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Alessandria, Festival “Scatola Sonora” – L’Orfeo

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Venticinque anni di attività, un bel traguardo per Scatola Sonora, Festival internazionale di opere e teatro musicale di piccole dimensioni, vanto del Conservatorio Vivaldi di Alessandria. A idearlo e a seguirne le linee artistiche è da sempre Luca Valentino, docente di arte scenica che ormai da anni cura personalmente spettacoli divenuti simbolo del dinamismo di un Istituto di Alta Formazione Musicale fra i più attivi oggi in Italia.

L’Orfeo di Claudio Monteverdi è l’appuntamento più atteso dell’edizione di quest’anno e Luca Valentino ha pensato a una messa in scena sicuramente originale e ricca di spunti di riflessione per un’opera “aperta”, vuoi per le molteplici interpretazioni musicali, vuoi per il finale soggetto a diverse interpretazioni. Ed è proprio a partire dal finale che il regista conferma la volontà di rendere eterno il potere della musica e ciò che essa rappresenta per voce del protagonista.
Nella versione originale del libretto di Alessandro Striggio, Orfeo diviene mira dell’ira delle Baccanti, in segno di punizione per non avere prestato fede al giuramento di non volgere lo sguardo alla sua Euridice prima di essere tornato dagli inferi nel mondo degli umani. Qui, invece, il regista fa alzare il mitico cantore da terra dopo che le Baccanti lo hanno minacciato mandando in frantumi la sua lira e propone l’altro finale, quello proposto in partitura, in cui Apollo lo salva e la fa ascendere in cielo, anche se Valentino sceglie una soluzione ancora più ardita e drammaturgicamente pertinente: far procedere Orfeo a passi lenti lungo la navata della Chiesa di Santa Maria di Castello ad Alessandria, dove l’opera viene messa in scena, in mezzo al pubblico, come a dimostrare che il suo mito non può morire, né assurgere per volontà divina fra i cieli dell’Olimpo, ma rimanere fra di noi, a conferma imperitura del valore della musica e del messaggio immortale che essa trasmette.

Lo spettacolo (con scene e costumi curati dalla Scuola di Scenografia dell’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino) sceglie una messa in scena senza tempo, dove un saggio gioco di luci e pochi elementi scenici – nulla altro che un piano rialzato attorniato da una corona di gradinate, dove trovano posto le diverse sezioni dell’orchestra, e pannelli a forma di trapezio, ora azzurri ora neri – distinguono il mondo bucolico degli umani da quello infernale. I pannelli vengono disposti e scomposti facendo corona al palco attorno al quale sono appunto poste le singole parti dell’orchestra, determinando così un coinvolgimento fra voci, sezioni corali e strumentisti che trasmettono quell’alto valore emotivo che, per di più, è vicino alle caratteristiche dell’opera come apparve alle sue origini, come spettacolo di corte. L’impianto, stilizzato ma drammaturgicamente plasmato su idee registiche che non eccedono sul piano del simbolismo rendendo scorrevole e chiara la narrazione, fanno di questo Orfeo un piccolo capolavoro di sintesi teatrale emozionalmente concentrata nel renderne vivido lo spirito.
La stessa Orchestra Barocca del Conservatorio Vivaldi e il valente Coro da Camera del Conservatorio Vivaldi, guidati con piena cognizione stilistica e sensibilità da Sabino Manzo, svolgono un ruolo essenziale nel garantire quell’eccellente resa musicale alla quale contribuisce una compagnia di canto che annovera giovani del conservatorio alessandrino affiancati da alcuni docenti che li hanno preparati.

Brilla di luce propria il protagonista, Mirko Guadagnini, che sfoggia, oltre ad una presenza scenica calamitante, elegante e nobile, la voce giusta per la parte di Orfeo, proiettata su sonorità tenorili sinuose e capace di donare alle pieghe del recitar cantando una ricchezza di colori e sfumature inesauribili. Valore aggiunto della sua prestazione è poi la conoscenza dello stile fiorito, che in “Possente spirto” trova modo di emergere confermando in lui la mirabile scuola e il rigore stilistico che continuano a farne un campione dell’arte vocale barocca.
Anche Riccardo Ristori, austero Plutone, è docente del locale Conservatorio. Gli altri sono giovani studenti, ma certo non sprovveduti, a partire dalla fresca e liliale Euridice di Mirella Pisano e dall’intensa e temperamentosa Elisa Barbero (Messaggera/Ninfa), fino ad Anna Scolaro, che conosce bene il canto fiorito per la parte de La Musica e poi si ascolta anche nei panni di Eco. Bella voce, assai promettente e da seguire con interesse, anche se ancora non del tutto in possesso delle sonorità cavernose richieste per Caronte, è quella del basso Lorenzo Medicina e ottime anche le prove di Angelica Lapadula (Proserpina), Maddalena Boeris (Speranza) e Wang Yulin (Apollo). Completano la locandina Xu Zhe (Pastore I), Chao Jingyang (Pastore II), Beniamino Borciani (Pastore III) e Wan Xiangyu (Pastore IV).

Il pubblico, che ha letteralmente stipato la bella chiesa di Alessandria che ha ospitato l’evento, ha decretato all’opera un successo arriso anche all’esecuzione milanese che in anteprima, il 12 giugno, ha visto l’opera proposta nella Chiesa di Sant’Antonio da Padova.
Non stupisca un punteggio così alto dato allo spettacolo. Ci sono Conservatori in Italia dove, con pochi mezzi, ma con molte idee, si fa formazione e teatro musicale a livelli già dimostrati in passato da questo stesso Festival. Chi scrive ricorda infatti gli allestimenti de I due timidi di Nino Rota e, soprattutto, l’opera Houdini the great del compositore Andy Pape, della quale già riferimmo (vedi link). Questa serata non fa che confermare un tradizione qualitativa ormai consolidata nel tempo.

Scatola Sonora
Festival internazionale di opere
e teatro musicale di piccole dimensioni
L’ORFEO
Opera di Claudio Monteverdi
Libretto di Alessandro Striggio

Orfeo Mirko Guadagnini
La Musica, Eco Anna Scolaro
Euridice Mirella Pisano
Messaggera, Ninfa Elisa Barbero
Proserpina Angelica Lapadula
Plutone Riccardo Ristori
Speranza Maddalena Boeris
Caronte Lorenzo Medicina
Apollo WangYulin
Pastore I Xu Zhe
Pastore II Chao Jingyang
Pastore III Beniamino Borciani
Pastore IV Wan Xiangyu

Orchestra Barocca del Conservatorio Vivaldi
Coro da Camera del Conservatorio Vivaldi
Direttore Sabino Manzo
Regia Luca Valentino

Chiesa di Santa Maria di Castello, 16 giugno 2022

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