La dipartita di Alessandro Manzoni, di cui a breve ricorrerà il centocinquantesimo anniversario, segnò profondamente la cultura italiana del tardo Ottocento. Anche Verdi ne fu profondamente toccato: il venerato scrittore era per lui una sorta di nume tutelare capace, con il suo contributo artistico, di glorificare un’intera nazione. Il compositore, non aduso a facili entusiasmi e, soprattutto, difficilmente propenso a promesse di grande impegno, in tale occasione si rese disponibile, in tempi molto rapidi, alla commemorazione musicale di Manzoni. Queste le premesse che hanno portato alla composizione della Messa da Requiem, entrata stabilmente nelle programmazioni concertistiche delle maggiori orchestre internazionali.
La partitura è stata scelta quest’anno per la chiusura della 73a edizione della Sagra musicale malatestiana di Rimini. La rassegna, una delle più rinomate a livello nazionale e internazionale, vanta una lunga storia che ne ha sempre confermato l’alto livello qualitativo e musicale. L’ennesima riprova viene proprio dall’esecuzione verdiana svoltasi al Teatro Galli di Rimini. Il palcoscenico della sala, inaugurata solo pochi anni or sono, era occupato in tutta la sua ampiezza dall’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini, una compagine costituita da giovani, under 30, che ogni tre anni lasciano il proprio posto a nuovi colleghi, selezionati con criteri molto stringenti. Una delle cifre caratteristiche dell’ensemble è proprio l’entusiasmo, connaturato all’età dei componenti e al piacere di fare musica assieme, e l’innata curiosità che stimola l’interesse per nuove e motivanti sfide.
Conosce bene queste peculiarità il fondatore e direttore musicale dell’orchestra, Riccardo Muti, che si profonde da quasi due decenni per la crescita qualitativa del gruppo e, allo stesso tempo, per la formazione dei giovani membri. La sua lettura della Messa da Requiem è frutto di una lenta ma costante evoluzione avvenuta in lunghi anni di approfondimento: la partitura è ora affrontata con tutta la consapevolezza di chi ha saputo maturare una personale sensibilità interpretativa, basata sulla conoscenza e sulla capacità di reinventarsi. Il gesto pacato e persuasivo al contempo non lascia spazio a dubbi, a incertezze, a cedimenti, ma procede mosso da una precisa intenzione che si avvale delle potenzialità espressive della musica. È infatti da subito chiaro il taglio impresso all’esecuzione caratterizzata da una profonda attenzione per dinamiche e agogiche, da una cura quasi maniacale per il timbro delle diverse sezioni orchestrali e per la loro ottimale fusione in un gruppo solido e coeso. Ne sortisce una visione vibrante per modernità, carismatica e sempre accurata. L’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini si dimostra pienamente in sintonia con il proprio concertatore: gli strumentisti trasmettono il loro entusiasmo attraverso un’appassionata realizzazione musicale le cui cifre precipue sono la solidità tecnica e la carica emozionale. Lo stesso entusiasmo, corroborato da un’ottima preparazione, ispira la prestazione del Coro Luigi Cherubini e del Coro Cremona Antiqua, entrambi istruiti da Antonio Greco.
I quattro solisti rispettano con attenzione e devozione le indicazioni di Muti che dal canto suo chiede e ottiene precise soluzioni interpretative. Il mezzosoprano Isabel De Paoli esibisce probabilmente il timbro più interessante tra gli esecutori, denotando una certa empatia con la scrittura verdiana valorizzata da una convincente resa vocale. Del pari autorevole Riccardo Zanellato, il cui sodalizio artistico con Muti è di lunga data, che padroneggia la partitura e la interpreta con fraseggio calibrato e solide intenzioni interpretative. Nonostante qualche lieve tensione, specie negli estremi acuti, il tenore Klodjan Kaçani supera convintamente la prova, al pari della collega Juliana Grigoryan. Il soprano armeno ha un’emissione cristallina, che rende piena giustizia alla partitura, riuscendo nell’intento di cogliere le sfumature del testo latino e il crescendo emotivo di pagine quali il conclusivo Libera me.
Al termine della serata, il pubblico non contiene il proprio entusiasmo, chiamando ripetutamente al proscenio tutti gli artisti. A Muti è tributata l’accoglienza più calorosa, mentre un gruppo di giovani esibisce una bandiera italiana, donata poi al direttore, con su scritto “W Verdi e Manzoni”.
73a Sagra Musicale Malatestiana 2022
MESSA DA REQUIEM
Per soli, coro e orchestra
Musica di Giuseppe Verdi
Juliana Grigoryan soprano
Isabel De Paoli mezzosoprano
Klodjan Kaçani tenore
Riccardo Zanellato basso
Orchestra Giovanile Luigi Cherubini
Direttore Riccardo Muti
Coro Luigi Cherubini
Coro Cremona Antiqua
Maestro del coro Antonio Greco
Rimini, Teatro Galli, 17 dicembre 2022