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Ravenna Festival, Trilogia d’Autunno 2022 – Don Giovanni

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Il secondo atto della trilogia mozartiana firmata da Ivan Alexandre (con Antoine Fontaine per scene, costumi e luci) a Ravenna si presenta in perfetta continuità con quanto visto ne Le nozze di FigaroDon Giovanni – il cui protagonista è, secondo il regista, un Cherubino diventato adulto – è filato davanti agli occhi degli spettatori con un discreto ritmo narrativo, nel segno di una apprezzabile pulizia visiva che recupera talvolta soluzioni già ampiamente sperimentate (la statua del Commendatore che, nel secondo atto, si affaccia dal palco centrale), ma che a volte cade anche in qualche inciampo (la morale srotolata alla fine davanti agli occhi degli spettatori).
Due, in particolare, le idee degne di nota. Anzitutto, è piaciuta al pubblico la scelta di rendere il corpo di Leporello esso stesso il “non picciol libro” su cui sono annotate le conquiste del “cavaliere estremamente licenzioso”: trattavasi di tatuaggi che lo ricoprivano quasi integralmente, osservati con desolato stupore da una incredula donna Elvira e – più tardi – anche da una curiosa Zerlina. Poi – ed è la seconda idea originale-, nel finale, Alexandre veste il coro maschile in abiti talari, distribuendolo intorno al palco ove si consumano la condanna e la fine del protagonista. Allusione forse all’ambiente gesuitico della seconda metà del Cinquecento nel cui contesto per primo si sviluppa il mito di quello che poi sarà definito l’unico grande archetipo prodotto dalla modernità. Oppure, forse, riferimento all’identità più autentica di Don Giovanni, dissoluto punito non solo e non tanto perché seduttore ma soprattutto perché ostinato negatore e bestemmiatore di Dio e delle sue regole.

La lettura della direttrice Erina Yashima è tutta nel segno di sonorità tornite e ampie, con una importante presenza degli ottoni, forti contrasti dinamici e tempi generalmente spediti, che tuttavia non sacrificano le ragioni del canto. Certo, una tale ottica non ha facilitato gli interpreti nel profondersi in sfumature, ma la vivacità narrativa ne ha beneficiato.

Christian Federici è un Don Giovanni di pregevole vocalità, chiara e morbida, e viva presenza scenica, che si fa apprezzare per un bel lavoro sul fraseggio e nei recitativi. Iulia Maria Dan, voce scura e rotonda, ha offerto di donna Anna un ritratto in giusto equilibrio tra nobiltà e tormento, mentre Arianna Vendittelli per donna Elvira ha puntato soprattutto sulla nevrosi del personaggio. Il Leporello annunciato (Robert Gleadow) è stato sostituito da Norman Patzke, disinvolto quanto a voce e dimestichezza con il ruolo ma un po’ gigione nella recitazione. Julien Henric nelle vesti di Don Ottavio ha esibito voce chiara, duttile e una elegante espressività. Callum Thorpe nel duplice ruolo di Masetto e del Commendatore ha fatto ascoltare un timbro molto interessante da autentico basso, scuro e tonante, ma deve migliorare la pronuncia dell’italiano. La Zerlina di Chiara Skerath gioca le sue carte sul fronte della vivacità scenica, mentre quella vocale è appannata da un timbro non particolarmente bello. Bene ha fatto il Coro Cherubini istruito da Antonio Greco.
Calorosi applausi per tutti.

Ravenna Festival – Trilogia d’Autunno 2022
DON GIOVANNI
Dramma giocoso in due atti
Libretto di Lorenzo Da Ponte
Musica di Wolfgang Amadeus Mozart

Don Giovanni Christian Federici
Donna Anna Iulia Maria Dan
Don Ottavio Julien Henric
Il Commendatore/ Masetto Callum Thorpe
Donna Elvira Arianna Vendittelli
Leporello Norman Patzke
Zerlina Chiara Skerath

Orchestra Giovanile Luigi Cherubini
Direttore Erina Yashima
Fortepiano Lars Henrik Johansen
Coro Luigi Cherubini
Maestro del coro Antonio Greco
Regia Ivan Alexandre
Scene e costumi Antoine Fontaine
Luci Ivan Alexandre e Antoine Fontaine

Produzione Drottningholms Slottsteater di Stoccolma
in coproduzione con Château de Versailles Spectacles di Parigi
ripresa da Opéra National de Bordeaux, Gran Teatro del Liceu Barcellona
e Château de Versailles Spectacles,
Teatro Alighieri di Ravenna,
Teatro Galli di Rimini e Teatro Verdi di Salerno
Ravenna, Teatro Alighieri, 5 novembre 2022

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