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Händel: Serse – Accademia Bizantina, Ottavio Dantone (HDB Sonus CD)

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Con l’incisione di Serse di Händel, Ottavio Dantone e la “sua” Accademia Bizantina aggiungono un nuovo tassello al loro personale percorso nella musica del “caro Sassone”. Il disco, pubblicato in pregevole veste da HDB Sonus, è stato registrato dal vivo al Teatro Romolo Valli di Reggio Emilia, nel corso di una delle repliche del capolavoro che, nel 2019, era stato applaudito anche su altre piazze, con la regia di Gabriele Vacis.

Ottavio Dantone, nelle note introduttive al disco, spiega che le motivazioni che decretarono l’iniziale insuccesso di Serse sono invece oggi elementi di forza, che rendono quest’opera a misura del pubblico attuale. Si tratta in particolare dell’agile ritmo drammaturgico impresso nel primo atto dalla insolita quantità di arie senza “da capo”, talvolta interpolate da recitativi al loro interno, oltre alla presenza di situazioni buffe o grottesche. Il direttore parla quindi della necessità di dare alla partitura la “giusta intensità emotiva e teatrale” attraverso una attenzione del tutto singolare all’articolazione della parola, in particolare nei recitativi, cercando quella verità nell’espressione degli affetti che rifulge poi con straordinaria fascinazione nelle arie. Se nelle pagine senza “da capo” il senso drammaturgico e musicale si esaurisce in una sola sezione, in quelle tripartite, si è scelto di eseguire variazioni coerenti col significato del testo, che non fossero semplice esibizione virtuosistica delle voci. Riguardo alla parte strumentale, poi, il maestro afferma di credere che il vero senso della filologia (al di là dell’uso di strumenti antichi e della conoscenza delle fonti) stia nel cercare di suonare “parlando”, attraverso articolazioni ed emissioni che si avvicinino il più possibile agli accenti umani.

Un’operazione pienamente riuscita, non solo per la bravura del direttore nel tenere le fila degli ottimi strumentisti dell’Accademia Bizantina, ma anche per l’attenzione con cui tutti gli interpreti scavano nella parola. Il suono orchestrale è ovunque di pregevole bellezza, tornito e scorrevole, innervato da un profilo ritmico sempre nitido. Se il gusto per i colori è curato, le asperità assumono funzione espressiva, soprattutto quando l’incalzare dei tempi si fa parossistico. Impeto, energia e passionalità caratterizzano la lettura di Dantone che si muove con proprietà tra sensualità, malinconia ed estroversione, trovando la giusta misura anche rispetto ai momenti ironici e grotteschi.

Molto buono anche il cast. A cominciare dal Serse di Arianna Vendittelli, che esibisce una voce molto bella per consistenza e colore, secondo una linea che vanta acuti sicuri e gravi consistenti. La giustezza e chiarezza di dizione, poi, si traducono in un fraseggio variato, perfettamente in linea con le intenzioni del direttore. Marina De Liso – impeccabile nella coloratura – ha una nota di candore quasi adolescenziale nel timbro e ciò fa sì che il suo Arsamene sia davvero molto particolare, con momenti di struggente intensità. Delphine Galou, Amastre sufficientemente ambigua nel suo essere sensuale donna e guerriera virile, risulta a suo agio nei passaggi melodici piuttosto che in quelli virtuosistici, comunque ben risolti, ma nei quali si fa sentire di più la non grandissima consistenza timbrica nelle note gravi. Stile, tecnica ed espressività non mancano alla Romilda di Monica Piccinini, così come alla Atalanta di Francesca Aspromonte. Biagio Pizzuti, con la sua bella voce baritonale chiara ed estesa, è un ottimo Elviro e pure Luigi De Donato, Ariodate di intelligente accento.

Georg Friedrich Händel
SERSE
Opera seria in tre atti
Edizione critica a cura di Bernardo Ticci

Serse Arianna Vendittelli
Arsamene Marina De Liso
Amastre Delphine Galou
Ariodate Luigi De Donato
Romilda Monica Piccinini
Atalanta Francesca Aspromonte
Elviro Biagio Pizzuti

Accademia Bizantina
Ottavio Dantone clavicembalo e direzione

Etichetta: HDB Sonus
Formato: CD
Registrato dal vivo al Teatro Romolo Valli di Reggio Emilia

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