Viene consegnata al disco nella sua interezza, per la prima volta nella storia, la pastorale eroica di Jean-Philippe Rameau (1683-1764) dal titolo Achante et Céphise, su libretto dell’enciclopedista e drammaturgo francese Jean-François de Marmontel (1723-1799). L’opera viene riportata in vita dal complesso barocco Les Ambassadeurs sotto la direzione del suo fondatore, Alexis Kossenko. Nel cast un numero di specialisti del barocco francese, con i due ruoli del titolo interpretati dal soprano Sabine Devieilhe (Céphise) e dal tenore Cyrille Dubois (Achante). A loro si affiancano i coristi di Les Chantres du CMBV (Centre de musique Baroque de Versailles). Il cd, pubblicato da Erato il 5 novembre scorso, è disponibile sia in formato fisico che digitale.
L’opera (dal titolo completo Achante et Céphise, ou La Sympathie) viene commissionata a Rameau in modo da essere inserita nell’ambito delle celebrazioni per la nascita del nipote di Luigi XV (fratello maggiore del futuro Luigi XVI), per poi andare in scena per la prima volta il 19 novembre del 1751 all’Académie Royal de Musique. Dopo 14 rappresentazioni, il lavoro viene presto messo da parte e segue un lungo oblio di 270 anni. Per questa registrazione, il CMVB si è avvalso di un’edizione critica del 1996 firmata da Syvie Bouissou e Robert Fajon, che viene finalmente consegnata al disco in maniera integrale, visto che fino a oggi erano stati incisi solo alcuni brani strumentali di questa opera dimenticata.
Il libretto fornito da Jean-François de Marmontel vede come protagonisti due pastori innamorati, Achante e Céphise appunto. La storia, come spesso accade, è abbastanza improbabile e oscilla tra mitologia e fiaba. Achante e Céphise vengono insidiati dal genio malefico Oroès, anch’esso innamorato di Céphise e geloso della felicità dei due pastori. I due innamorati vengono però salvati dalla fata buona Zirphile, che usa i suoi poteri magici, incluso il dono della telepatia per sconfiggere Oroès. Spazio anche alla mitologia tradizionale con Venere e Amore, affiancati ad altre figure da pastorale quali pastori, cacciatori e silfidi.
Sarebbe riduttivo considerare questa composizione prettamente come un lavoro occasionale, anche se di fatto è proprio questo il motivo dell’oblio a cui è stato relegato questo lavoro. Rameau dà sfoggio di tutto il suo senso del dramma in musica, con un’inventiva musicale e un uso dei colori sorprendenti. Ispirato dal recente arrivo di strumentisti boemi a Parigi, il compositore francese introduce nella strumentazione di questa opera – per la prima volta nella musica francese – corni e clarinetti. Per l’occasione di questa produzione discografica il CMVB ha fatto ricostruire apposta dei clarinetti storici di fattura francese nelle apposite chiavi di la,do e re, e con intonazione con diapason basso a 400Hz. Il lavoro musicologico di riscoperta è anche consistito nel ricreare l’esatta composizione e layout dell’orchestra dell’Académie Royal degli anni seguenti al 1750.
L’opera è composta da tre atti ed è senza Prologue. Al suo posto troviamo una Ouverture dal carattere celebrativo e sontuoso che convoglia il senso di pubblico giubilo per l’avvenuta nascita: un vero trionfo di fuochi d’artificio e colpi di cannone in musica dalla fortissima componente descrittiva che lascia veramente sorpresi. Seguono poi una sequenza di cori, danze, ariette virtuose, musette dal tocco pastorale e divertissement. A parte l’Ouverture troviamo altre scene dal forte realismo musicale, come nelle scene che descrivono l’arrivo dei cacciatori. Il coro finale “Vive la race de nos rois” auspica con gran pompa lunga vita e gloria ai Borboni di Francia.
Nei panni di Céphise troviamo Sabine Devieilhe, sempre deliziosa in questo repertorio. Il soprano francesce conosce bene Rameau dal momento che proprio al genio del barocco francese aveva dedicato la sua prima registrazione degli esordi, sempre per Erato e con Kossenko e i Les Ambassadeurs. Devieilhe possiede un timbro cristallino e una qualità tutta strumentale della voce, uniti alla chiarezza della dizione e a una varietà di sfumature che sono fondamentali per rendere questa musica nel modo migliore. Cyrille Dubois come Achante, mostra anch’egli una notevole vicinanza con la musica di Rameau con un timbro chiaro da tenore leggero alla francese, eleganza nel fraseggio, pulizia nell’articolazione e nella vocalizzazione, oltra a una musicalità spiccata. Efficace e credibile l’Oroès del baritono David Witczak che coglie il carattere malvagio del personaggio in recitativi e arie molto ben caratterizzati. Judith van Wanroj nei panni della fata Zirphile ha un timbro piacevole anche se con qualche asprezza in acuto, ma sfoggia pur sempre una dizione chiara. Non sfigurano le parti minori, tra cui si segnalano le sacerdotesse Jehanne Amzal e Anne-Sophie Petit.
Alexis Kossenko dirige con notevole vitalità espressiva ottenendo dalla sua formazione un’ammirevole varietà di colori orchestrali dai toni languidi, elegiaci, seducenti, bucolici e drammatici. Ottima la scelta dei tempi e sempre d’impatto drammatico gli interventi di Les Chantres du CMBV. La registrazione è stata effettuata presso la chiesa di Notre-Dame-du-Liban a Parigi e infatti a livello di ingegneria acustica è possibile riscontrare del riverbero, peraltro unico neo di questa incisione. Le note al CD sono curate diligentemente da Sylvie Bouissou e includono anche un breve contributo dello stesso Kossenko. In conclusione, un prodotto che di certo non deluderà gli amanti di Rameau e del barocco francese, ma non solo. Un plauso a questo pregevole lavoro di riscoperta.
ACHANTE ET CÉPHISE (ou la Sympathie)
Pastorale eroica in tre atti su libretto di Jean-François Marmontel
Les Ambassadeurs
Direttore Alexis Kossenko
Les Chantres du Centre de musique baroque de Versailles
Etichetta: Erato
Registrazione effettuata presso la chiesa di
Notre-Dame-du-Liban di Parigi tra il 7 e l’11 dicembre 2020