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Como, Teatro Sociale – Piano solo: recital di Stefano Bollani

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Entusiasmo giocoso, coinvolgente ed elettrizzante, unito a una presenza scenica sbarazzina e allegra, a una verve brillante e spiritosa e, soprattutto, a un pianismo virtuosistico, trascinante e poliedrico, di pirotecnica lucentezza. Così potremmo, forse, definire lo sfaccettato pianista e compositore Stefano Bollani, impegnato in un tour internazionale (con differenti programmi) che lo vede approdare, tra le prime tappe, sul palcoscenico di un Teatro Sociale di Como gremito in ogni suo ordine, prima di esibirsi, nelle settimane a venire, a Napoli, Tbilisi, Budapest, Basilea, Udine, Trieste, Verona, Bolzano, Fiesole, Ravenna, Perugia, Roma e così via. A pochi giorni dall’uscita del suo nuovo album Blooming, un disco che parla di rinascita, primavera e fioriture, tornando a suonare dal vivo dopo un anno e mezzo, Bollani propone, sulle tavole lariane, un vivace one man show, un omaggio imprevedibile e caleidoscopico all’arte dell’improvvisazione, Piano solo.

Partecipiamo, così, a una serata priva di scaletta o di programma di sala, un eclettico viaggio di circa ottanta minuti tra atmosfere jazz e latinoamericane, musica leggera, colonne sonore cinematografiche e brani inediti, suggestioni da ogni parte del mondo, musica colta e musica popolare. L’artista milanese dà vita a un vero e proprio stream of consciousness musicale, un esuberante flusso di coscienza di note, colori, emozioni, sensazioni, narrazioni sonore, ammaliando e coinvolgendo il pubblico. Durante l’arco della serata, Bollani si approccia al pianoforte Fazioli con dinamismo, trasporto e libertà, cantando e, spesso, muovendo il corpo quasi in una danza, per meglio assecondare il flusso ininterrotto di melodie.

Lo spettacolo si apre con alcuni brani tratti dal disco Blooming, per l’occasione reinterpretati secondo l’estro del momento in accattivanti arrangiamenti. Si apprezzano la dolcezza ammiccante e ritmata di Vale a Cuba, ricordo di un viaggio nell’isola caraibica con la moglie, l’attrice Valentina Cenni; il vitalismo puntuto e scaltro di All’inizio; l’armoniosa e delicata poeticità di Essere oro, colonna sonora del cortometraggio del 2022 diretto dalla moglie; Argentata, con il suo andamento scattante e l’influsso dei ritmi popolari argentini; le vivide atmosfere brasiliane di Un giro per Bahia; la brillantezza pungente di Accadde domani, con un cromatismo sfavillante.

Gradita l’incursione nel mondo del cinema, con un omaggio a Federico Fellini e Nino Rota, con il celeberrimo tema dal film , un riuscito mix di malinconia e spensieratezza. Bollani propone, pure, un estratto da una propria colonna sonora, per la pellicola del 2022 Il pataffio di Francesco Lagi, protagonisti Giorgio Tirabassi, Alessandro Gassmann e Valerio Mastandrea. Dopo una virata nel genere della fusion, con le tonalità corrusche e movimentate di Luglio, agosto, settembre (nero) degli Area, ecco la canzone d’autore, con Quella cosa in Lombardia su testo del poeta Franco Fortini e musica di Fiorenzo Carpi, uno dei cavalli di battaglia di Enzo Jannacci. Per onorare la propria presenza a Como, Stefano Bollani accenna anche l’inizio del pezzo irriverente Il lago di Como del gruppo Sulutumana, originario della zona. Non poteva mancare, ovviamente, il “Momento educational”, come lo definisce il pianista stesso, con i finali troncati scritti dal fantomatico Oliver Ending della BBC per composizioni di Beethoven, Mozart, Rossini, Duke Ellington. Chiude il programma ufficiale uno scoppiettante arrangiamento, dedicato alla madre, del motivo brasiliano Tico-Tico no fubá.

Come bis iniziale, Bollani esegue un medley dei primi dieci brani che gli vengono richiesti sul momento dagli spettatori: ascoltiamo, così, una vivace e multiforme fantasia dove si susseguono, fra gli altri, le sigle di Heidi e Ufo Robot, melodie di Ennio Morricone e Astor Piazzolla, Bohemian Rhapsody dei Queen, Take Five del Dave Brubeck Quartet e Il gatto e la volpe di Edoardo Bennato. Stefano Bollani propone, poi, M’è morto i’ gatto, parodia demenziale in vernacolare toscano di un pezzo degli U2, scritta dal gruppo Edipo e il Suo Complesso (con tanto di invito agli ascoltatori a miagolare) e, in chiusura, l’ultimo brano di Blooming, un concentrato di dolcezza, garbo e musicalità, di raffinato gusto quasi retrò, Il sentiero.
Teatro esaurito e successo al calor bianco da parte di un pubblico eterogeneo, coinvolto e divertito per la performance frizzante del mattatore Bollani.

Teatro Sociale – Stagione 2022/23
PIANO SOLO

Pianoforte Stefano Bollani
Como, 4 maggio 2023

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