La Fondazione Haydn di Bolzano e Trento prosegue la propria collaborazione con il direttore artistico Matthias Lošek all’insegna dell’opera contemporanea che fatica sempre a farsi spazio nelle stagioni liriche italiane. In questo senso il Trentino-Alto Adige è all’avanguardia negli ultimi anni. Le proposte infatti, a parte qualche incursione novecentesca, sono perlopiù orientate al repertorio del XXI secolo con frequenti prime assolute. Larger than life è il nome scelto per il percorso operistico del 2022: si tratta di una serie di titoli collegati dal fil rouge delle storie “più grandi della vita”. È il caso dell’inaugurazione con Silenzio/Silence, spettacolo che sì è conquistato la terza edizione di Fringe, concorso di teatro musicale contemporaneo nato per valorizzare le realtà che operano sul territorio, nel caso specifico l’associazione culturale Anomalía ETS (Pergine Valsugana) attiva da un lustro soprattutto nell’ambito di progetti legati alla musica classica contemporanea e alla ricerca performativa.
Silenzio/Silence, con musica di Anna Sowa e testo di Martina Badiluzzi, trae ispirazione da Convalescenza (Fruits of My Woman), della sudocoreana Han Kang, che ha come fulcro la trasformazione di una donna in pianta nel tentativo di sottrarsi al male della società contemporanea. La librettista Martina Badiluzzi sfrutta il non detto, il “silenzio” appunto, della narrazione per dare corpo e sfogo alle più recondite pulsioni e sensazioni umane. Se Linda, la donna delle pulizie intenta a svolgere con appagamento le mansioni lavorative, sembra apparentemente soddisfatta del proprio quotidiano, Goffredo, il suo amato, è un manager casting soffocato e isterilito dalle pesanti sofferenze del passato. L’uomo nasconde infatti il grande peso della memoria della moglie che ha visto “morire” e trasformarsi in pianta. Quello tra i due è un amore inconciliabile che il pubblico vede dipanarsi mentre sullo sfondo agiscono dei musicisti chiamati a svolgere un provino per prendere parte a uno spot televisivo. Nella finzione scenica tutto può accadere, dalle metamorfosi di cui s’è detto, all’interscambio di ruoli e linguaggi.
La stessa musica, con passaggi tanto strumentali quanto elettronici, esibisce un linguaggio contemporaneo che si appropria di caratteristiche appartenenti ad altri stili quali il pop e il dubstep. Sowa rimarca la duplicità espressiva del suo lavoro in cui vi sono sezioni precisamente definite, con una dettagliata notazione sonora e gestuale, alternate a passaggi improvvisativi affidati a preparazione e sensibilità degli interpreti. La compositrice ha sempre bene in mente l’obiettivo di far coesistere sulla scena l’aspetto musicale e quello performativo: vi riesce grazie al bilanciamento delle sperimentazioni vocali e strumentali che coinvolgono pure i musicisti, presenti in scena per l’intera durata dello spettacolo e coinvolti nella rappresentazione.
Nel dettaglio l’ensemble, tanto coeso e al contempo plasmabile da saper improvvisare quando necessario, è composto da Roberta Gottardi, clarinettista, Margherita Berlanda, fisarmonicista, Dorota Jasinska-Urbanska, violinista, Pietro Paolo Dinapoli, chitarrista elettrico, e Mikolaj Rytowski, percussionista. Tra i due interpreti chiamati a delineare i complessi caratteri di Linda e Goffredo è palpabile un’affiatata intesa artistica tale da conferire alla narrazione una particolare impronta realizzativa. Giulia Zaniboni sfrutta la propria disinvolta mobilità scenica per la realizzazione compiuta del personaggio: alla duttilità attoriale si abbina quella esecutiva con il risultato di una prova efficace per carisma e vocalità. Victor Andrini è del pari convincente per il fraseggio, sapientemente plasmato secondo le esigenze di testo e musica, per l’attenzione con cui tratta il proprio strumento e per un’apprezzabile disinvoltura nel far rivivere sul palco i tormenti esistenziali di un uomo sconfitto da una situazione “più grande della vita”.
Il progetto dell’Associazione Culturale Anomalia occupa varie personalità nella pianificazione dello spettacolo: la regia è infatti ideata dalla compositrice e dalla librettista, quest’ultima coinvolta anche nel disegno luci assieme a Mario Zanella, mentre le scene sono curate da Andrea Fontanari. La messinscena ha lo scopo di far interagire le varie espressioni musicali con lo spazio appositamente predisposto per valorizzare la motilità e la necessità improvvisativa. I suoni entrano direttamente nell’azione, ne plasmano lo spazio e dettano gli spostamenti degli artisti che con i loro movimenti contribuiscono lasciare un’impronta personale alla rappresentazione. L’azione è contraddistinta dal colore bianco, increspato dalla sola tinta verde che si staglia sullo sfondo a monito della trasformazione della moglie in pianta. Al termine della breve rappresentazione, al Teatro SanbàPolis di Trento, il pubblico ha mostrato di apprezzare la fusione dei linguaggi adottati e ha tributato calorosi applausi a tutta la compagnia, in attesa di scoprire le imminenti nuove proposte liriche.
Teatro SanbàPolis / Opera festival 2022
Larger than life
SILENZIO/ SILENCE
Progetto vincitore del concorso musicale “Fringe Vol. III”
Libretto Martina Badiluzzi
Musica Anna Sowa
Prima assoluta
Linda Giulia Zaniboni
Goffredo Victor Andrini
Chitarrista elettrico Pietro Paolo Dinapoli
Clarinettista Roberta Gottardi
Percussionista Mikolaj Rytowski
Fisarmonicista Margherita Berlanda
Violinista Dorota Jasinska-Urbanska
Concept Associazione Culturale Anomalia
Progettazione Margherita Berlanda
Regia Anna Sowa, Martina Badiluzzi
Scene Andrea Fontanari
Costumi Centro Moda Canossa Trento
Lighting design Martina Badiluzzi, Mario Zanella
Movimenti Angela Demattè
Nuovo allestimento
Produzione Fondazione Stiftung Haydn
Trento, 6 febbraio 2022