Data la popolarità del titolo e il successo della produzione firmata Davide Livermore (qui recensita da Connessi all’Opera), il Teatro del Maggio programma nuovamente quattro recite (quasi esaurite) di Traviata a poco più di un anno di distanza con gli stessi interpreti e lo stesso direttore. Tuttavia la sostituzione della protagonista, annunciata mesi fa, e l’improvvisa indisposizione e sostituzione di Plácido Domingo cambiano parzialmente l’esito inizialmente previsto.
Nel ruolo di Violetta Valéry, al posto di Nadine Sierra, troviamo quindi Aida Garifullina in una delle sue rare apparizioni italiane. La voce è dotata di buon volume e di un timbro pastoso piuttosto seducente, che brilla soprattutto in zona centrale. Meno convincente appare il registro acuto e infatti i re bemolle di “Sempre libera” risultano piuttosto tirati, così che non azzarda il mi bemolle finale di tradizione; poco incisive appaiono alcune note gravi, ma è una zona su cui la tessitura del ruolo insiste relativamente poco. Il soprano mette in mostra anche alcune soluzioni interessanti di fraseggio, mostrando una crescita vocale nel corso della recita: il terzo atto infatti risulta quello con una maggiore varietà di dinamiche e con una espressività più sentita. Tuttavia il risultato complessivo non è una Violetta memorabile o promettente come quella della Sierra. Inoltre, se la cantante si distingue per una certa avvenenza fisica, la sua recitazione non è aiutata da una ripresa dello spettacolo di Livermore che pecca proprio su questo versante: si notano alcuni aggiustamenti nei dettagli, ma rimane ancora più l’idea che se questi personaggi si trovassero in un allestimento “tradizionale” farebbero esattamente le stesse cose nelle stesse pose stereotipate durante le arie.
Persino Francesco Meli, l’unico dei tre protagonisti ad aver partecipato alla produzione originale, sembra più impacciato. Vocalmente risulta più a fuoco finché la tessitura si mantiene in zona centrale, ed esegue un bel “De’ miei bollenti spiriti”, mentre più problematici risultano gli acuti, soprattutto quelli di “O mio rimorso! O infamia!”, dove avviene anche un piccolo incidente prima della cadenza finale, con un acuto praticamente strozzato. Più giustificato nella sua fissità scenica è Amartuvshin Enkhbat, arrivato direttamente da Genova senza prove per sostituire Plácido Domingo indisposto. Al netto di una genericità espressiva, altre volte sottolineata, non si può non rimanere colpiti dallo strumento saldo e vigoroso, nonché dalla linea smagliante del cantante e in questa occasione va bene anche bearsi solo del canto, pur con l’omissione di “No, non udrai rimproveri” (taglio previsto per agevolare Domingo).
Tra i comprimari spiccano la musicale Flora di Ana Victoria Pitts e la corposa voce, sempre ben distillata, di Caterina Meldolesi come Annina, nonché Volodymir Morozov che offre la sua morbida emissione e il suo bel timbro scuro al Dottor Grenvil.
Zubin Mehta decide di dilatare i tempi, nonostante i numerosi tagli alle riprese delle arie, facendo così gustare i dettagli di un suono orchestrale caldo e affascinante, ma azzoppando allo stesso tempo il passo teatrale dell’opera. L’Orchestra suona comunque compatta e al meglio delle sue possibilità, quindi benissimo, così come il Coro preparato da Lorenzo Fratini, che ben cesella i suoi momenti musicali da protagonista delle zingarelle e dei mattadori.
Il teatro è quasi pieno e il pubblico eterogeneo non lesina applausi, tributando anche una standing ovation finale a Mehta, oltre che entusiasmo per i protagonisti, con ovazioni in particolare per Enkhbat.
Teatro del Maggio – Stagione 2022/23
LA TRAVIATA
Melodramma in tre atti
Libretto di Francesco Maria Piave
Musica di Giuseppe Verdi
Violetta Valéry Aida Garifullina
Alfredo Germont Francesco Meli
Giorgio Germont Amartuvshin Enkhbat
Flora Bervoix Ana Victoria Pitts
Annina Caterina Meldolesi
Gastone Joseph Dahdah
Barone Douphol Francesco Samuele Venuti
Marchese d’Obigny Matteo Mancini
Dottor Grenvil Volodymyr Morozov
Giuseppe Davide Ciarroghi
Un domestico di Flora Egidio Massimo Naccarato
Un commissionario Lisandro Guinis
Orchestra e Coro del Maggio Musicale Fiorentino
Direttore Zubin Mehta
Maestro del coro Lorenzo Fratini
Regia Davide Livermore
Ripresa da Stefania Grazioli
Scene Giò Forma
Costumi Mariana Fracasso
Luci Antonio Castro
riprese da Andrea Locorotondo
Video D-Wok
Allestimento del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino
Firenze, 12 febbraio 2023