellezza timbrica e virtuosismo la Tytania di Sydney Mancasola e la verve e le capacità attoriali di David Shipley nel ruolo di Bottom. Un poco pallente, soprattutto in un’epoca come la nostra quando la fioritura di spettacolari voci controtenorili è evidente, l’Oberon di Christopher Ainslie. Negli anni sessanta il ruolo fu costruito da Britten a misura del celebre controtenore inglese Alfred Deller. Ne uscì un ruolo davvero “magico” che nella ipnotica aria del primo atto “I know a bank” prenderebbe addirittura ad esempio il difficilissimo “Possente spirto” del monteverdiano Orfeo. Ottime le due coppie di amanti formate da Peter Kirk (Lysander), John Chest (Demetrius), Hagar Sharvit (Hermia) e Keri Fuge (Helena). Giustamente mercuriale e incontenibile il Puck dell’attore-acrobata Matteo Anselmi. Scatenati ed efficienti il Quince di David Ireland, il Flute di Seumas Begg, lo Snug di Sion Goronwy, lo Snout di Robert Burt e lo Starveling di Benjamin Bevan. Forse un po’ troppo “incartapecoriti”, invece, l’Hippolyta di Kamelia Kader e il Theseus di Scott Wilde.
Il pubblico è uscito da teatro soddisfatto e festoso. Il Sogno ha trionfato.
Teatro Carlo Felice – Stagione 2023/24
A MIDSUMMER NIGHT’S DREAM
Opera in tre atti di Benjamin Britten
su libretto proprio e di Peter Pears,
dalla commedia di William Shakespeare
Oberon Christopher Ainslie
Tytania Sydney Mancasola
Puck Matteo Anselmi
Theseus Scott Wilde
Hippolyta Kamelia Kader
Lysander Peter Kirk
Demetrius John Chest
Hermia Hagar Sharvit
Helena Keri Fuge
Bottom David Shipley
Quince David Ireland
Flute Seumas Begg
Snug Sion Goronwy
Snout Robert Burt
Starveling Benjamin Bevan
Cobweb Michela Gorini
Peasebossom Sofia Macciò
Mustardseed Lucilla Romano
Moth Eliana Uscidda
Changeling Francesco Pagliarusco
Mimo acrobata Davide Riminucci
Mimi Armando De Ceccon, Francesco Tunzi
Orchestra, Coro di voci bianche e Tecnici dell’Opera Carlo Felice
Direttore Donato Renzetti
Maestro del Coro di voci bianche Gino Tanasini
Regia Laurence Dale
Scene e costumi Gary McCann
Coreografia e regista collaboratore Carmine De Amicis
Luci John Bishop
Direttore allestimenti scenici Luciano Novelli
Nuovo allestimento Fondazione Teatro Carlo Felice di Genova
in collaborazione con Royal Opera House di Muscat (Oman)
Genova, 13 ottobre 2023