Tre interpreti per un solo personaggio. Così fan tutte, terzo capitolo della trilogia d’autunno messa in scena al Ravenna Festival, ha visto il cambio in corsa dell’interprete di Guglielmo. Il baritono Robert Gleadow, già ascoltato come Figaro nel primo capitolo della trilogia e che aveva rinunciato a cantare Leporello nel Don Giovanni in calendario la sera prima, ha avuto un “piccolo incidente” (questo l’annuncio ufficiale del teatro nell’intervallo tra primo e secondo atto). Così, nel secondo atto sul palco è salito Romain Gilbert, un giovane e aitante assistente alla regia, che si è incaricato di recitare al suo posto, mentre su un lato dello stesso palco, con tanto di leggio, il canto è stato affidato a Norman Patzke, già Bartolo e Antonio in Nozze, nonché Leporello al posto di Gleadow in Don Giovanni. Al netto di questa girandola, sia Gleadow che Patzke hanno svolto onorevolmente il proprio compito, ma una menzione merita pure il buon Gilbert, che conosceva perfettamente anche la parte musicale, avendola mimata per l’intero secondo atto.
La regia di Ivan Alexandre, con il solito impianto scenico firmato da Antoine Fontaine, ha assecondato con ironia e vivacità il magnifico libretto di Lorenzo Da Ponte, celiando sul tema delle carte da gioco, che tornavano anche sulle tende che costituivano le scene. Sul fronte musicale, la giovane direttrice brasiliana Tais Conte Renzetti ha assicurato una lettura liquida e scorrevole, facendo leva sulla qualità nel complesso ottima dell’orchestra Cherubini. Leggerezza e trasparenza nello strumentale si sono accompagnati a un fraseggio duttile e a un buon ritmo narrativo.
Ana Maria Labin, già Contessa non del tutto convincente in Nozze, è una Fiordiligi che lavora sulle sfumature ma con una vocalità che non pare ideale per un ruolo molto impegnativo; in crescendo la sua prestazione, tale da risolvere meglio la grande aria del seconda atto piuttosto che “Come scoglio”. José Maria Lo Monaco è una Dorabella di pregevole voce scura e brillante interpretazione, come la Despina di Miriam Albano, simpatica e vocalmente a fuoco. Christian Federici debutta felicemente nel ruolo di don Alfonso che, secondo le intenzioni registiche, non è altri che Cherubino divenuto anziano dopo aver vissuto la sua maturità quale don Giovanni. Il baritono friulano conferma le qualità sceniche e vocali già apprezzate in Don Giovanni, disegnando un Alfonso nobile e altero. Anicio Zorzi Giustiniani, infine, convince quale affettuoso Ferrando dalla voce leggera e agile. Si disimpegna con onore il coro 1865 dell’Istituto Superiore di Studi Musicali “Giuseppe Verdi” di Ravenna, guidato da Antonio Greco.
Vivo successo per tutti, in particolare per la coppia Gilbert/ Patzke.
Ravenna Festival – Trilogia d’Autunno 2022
COSÌ FAN TUTTE
o sia La scuola degli amanti
Dramma giocoso in due atti
Libretto di Lorenzo Da Ponte
Musica di Wolfgang Amadeus Mozart
Fiordiligi Ana Maria Labin
Dorabella José Maria Lo Monaco
Guglielmo Robert Gleadow
Ferrando Anicio Zorzi Giustiniani
Despina Miriam Albano
Don Alfonso Christian Federici
Orchestra Giovanile Luigi Cherubini
Direttore Tais Conte Renzetti
Fortepiano Lars Henrik Johansen
Coro 1685 dell’Istituto Superiore di Studi Musicali “Giuseppe Verdi” di Ravenna
Direttore del coro Antonio Greco
Regia Ivan Alexandre
Scene e costumi Antoine Fontaine
Luci Ivan Alexandre e Antoine Fontaine
Produzione Drottningholms Slottsteater di Stoccolma
in coproduzione con Château de Versailles Spectacles di Parigi
ripresa da Opéra National de Bordeaux, Gran Teatro del Liceu Barcellona
e Château de Versailles Spectacles,
Teatro Alighieri di Ravenna,
Teatro Galli di Rimini e Teatro Verdi di Salerno
Ravenna, Teatro Alighieri, 6 novembre 2022