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Martina Franca, Festival della Valle d’Itria 2022 – Beatrice di Tenda

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Una creatura paradisiaca. Giuliana Gianfaldoni, protagonista di Beatrice di Tenda, eseguita in forma di concerto al Festival della valle d’Itria di Martina Franca, ricorda l’omonima donna angelicata cantata dall’Alighieri, colei che guida il sommo poeta nel terzo regno. Già quando si presenta in scena per la prima volta, deliba in etereo filato le parole d’esordio “Ogni mia speme è al vento” e già in questa frase c’è il senso tutto del personaggio. Ovvero quella stupefatta desolazione che ci porta dritto al cuore della vicenda di una donna il cui amore vero è ormai consegnato al passato (il primo marito defunto, quel Facino Cane che invoca con mestizia) e il cui presente è segnato dal sospetto, dalla calunnia e dal dolore.

L’immedesimazione passa anche per la presenza scenica, nonostante non ci sia regia: la figura esile, il viso dolce, gli occhi grandi, la gentilezza nei movimenti e una naturale eleganza sono come tasselli di un mosaico che trova però – come è giusto che sia – definizione piena nella vocalità e nell’interpretazione dell’artista. Che è tutta nel segno del lirismo più puro, con un’espressività raccolta e dolente che conferisce ancor più emozione allo struggimento del canto belliniano. Chiaro che una simile prospettiva metta maggiormente in luce l’abbandono lirico e patetico, piuttosto che le pagine virtuosistiche. Affrontate, queste ultime, con una comprensibile prudenza. La voce di Giuliana Gianfaldoni vibra del colore argenteo della più lunare malinconia, nella tornita bellezza di un timbro luminoso, omogeneo, di bella ampiezza, perfettamente aderente all’epos belliniano, così metafisico nel suo stemperare i tormenti e le passioni in una superiore visione, quasi dimentica della gravità di tutto ciò che è terreno. E questo il soprano lo fa con una pregevole attenzione al fraseggio che – a onor del vero – può guadagnare incisività nei recitativi, ma nei cantabili vive di una eccezionale musicalità, quasi strumentale. E dunque perfetta per questo Bellini. Prodiga di sfumature, Gianfaldoni si impone come una protagonista da ricordare per un ruolo davvero difficile in un’opera che è a tutti gli effetti un grande capolavoro, paragonabile alle due consorelle che la precedono e la seguono, Norma e I Puritani. Opera che però vive grazie alla primadonna (non dimentichiamo che la parte venne scritta per Giuditta Pasta), mentre gli altri personaggi ruotano intorno a lei.

Biagio Pizzuti è un Filippo Visconti autorevole nella voce e intelligente nel fraseggio, mentre Celso Albelo è un Orombello di apprezzabile comunicativa e appassionata fierezza, anche se il fraseggio e la precisione musicale non sono ineccepibili. Theresa Kronthaler è una Agnese del Maino di colore sopranile, piuttosto anonima come interprete, così come non si fa ricordare Joan Folqué (Anichino / Rizzardo del Maino).

Sul podio dei complessi del Teatro Petruzzelli di Bari c’era Michele Spotti, chiamato in corsa a sostituire il direttore musicale del Festival, Fabio Luisi, positivo a Covid. Il direttore milanese si conferma musicista di razza per la capacità di guidare con sicurezza e fantasia la compagine, nel segno di un perfetto equilibrio tra la dimensione classicheggiante e quella squisitamente romantica della partitura belliniana. La notevole proprietà stilistica si sposa a una grande morbidezza nell’accompagnare il canto e nel modellare la curva melodica, a esaltarne l’intensa malinconia. Bene ha fatto il coro, intonato ed espressivo, istruito da Fabrizio Cassi.
Alla fine, vivo successo per tutti e in particolare per la protagonista, lungamente applaudita.

Festival della Valle d’Itria 2022
BEATRICE DI TENDA
Tragedia lirica in due atti di Felice Romani
Musica di Vincenzo Bellini
In forma di concerto

Filippo Maria Visconti Biagio Pizzuti
Beatrice di Tenda Giuliana Gianfaldoni
Agnese del Maino Theresa Kronthaler
Orombello Celso Albelo
Anichino / Rizzardo del Maino Joan Folqué

Orchestra e coro del Teatro Petruzzelli di Bari
Direttore Michele Spotti
Maestro del coro Fabrizio Cassi

Martina Franca, palazzo ducale, 26 luglio 2022

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