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Milano, Teatro alla Scala – Daniele Gatti dirige la Terza di Mahler (solista Elīna Garanča)

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Per l’inaugurazione della Stagione sinfonica 2022/23, il Teatro alla Scala punta su uno dei migliori direttori dell’odierno panorama concertistico e teatrale, interprete intelligente, sensibile e mai scontato, Daniele Gatti. L’artista milanese, attualmente direttore musicale dell’Orchestra Mozart, consulente artistico della Mahler Chamber Orchestra e direttore principale del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, dal 2024 direttore principale della rinomata Sächsische Staatskapelle Dresden, di casa sui più prestigiosi palcoscenici internazionali, mancava dal Piermarini dal 2019 (se si esclude, nel settembre del 2021, la tappa della tournée dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia). Per l’occasione, sui leggii dell’Orchestra del Teatro alla Scala troviamo uno dei vertici del sinfonismo mitteleuropeo a cavallo tra XIX e XX secolo, la monumentale Sinfonia n. 3 in re min. per solista, coro femminile, coro di bambini e orchestra di Gustav Mahler. Composta tra 1895 e 1896 nel Bundesland dell’Alta Austria, ma eseguita in prima mondiale solamente nel 1902, questa abnorme composizione della durata di circa 100 minuti è una sorta di viaggio, di cosmogonia che indaga il confronto tra la natura e l’uomo, pervasa da un potente spiritualismo pan-naturalistico; una summa della poetica mahleriana, concentrata inizialmente sulla natura, in un secondo momento sull’uomo e, infine, sull’Assoluto.

Lavorando di scavo e di cesello, con il suo riconoscibilissimo gesto asciutto, essenziale e calibrato ma, ove necessario, maggiormente vigoroso ed energico, Gatti propone una lettura maestosa e ferrigna, primordiale e compatta, dall’agogica solenne e grave. L’imponente primo movimento, Kräftig. Entschieden, aperto dalla grandiosità degli otto corni all’unisono in fortissimo cui segue una spettrale marcia funebre, alterna sonorità materiche e corpose ad altre alleggerite, ma pur sempre nitide; apprezzabili e precisi gli interventi solistici del violino primo di spalla, la sempre impeccabile Laura Marzadori. Dopo una breve pausa, prescritta in partitura dallo stesso Mahler, seguono il crepuscolarismo nostalgico e danzante del Tempo di Menuetto, un crepitante e popolareggiante Blumenstück dal suono brillante, e la genuina, squillante spontaneità del movimento Comodo, Scherzando, Ohne Hast, con l’atmosferica fluidità della cornetta del postiglione di Francesco Tamiati.

Nel successivo Sehr langsam, Misterioso, si distingue un’artista che vorremmo vedere e sentire più spesso a Milano, l’affascinante Elīna Garanča. Avvolta in un vaporoso abito bianco, con vocalità morbida e duttile, di tinta ambrata nel registro medio-grave e luminosa in quello acuto, articolando con chiarezza ed eleganza la parola, il mezzosoprano lettone canta con gusto e pregnanza il Mitternacht-Lied “O Mensch! Gib Acht”, dall’Also sprach Zarathustra di Friedrich Nietzsche. Le sonorità austere, interiorizzate e dilatate, quasi ossessive nella loro livida ricorrenza, che Gatti ottiene con efficacia dalla compagine orchestrale, ben si sposano con la voce tornita della solista.

Il quinto movimento, Lustig im Tempo und keck im Ausdruck, che vede l’esecuzione di un Lied dalla raccolta Des Knaben Wunderhorn, è vivacizzato dal sapiente amalgama tra la cristallina trasparenza del Coro di voci bianche dell’Accademia Teatro alla Scala, guidato con affettuosa dedizione da Bruno Casoni, la purezza avvolgente del Coro femminile del Teatro alla Scala (diretto con puntualità da Alberto Malazzi), l’aulica incisività dell’intervento della cantante di Riga e la festante immediatezza del suono orchestrale. Conclude la serata l’emozionante adagio Langsam, Ruhevoll, Empfunden, vero capolavoro di intensità sinfonica, movimento nel quale vengono sublimati gli aneliti, le pulsioni e le tensioni dell’intera partitura: il maestro milanese ne dà una lettura trasfigurata e trasfigurante, metafisica, dolente e intrisa di icastico spiritualismo, dalle sonorità sobrie e inquiete che, nelle battute finali, evolvono in un suono ieratico e di puro smalto, senza però risultare trionfalistico o enfatico.
Teatro esaurito e agghindato a festa, con una ghirlanda di rose, piccole dalie e altri fiori, sulle tonalità del bianco, rosa tenue, giallo e arancione, a ornamento del palcoscenico. Al termine, poco meno di dieci minuti di festanti applausi, con accoglienza entusiasta per tutti gli artisti e ripetute ovazioni per Daniele Gatti, una bacchetta che vorremmo si esibisse più spesso alla Scala.

Teatro alla Scala – Stagione sinfonica 2022/23
CONCERTO INAUGURALE
Gustav Mahler
Sinfonia n. 3 in re min. per solista, coro femminile, coro di bambini e orchestra

Orchestra e Coro femminile del Teatro alla Scala
Coro di voci bianche dell’Accademia Teatro alla Scala
Direttore Daniele Gatti
Maestro del Coro Alberto Malazzi
Maestro del Coro di voci bianche
dell’Accademia Teatro alla Scala Bruno Casoni
Mezzosoprano Elīna Garanča

Milano, 9 novembre 2022

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