Il giudizio forse più lucido lo diede nel 1776 l’inglese Charles Burney, autore di una tra le più celebri e antiche “storie della musica” dell’età moderna, General History of Music: “Senza tradire la sua arte, (Vinci) la rese amica, anche se non schiava, della poesia, rendendo più semplice la melodia e richiamando l’attenzione del pubblico principalmente sulla parte vocale, senza complicate fughe o soluzioni artificiose”. Proprio di questa arte rende luminosa testimonianza un bel cd di recente pubblicazione dedicato al grande compositore calabrese Leonardo Vinci (1696 – 1730), esponente di spicco di quella Scuola napoletana fiorita nell’era post scarlattiana. Il disco si intitola Olimpia abbandonata & other Cantatas, ed è edito da Elegia Classics, quarto volume del progetto denominato “Glories of the italian cantata”, realizzato in collaborazione con la Società Italiana di Musicologia e l’Università degli Studi di Roma Tor Vergata – Centro Studi sulla Cantata Italiana. Ne sono validissimi protagonisti il soprano Valeria La Grotta e l’ensemble Sonar d’Affetto, formato da Nicola Brovelli (violoncello), Mauro Pinciaroli (arciliuto) e Luigi Accardo (clavicembalo), che utilizzano strumenti antichi.
Come da titolo, il cd presenta la cantata Olimpia abbandonata e altre sei cantate di Vinci, offrendo la preziosa opportunità di accostare una pagina meno nota della copiosa produzione del maestro crotonese, che si dedicò prevalentemente al teatro musicale, componendo prima opere buffe in napoletano e poi drammi su libretti dei più noti poeti del tempo, Metastasio compreso. Ciò che emerge dall’ascolto di questi brani è il pregio di una scrittura musicale caratterizzata da una maggiore semplicità nella struttura armonica a vantaggio della linea melodica del canto, nel segno di un superamento di quello stile del tardo Barocco che stava iniziando ad apparire all’epoca sempre più artificioso e meno apprezzato dal pubblico. Le cantate note di Vinci sono attualmente una dozzina, quasi tutte per voce sola e basso continuo. Le sette comprese nel cd presentano una struttura formale simile, con l’alternanza di due recitativi e due arie, e, sul piano testuale, sono tutte dedicate ai tipici temi amorosi della tradizione pastorale, con personaggi tratti dal mondo arcadico o mitologico o dalla letteratura cavalleresca. Si tratta quasi di piccole scene operistiche: molto interessanti, in tal senso, i recitativi, dove Vinci mostra di perseguire una incisiva aderenza della musica al testo, mentre le arie, articolate in due strofe, consentono all’interprete di sfoggiare il proprio virtuosismo con abbellimenti non scritti. Il carattere che sembra prevalere nel melodizzare del compositore è una affettuosità che si piega a restituire con suadente efficacia i sentimenti e le emozioni evocate dai testi.
L’esecuzione è pregevole per esattezza stilistica, attenzione interpretativa e qualità degli interpreti. Valeria La Grotta, in particolare, vanta una voce dal timbro rotondo, ricco di armonici e prezioso nella sua cremosa consistenza. L’eccellente musicalità si sposa a una precisa resa del virtuosismo, nonché all’attenta restituzione della parola – in perfetta linea quindi con la poetica di Vinci – assecondata dai musicisti dell’ensemble, sempre puntuali e sensibili nell’accompagnamento. Vibra nell’esecuzione una sorta di smalto brillante, nel segno di una cristallina trasparenza del discorso musicale, ricco di sfumature espressive.
Leonardo Vinci
OLIMPIA ABBANDONATA & OTHER CANTATAS
Valeria La Grotta, soprano
Ensemble Sonar d’Affetto
Nicola Brovelli, violoncello
Mauro Pinciaroli, arciliuto
Luigi Accardo, clavicembalo
Etichetta: Elegia classics, 2020