Dopo due anni di stallo a causa della pandemia, l’edizione 2022 del Festival Como Città della Musica ripropone, finalmente, la formula 200.Com. Un progetto per la città, l’opera partecipativa del Teatro Sociale di Como, lodevole iniziativa nata nel 2013 che, nelle otto precedenti stagioni, ha visto rappresentare titoli come i Carmina Burana di Carl Orff, Pagliacci, Otello, La traviata. Quest’anno la scelta è caduta sulla più celebre opera di Gaetano Donizetti, già messa in scena (con allestimento e cast differenti) nel 2016, e che dà il nome anche alla quindicesima edizione del Festival, intitolata Prediletti dalle stelle: stiamo parlando, ovviamente, de L’elisir d’amore. Il melodramma giocoso, su libretto di Felice Romani, viene proposto all’aperto, all’Arena del Teatro Sociale, come da tradizione della kermesse negli ultimi anni (eccezion fatta per 2020 e 2021), con tutto quello che ne consegue: se il vasto spazio dell’Arena permette un maggiore coinvolgimento del pubblico e una ragguardevole estensione delle scene, d’altro canto si deve ricorrere all’amplificazione (invero perfettibile) di cantanti e orchestra.
Sul podio della sollecita Orchestra 1813 troviamo la trentenne Azzurra Steri. Con gesto incisivo e scattante, la direttrice propende per una lettura incalzante e brillante, fluida e dinamica, attenta tuttavia anche a sfumare con delicatezza i momenti di maggior lirismo. Buona la tenuta tra palcoscenico e orchestrali; fantasiosi gli interventi al fortepiano di Andrés Jesús Gallucci.
Affiatato il giovane cast selezionato da AsLiCo. Classe 1992, Nico Franchini delinea con attendibilità un Nemorino timido e bonario, dalla vocalità argentina ed emessa morbidamente, squillante e luminosa in acuto, ben controllata negli altri registri. La celeberrima romanza “Una furtiva lagrima” è resa con dovizia di accenti e sfumature e con un legato nitido. La ventiseienne Maria Rita Combattelli è un’Adina puntuta, adamantina e disinvolta, vocalmente aggraziata e limpida, scenicamente leggiadra ed elegante, dalla tecnica nel complesso ferrea, convincente come fanciulla civettuola, capricciosa e incostante.
Il ventisettenne baritono Lodovico Filippo Ravizza (Belcore) esibisce, sin dalla cavatina marziale “Come Paride vezzoso”, una voce pastosa e scura, omogenea nell’emissione e ben timbrata. L’interprete è poi credibilissimo nei panni del miles gloriosus, il militare spaccone e playboy che ammalia tutte le donne con il proprio fascino passionale. Classe 1989, Matteo Mollica incarna con sagacia, gusto e acutezza il ruolo di Dulcamara, affrontato con uno strumento vocale duttile e di bel colore, con un fraseggiare arguto e mercuriale, sciorinando con scioltezza e precisione, nella cavatina “Udite! Udite! O rustici”, un sillabato penetrante e preciso, non risultando mai sopra le righe o grottesco.
La ventitreenne russa Maria Kokareva è una Giannetta musicale, cristallina, effervescente e, vivaddio, mai petulante. Volenterosi, puntuali e spigliati i centosettanta coristi non professionisti del Coro 200.Com, provenienti da Como e dai territori limitrofi, educati e guidati con solidità da Giuseppe Califano e dagli altri Maestri del Coro, Davide Dell’Oca, Arianna Lodi e Cristina Merlini.
Il brioso spettacolo di Manuel Renga rimanda allo sfaccettato, agrodolce mondo del cinema muto di Charlie Chaplin, Buster Keaton, i cinque fratelli Marx. La scenografia di Aurelio Colombo ambienta la vicenda nella fabbrica per ricambi di automobili, olio per motori e parti meccaniche “Elisir”, di proprietà dell’emancipata Adina, che richiama alla mente l’industria della pellicola di Chaplin del 1936 Modern Times. La manifattura è popolata da un multiforme, variegato universo di operai, operaie, dirigenti, segretarie, addetti alle pulizie, che animano con brio e dinamismo l’ampio spazio dell’Arena. In questa piacevole lettura, Nemorino è un impacciato lavoratore della fabbrica; Belcore un comandante dell’aeronautica e rubacuori; Dulcamara un imbonitore da avanspettacolo, un po’ mago e un po’ scienziato; Giannetta è una segretaria della ricca Adina che non disdegna affatto le attenzioni di Belcore. I pochi elementi scenici – quali una grande pedana che attraversa longitudinalmente l’Arena, imponenti ingranaggi, un gigantesco orologio su fondo bianco, l’insegna luminosa “Elisir”, i bagni dell’industria, file di lampadine durante la festa del II atto – sono ravvivati dalle luci espressioniste e vivide di Giuseppe Di Iorio, giocate su cromie d’impatto come verde, blu, rosso, viola, giallo. Belli e colorati i costumi anni ’30, sempre di Aurelio Colombo, con punte vivaci come il giallo limone di Adina, il rosso ciliegia e il rosso fragola di Dulcamara; in un’ottica ecologica di risparmio, i vestiti indossati dai coristi sono di riuso, provenienti dai vecchi bauli delle nonne. Efficaci le coreografie di Barbara Cardinetti, danzate con energia da Sheila Verdi e Simone Carbone. Con intelligenza, Renga sfrutta appieno l’area dell’Arena e gli ambienti circostanti: per esempio, Belcore fa il suo ingresso a bordo di una Fiat Balilla decapottabile beige e nera, che verrà utilizzata pure a inizio del II atto, e alla fine del I atto canta affacciato al balcone posto sul retro del Teatro Sociale. Oppure i coristi, durante il banchetto nuziale, si aggirano gioiosi tra gli spettatori, così da renderli partecipi dell’evento; oppure ancora, Dulcamara arriva in scena in sella a una bicicletta con triciclo, che richiama alla memoria il carretto ambulante dei gelati, e nella stessa maniera si commiaterà da tutti al termine dell’opera. Ne scaturisce, così, uno spettacolo esuberante e brillante, coinvolgente e spassoso, dal quale traspaiono i sentimenti più allegri e ridanciani ma anche quelli maggiormente malinconici e languorosi, sorretto da una recitazione incisiva e curata dei solisti e da un’agile movimentazione delle masse corali.
Una grande festa popolare di musica, teatro e divertimento, accolta con applausi calorosi e convinti dal numeroso pubblico.
Festival Como Città della Musica 2022
200.Com. Un progetto per la città – VIII edizione
L’ELISIR D’AMORE
Melodramma giocoso in due atti
Libretto di Felice Romani
Musica di Gaetano Donizetti
Adina Maria Rita Combattelli
Nemorino Nico Franchini
Belcore Lodovico Filippo Ravizza
Dulcamara Matteo Mollica
Giannetta Mariia Kokareva
Danzatori Sheila Verdi, Simone Carbone
Orchestra 1813
Coro 200.Com
Direttrice Azzurra Steri
Maestro del coro Giuseppe Califano
Altri Maestri del coro Davide Dell’Oca,
Arianna Lodi, Cristina Merlini
Maestro al fortepiano Andrés Jesús Gallucci
Regia Manuel Renga
Scene e costumi Aurelio Colombo
Luci Giuseppe Di Iorio
Coreografia Barbara Cardinetti
Assistenti alla regia Sara Dho, Andrea Piazza
Assistente alle scene e costumi Valentina Volpi
Produzione Teatro Sociale di Como AsLiCo
Como, Arena del Teatro Sociale, 1 luglio 2022