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Bolzano, Teatro Comunale – Peter Pan. The Dark Side

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La Fondazione Haydn di Bolzano e Trento programma la stagione lirica 2023, rinnovando la propria collaborazione con il direttore artistico Matthias Lošek, sempre all’insegna dell’opera contemporanea, di raro ascolto nelle stagioni artistiche italiane. Il Trentino-Alto Adige da anni riserva grande spazio a questo repertorio con proposte perlopiù rivolte a composizioni del XXI secolo e con frequenti prime assolute. When night falls è il nome scelto per il percorso operistico di quest’anno: si tratta di una serie di proposte in cui l’aspetto notturno e ignoto fa da sfondo a vicende che combinano realtà e fantasia in luoghi e tempi sospesi e irreali.

Dopo l’inaugurazione, avvenuta con un’edizione particolare del Winterreise di Schubert, rivisto in maniera completamente innovativa, l’evento più atteso e lungamente annunciato è una prima assoluta richiesta dalla Fondazione Haydn, con il sostegno di Ernst Von Siemens Musikstiftung, al compositore tirolese Wolfgang Mitterer nell’ambito del progetto che prevede la commissione di alcuni lavori ad autori dell’Euregio (Tirolo-Alto Adige, Trentino). Il progetto messo in piedi, grazie al suggerimento dello stesso Lošek, prevede la trasposizione operistica della celebre vicenda di Peter Pan. Tuttavia, il lavoro congiunto di Mitterer e del celebre librettista e regista David Pountney decontestualizza l’azione e, come recita il sottotitolo “The Dark Side”, ne fa un esempio del “lato oscuro” che pervade l’esistenza spaesata, sola e fragile delle nuove “generazioni digitali”, nate e cresciute in balia di una serie di strumenti indispensabili e dannosi al contempo.

Il racconto di James Matthew Barrie è lo spunto ideale per narrare di quell’eterno ragazzo che sembra ben esemplificare i problemi attuali legati alla crescita e alle responsabilità in una società che sta mettendo in discussione molti storici assunti. È così che l’aspetto oscuro della vicenda offre la destra a una serie di interrogativi legati per esempio all’isola che non c’è, al “rapimento” dei bambini lì condotti o, ancora, alla tematica della crescita. A rendere più drammatico il tutto, tra una serie di personaggi che ben caratterizzano il panorama decadente e sordido di certi contesti urbani odierni, vi è l’epilogo con il suicidio dei tre ragazzi Wendy, John e Michael, i quali, con l’intento di volare, in realtà si gettano dal trentaquattresimo piano. L’amaro finale rende chiara la finzione onirica che caratterizza l’opera e i forti messaggi più o meno esplicitamente estrinsecati nel dipanarsi della narrazione.

Il linguaggio di Mitterer prevede una tale commistione concettuale da aver ormai superato qualsiasi barriera nell’accostamento di stili e generi: musica acustica ed elettronica si fondono al pari dei richiami jazz, rock, pop, folk e classici. L’abilità del compositore di utilizzare le cromie orchestrali, con un sapiente utilizzo delle potenzialità strumentali, si abbina all’elettronica che compenetra l’esecuzione in un connubio efficace a livello drammaturgico ed espressivo. In questo senso il testo di Pountney sembra mantenere quella varietà richiesta dalla resa musicale pur arrischiando qui e là alcune forzature poco efficaci nell’assetto generale.

La realizzazione visiva, come dichiarato dalla stessa regista Daisy Evans, pone l’accento tanto sulla perdita dell’innocenza quanto sulla nostalgia di molti adulti per la giovinezza. Ne è esempio lampante la Wendy smaliziata e quasi insensibile, a causa della totale dipendenza dallo smartphone che la immerge nella realtà distorta dei social, e il Peter Pan non più fanciullo, ma incapace di maturare negli atteggiamenti, che soggioga i giovani anche a mezzo di comportamenti poco ortodossi. In questo panorama di disarmante solitudine e abbandono Evans fa muovere tutti i personaggi con piena padronanza degli spazi ed efficace dominio espressivo. Al suo fianco opera Loren Elstein, la quale tratteggia con convinzione gli aspetti dark di un’ambientazione capace di usare in maniera intrigante gli spazi mentre coglie con i costumi tanto la modernità della vicenda quanto la vacuità di certi stereotipi giovanili. Di fondamentale importanza l’apporto di Jake Wiltshire, lighting design di profondo gusto e sensibilità.

In merito alla realizzazione musicale, è senza dubbio sugli scudi il concertatore Timothy Redmond, già apprezzato a Bolzano con Powder Her Face e a Trento con Dionysos Rising. Ancora una volta, dimostra di saper lavorare brillantemente con la musica contemporanea: la sua raffinata preparazione gli consente sia di combinare sapientemente l’esecuzione live con il multiforme impiego dell’elettronica, sia di gestire con precisione e compattezza tanto i solisti di canto, quanto l’orchestra. Quest’ultima è ovviamente l’Haydn di Trento e Bolzano, che ormai può solo ulteriormente confermare la sua incredibile solerzia, compattezza e attenzione a fraseggio e riuscita complessiva. Un plauso all’ensemble per la cura nella preparazione del repertorio contemporaneo di cui è esecutore tra i più quotati e pregevoli.

L’intera compagnia di canto dà prova di un attento lavoro di squadra di cui si notano pregevoli frutti durante la rappresentazione. Rosie Lomas è una spigliata Wendy, ben calata nelle suggestioni digitali cui soggiacciono i giovani d’oggi, mentre Karim Sulayman tratteggia un Peter Pan veemente e capace di risvolti sordidi al pari di comportamenti adolescenziali e imprevedibili che in parte caratterizzano anche la volubile ma, in fin dei conti, spontanea Tinkerbell di Claire Wild. Idonee anche le prove dei due fratelli di Wendy, i disinvolti Jakob Pejcic, Michael, e Dominic Kraemer, John. I personaggi adulti beneficiano di artisti altrettanto capaci ed efficaci. Nel dettaglio la dinamica Gweneth Ann Rand, Tyger attenta al fraseggio e alle esigenze sceniche richieste dall’allestimento, il crudele ma, per certi versi, umanissimo Hook di Andreas Jankowitsch, e il sempre presente Andrew Watts, nei duplici panni di Nanbot e Crocodile, la cui vocalità controtenorile ben si attaglia agli aspetti psicologici caratterizzanti le parti. Ottimo anche l’apporto dei due nutriti gruppi di Lost Boys e Pirates. I primi sono, nell’ordine, Elena Di Marino, Slightly, Maria Eleni Giuliani, Curley, Cecilia Rizzetto, Tootles, Dania Tosi, Nibs, Anna Maria Zorzi, Twins 1, e Nina Cuk, Twins 2. I secondi Vincenzo Di Donato, Cecco, Eduardo Hurtado Rampoldi, Jukes, Simone Marchesini, Noodles, Francesco Negrelli, Starkey, Marco Petrolli, Morgan Skylights, e Lorenzo Ziller, Smee.
L’allestimento, coprodotto con il Tiroler Landestheater, è stato seguito attentamente dal pubblico presente in sala che al termine ha salutato con convinzione, più o meno intensa, i numerosi esecutori e tutto lo staff artistico.

Teatro Comunale / Oper·a 2023
When nights falls
PETER PAN
Libretto David Pountney
Musica Wolfgang Mitterer

Wendy Rosie Lomas
Peter Pan Karim Sulayman
Michael Jakob Pejcic
John Dominic Kraemer
Tinkerbell Claire Wild
Tyger Gweneth Ann Rand
Hook Andreas Jankowitsch
Nanbot/Crocodile Andrew Watts

Lost Boys
Slightly Elena Di Marino
Curley Maria Eleni Giuliani
Tootles Cecilia Rizzetto
Nibs Dania Tosi
Twins 1 Anna Maria Zorzi
Twins 2 Nina Cuk

Pirates
Cecco Vincenzo Di Donato
Jukes Eduardo Hurtado Rampoldi
Noodles Simone Marchesini
Starkey Francesco Negrelli
Morgan Skylights Marco Petrolli
Smee Lorenzo Ziller

Orchestra Haydn di Trento e Bolzano
Direttore Timothy Redmond
Regia Daisy Evans
Scene e costumi Loren Elstein
Lighting design Jake Wiltshire

Coproduzione Fondazione Haydn Stiftung e Tiroler Landestheater
Bolzano, 25 marzo 2023

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