Chiudi

Reggio Emilia, Teatro Municipale Valli – Werther

Condivisioni

Un grande foglio bianco accartocciato, che talvolta accoglie parole che si compongono e si scompongono, macchiate da un inchiostro che cola e che diventa lacrime o sangue. Un riferimento esplicito alla fonte letteraria, il bellissimo romanzo epistolare di Goethe, e un espediente registico capace di creare momenti di toccante poesia. Werther di Jules Massenet in scena al Teatro Municipale Valli di Reggio Emilia è la ripresa di un allestimento nato lo scorso anno a Como per il Circuito Opera Lombardia e pensato per la situazione di distanziamento imposta dal Covid. Il regista Stefano Vizioli racchiude così la struggente vicenda entro una sorta di scatola magica – disegnata con colori pastello dallo scenografo Emanuele Sinisi – che si anima grazie alle luci calde di Vincenzo Raponi e ai video, evocativi, curati da Imaginarium Creative Studio; molto belli i costumi di Anna Maria Heinreich. L’idea di base – che funziona – è che l’anziana Charlotte riviva come in un flashback l’antico amore per Werther. I movimenti dei vari personaggi sono cadenzati con sobria eleganza e tutto si concentra sull’amore tormentato e impossibile tra i due protagonisti.

Francesco Pasqualetti guida la Filarmonica dell’Opera Italiana Bruno Bartoletti nel segno di una lettura asciutta, nervosa, lontana dai turgori romantici cari a una certa tradizione. Scelta molto interessante, perché crea una costante tensione narrativa che increspa la superficie musicale dando un bel risalto allo strumentale, con un pregevole gioco di colori e una sensibile attenzione al canto.

Emozionante la prestazione di Francesco Demuro quale Werther tormentato sì, ma capace di un ritratto vivido e commovente, ove si affiancano dolcezza, malinconia e abbandono. La voce è bella, il fraseggio vario, la presenza scenica incisiva. Sullo stesso livello la Charlotte di Sonia Ganassi, festeggiatissima dal pubblico della sua città anche perché chiamata in corsa a sostituire l’annunciata Veronica Simeoni, infortunata. L’intensità dell’accento, la morbidezza e la luminosità della linea di canto, unite a un fraseggio sempre ricco di sfumature, sortiscono un personaggio profondamente interiorizzato.
Vivace e spigliata la Sophie di Maria Rita Combattelli, ottimamente a fuoco l’aristocratico Albert di Guido Dazzini, così come il tonante Alberto Comes nei panni di Le Bailli. Molto bene hanno fatto tutti gli altri interpreti: bravissimi in particolare Nicola Di Filippo e Filippo Rotondo, ma anche Andrea Gervasoni e Luisa Bertoli. Sul palco anche il Coro di voci bianche della Fondazione I Teatri di Reggio Emilia diretto da Costanza Gallo e i Solisti della Scuola di voci bianche della Fondazione Teatro Comunale di Modena, diretti da Paolo Gattolin.

Teatro Municipale Valli – Stagione 2021/22
WERTHER
Drame lyrique in quattro atti su libretto di Édouard Blau, Paul Milliet e Georges Hartmann
da I dolori del giovane Werther di Johann Wolfgang von Goethe
Musica di Jules Massenet

Werther Francesco Demuro
Le Bailli Alberto Comes
Charlotte Sonia Ganassi
Albert Guido Dazzini
Schmidt Nicola di Filippo
Johann Filippo Rotondo
Sophie Maria Rita Combattelli
Bruhlmann Andrea Gervasoni
Katchen Luisa Bertoli

Filarmonica dell’Opera Italiana Bruno Bartoletti
Direttore Francesco Pasqualetti
Regia Stefano Vizioli
Scene Emanuele Sinisi
Costumi Anna Maria Heinreich
Luci Vincenzo Raponi
Visual Imaginarium Creative Studio
Assistente alla regia Pierluigi Vanelli
Scenografo collaboratore Eleonora De Leo
Solisti della Scuola voci bianche della Fondazione Teatro Comunale di Modena

Maestro preparatore Paolo Gattolin
Coro voci bianche della Fondazione I Teatri di Reggio Emilia
Maestra del coro Costanza Gallo
Coproduzione Teatri di OperaLombardia, Fondazione Teatro Comunale di Modena,

Fondazione I Teatri di Reggio Emilia, Fondazione Teatro Verdi di Pisa,
Fondazione Teatro Comunale di Ferrara

Reggio Emilia, 12 dicembre 2021

image_print
Connessi all'Opera - Tutti i diritti riservati / Sullo sfondo: National Centre for the Performing Arts, Pechino