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Verona, Teatro Filarmonico – Il parlatore eterno e Il tabarro

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Il maestro e l’allievo, in un arco temporale – ed estetico – che si distende dagli stilemi dell’ultimo Donizetti alle inquietudini del pieno Novecento, dal comico al drammatico. Inedito accostamento per il Teatro Filarmonico di Verona, che manda online sulla webTV arena.it/tv domenica 28 febbraio dalle ore 15 il rarissimo Il parlatore eterno di Amilcare Ponchielli e Il tabarro di Giacomo Puccini. Le due nuove produzioni sono state registrate nei giorni scorsi, con la presenza dei critici in sala. Si tratta di un’operazione nel complesso riuscita, pur nella distanza, non solo temporale, dei due titoli scelti.

Il parlatore eterno è il primo frutto della collaborazione tra Ponchielli ad Antonio Ghislanzoni, poi librettista de I Lituani (e della verdiana Aida, come sanno anche i muri). La trama, ispirata alla farsa di Charles-Maurice Descombes Le Parleur éternel (1805), è presto detta: il ciarliero Lelio Cinguetta riesce a ottenere la mano dell’amata Susetta grazie alla propria inarrestabile parlantina, con cui zittisce sia i genitori della ragazza, dottor Nespola e la moglie Aspasia, sia il rivale in amore Egidio. “Lelio Cinguetta – scrive Ghislanzoni in nota al libretto – è il solo personaggio importante della farsa, e dovrebbe essere un buffo od anche un baritono brillante. Tutte le altre parti si possono affidare ai coristi”. Così, a Verona, il ruolo del parlatore è stato affidato a un ottimo Biagio Pizzuti, davvero brillante sia nella tenuta scenica che in quella vocale, che richiede doti da basso buffo di ascendenza rossiniana nel sillabato, ma capace anche di porgere melodie spiegate. In Rossini, dunque, e nel Donizetti buffo, stanno le radici di questa sorta di divertissement ponchielliano, francamente un po’ fuori tempo massimo (va in scena nel 1873, ovvero quando Verdi ha già licenziato Aida), ma comunque di gradevolissimo ascolto per la freschezza melodica e la vivacità di scrittura. Che hanno trovato puntuale riscontro nella bacchetta di Daniel Oren e nell’interpretazione di tutti i cantanti coinvolti, Pizzuti in testa. La regia di Stefano Trespidi ha saputo restituire con mano leggera e piacevole lo spirito surreale di questo singolare lavoro, grazie anche alle belle scene di Filippo Tonon, pulite e colorate insieme, illuminate con suggestione da Paolo Mazzon.

Tutt’altro clima nel pucciniano Il tabarro, firmato per la regia da Paolo Gavazzeni e Piero Maranghi. Che propongono una lettura molto rispettosa delle indicazioni del libretto, con la chiatta ormeggiata sulle rive di una Senna che potrebbe essere un fiume qualsiasi: nella bella scena di Leila Fteita non c’è sullo sfondo il profilo inconfondibile della ville lumière, ma un cielo che volge dal tramonto alla notte. Come accade per i protagonisti, la cui esistenza affonda nella notte di un clima sonoro cupo, pervaso da una sorta di stanca, rassegnata sensualità. Merito di Daniel Oren e della sua indubbia capacità di ottenere una resa teatrale efficace pur senza spingere inutilmente sul pedale delle sonorità, attento a una tavolozza cromatica comunque varia. Elia Fabbian dipinge il ritratto di un uomo duro e tormentato: il timbro è pregevole, la dizione curata, così come la resa espressiva, in grado di mutare credibilmente la disperazione amorosa in rabbia feroce. Molto bene ha fatto Maria Josè Siri: la voce è densa di suono nei centri e vanta acuti fermi e ben proiettati, l’accento è sempre appropriato. Samuele Simoncini si trova decisamente a suo agio nei panni di un ruvido Luigi, la cui aspra tessitura governa con buona sicurezza. Apprezzabile la Frugola di Rossana Rinaldi, così come il Tinca di Francesco Pittari e il Talpa di Davide Procaccini; bravi pure gli altri: Riccardo Rados (un venditore di canzonette/ secondo amante), Grazia Montanari (prima amante / voce di sopranino), Dario Righetti (voce di tenorino).

Teatro Filarmonico – Stagione lirica 2021
IL PARLATORE ETERNO
Scherzo comico in un atto di Antonio Ghislanzoni
Musica di Amilcare Ponchielli
Edizione a cura di Angelo Rusconi

Lelio Cinguetta Biagio Pizzuti
Susetta Grazia Montanari
Dottor Nespola Maurizio Pantò
Aspasia Tamara Zandonà
Sandrina Sonia Bianchetti
Egidio Salvatore Schiano di Cola
Un Caporale dei gendarmi Francesco Azzolini

Orchestra, coro e tecnici della Fondazione Arena di Verona
Direttore Daniel Oren
Maestro del coro Vito Lombardi
Regia Stefano Trespidi
Scene Filippo Tonon
Luci Paolo Mazzon
Nuovo allestimento della Fondazione Arena di Verona

IL TABARRO
Opera in un atto su libretto di Giuseppe Adami
tratto da La houppelande di Didier Gold.
Musica di Giacomo Puccini

Michele Elia Fabbian
Luigi Samuele Simoncini
Il Tinca Francesco Pittari
Il Talpa Davide Procaccini
Giorgetta Maria José Siri
La Frugola Rossana Rinaldi
Un venditore di canzonette / Secondo amante Riccardo Rados
Primo amante / Voce di sopranino Grazia Montanari
Voce di tenorino Dario Righetti

Orchestra, coro e tecnici della Fondazione Arena di Verona
Direttore Daniel Oren
Maestro del coro Vito Lombardi
Regia Paolo Gavazzeni e Piero Maranghi
Scene Leila Fteita
Costumi Silvia Bonetti
Luci Paolo Mazzon
Allestimento della Fondazione Arena di Verona

Verona, Teatro Filarmonico, 25 febbraio 2021

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