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Venezia, Teatro La Fenice – I lombardi alla prima crociata

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Una vicenda archetipica, che è insieme specchio di tanti conflitti che insanguinano la storia umana e matrice culturale dell’Occidente. Il nuovo allestimento de I lombardi alla prima crociata di Verdi, applaudito al Teatro La Fenice di Venezia, trova nella regia di Valentino Villa una lettura sicuramente originale e intelligente, improntata a una generale sobrietà espressiva che si sostanzia nelle scene geometriche di Massimo Checchetto, valorizzate dalle notevoli intuizioni del light designer Fabio Barettin. L’archetipo a cui Villa guarda è lo scontro biblico tra Caino e Abele, immagine del conflitto tra Cristiani e Musulmani, quindi tra mondo occidentale e mondo arabo, purtroppo di tragica attualità. Il regista riesce così in una sorta di reductio ad unum di un titolo non semplice, che ha numerose ambientazioni e scarti temporali, quindi debole sotto il profilo eminentemente teatrale. Ne sortisce uno spettacolo visivamente gradevole (funzionali al contesto i costumi di Elena Cicorella e appropriati i movimenti coreografici di Marco Angelilli), che recupera una dimensione quasi oratoriale nella semplicità che caratterizza i movimenti di protagonisti e coro e che, nella sua complessiva coerenza di disegno, conosce – a nostro avviso – un solo vistoso inciampo: la comparsa, nell’ultimo atto, di una sorta di bazar arabo, con tanto di scritte luminose. Forse, si sarebbe potuto evitare.

Sebastiano Rolli, sul podio dell’ottima orchestra veneziana, riesce nel non facile compito di assicurare un respiro unitario a una partitura invero singolare, frammentata e discontinua. La tenuta è ottima, l’incedere narrativo ha elasticità, pregevole il gusto per l’accuratezza strumentale. Ricco di vibrazioni l’accompagnamento al canto, sempre appropriato, sia nella dimensione più squisitamente lirica di alcune pagine, sia nell’energico incedere marziale delle tante cabalette, con l’esito di creare la giusta tensione tra l’atmosfera elegiaca e gli scatti emotivi, essendo questi ultimi non solo e semplicemente un deflagrare sonoro fine a se stesso. Teatro e narrazione, insomma, tenuti insieme anche grazie a un cast all’altezza dell’ardua impresa.

Brilla anzitutto la stella di Michele Pertusi, basso la cui nobiltà di accento e morbidezza nel canto si sposano a una autorevole presenza scenica, così che il suo Pagano è altrettanto convincente quale bieco traditore che ieratico eremita. Antonio Poli mette il suo timbro caldo e brunito a servizio di un Oronte vario nel fraseggio, giovanilmente esuberante, particolarmente attento anche alla scansione delle parole. La Giselda di Roberta Mantegna, con il suo colore prezioso e il morbido impasto, vanta una bella freschezza espressiva e una ragguardevole linea di canto: corretta nelle agilità, dà il meglio di sé nelle pagine a sfondo patetico, come la sublime preghiera, ma l’interprete può certamente scavare più a fondo. Le cosiddette “parti minori” sono tutte di ottimo livello: Mattia Denti offre un convincente ritratto di Pirro, sia sotto il profilo vocale che interpretativo, così come Barbara Massaro quale Sofia di luminosa voce. E poi ci sono l’incisivo Arvino di Antonio Corianò e l’autorevole Viclinda di Marianna Mappa; bravo anche Christian Collia (un priore della città di Milano). Eccellente la prestazione del coro, istruito da Alfonso Caiani, che in quest’opera ha notoriamente un ruolo centrale: l’impasto vocale è omogeneo ed equilibrato, le dinamiche sfumate, sempre precisa l’intensità espressiva.

Teatro La Fenice – Stagione 2021/22
I LOMBARDI ALLA PRIMA CROCIATA
Dramma lirico in quattro atti di Temistocle Solera
dal poema omonimo di Tommaso Grossi
Musica di Giuseppe Verdi

Arvino Antonio Corianò
Pagano Michele Pertusi
Viclinda Marianna Mappa
Giselda Roberta Mantegna
Pirro Mattia Denti
Un priore della città di Milano Christian Collia
Acciano Adolfo Corrado
Oronte Antonio Poli
Sofia Barbara Massaro

Orchestra e Coro del Teatro La Fenice
Direttore Sebastiano Rolli
Maestro del coro Alfonso Caiani
Regia Valentino Villa
Scene Massimo Checchetto
Costumi Elena Cicorella
Light designer Fabio Barettin
Movimenti coreografici Marco Angelilli

Venezia, 3 aprile 2022

 

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