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Pavia, Teatro Fraschini – Iphigénie en Tauride

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Esistono titoli sintesi, opere capaci di cristallizzare il sentimento di un tempo. Proprio per questo, beffardamente, rischiano di non accontentare più il gusto del pubblico, di essere percepite irrimediabilmente démodé. Se invece si tenta l’operazione inversa, se si accetta con entusiasmo la fatica di immergersi in un tempo altro, ecco che certi titoli riescono a parlare ancora. Ed è così per Iphigénie en Tauride di Christoph Willibald Gluck, tragedia lirica in quattro atti su libretto di Nicolas-François Guillard, tratto dall’omonima tragedia di Euripide: nella purezza delle sue forme melodiche e architettoniche, l’opera raggiunge la sintesi dello spirito musicale del tempo.

Congelato dal Covid fog che ha paralizzato teatri e artisti, ecco che il dramma di Euripide secondo Gluck arriva in scena al Teatro Fraschini di Pavia. L’attesa è ripagata: la restituzione avviene con una struttura musicale salda, un valido cast di cantanti su cui Anna Caterina Antonacci sparge tutta la sua allure e la solida tenuta orchestrale di Diego Fasolis, chiamato “in corsa” alla testa dell’Orchestra dei Pomeriggi Musicali a dieci giorni dall’alzata del sipario. Bellissima è la regia di Emma Dante. Femminile, materna. Con pochi elementi e tantissime idee. In stile coturnato. “Ifigenia è una tragedia sull’amore e sulla fratellanza, sui sentimenti selvaggi in cui il destino è più forte di qualsiasi scelta” spiega la regista nelle note di sala. C’è il teatro vero, quello fatto di corpi, di movimento, di effetti nati da poche regole sapienti. Corpi che agitano un drappo rosso e ricreano una tempesta di mare, l’incedere rituale delle sacerdotesse, una dea statua. E il simbolo per antonomasia: il traghos, il capro rituale, con la testa e il corpo scarnificato. Poi l’altalena: perché la vita è un saliscendi di cui solo gli dèi conoscono il significato.
Vanessa Sannino immagina costumi che portano i colori e le fogge del teatro euripideo ma hanno una linearità moderna: alleggeriti soprattutto per i personaggi femminili da uno stile Halloween convincente e ben caratterizzato. Fondamentali per il felicissimo esito drammaturgico le otto attrici (insieme alle otto figuranti) e le coreografie di Sandro Campagna, che ha fatto un lavoro approfondito non solo sul movimento e la danza ma anche sull’uso delle armi.

Anna Caterina Antonacci domina la scena disegnando una perfetta Ifigenia: il colore ideale per il ruolo Falcon, lo scavo nei recitativi e l’ottima pronuncia restituiscono una prova da vera fuoriclasse. Ottima prestazione anche per Bruno Taddia, che disegna un Oreste in grande forma vocale e appropriato nell’amplificare i movimenti corporei secondo lo stile tragico. Mert Süngü è un tenore contraltino, preferito –  in questa edizione – al ruolo en travesti. La voce è perfetta per tener testa alle asperità che la partitura richiede. Michele Patti disegna un Thoas truce e presente vocalmente, mentre piace il timbro squillante e imperioso della Diana di Marta Leung. In perfetta sintonia anche i ruoli di fianco: le due sacerdotesse (Luisa Bertoli e Erica Rondini), Alessandro Nuccio (uno scita) ed Ermes Nizzardo (ministro del tempio). Una menzione particolare spetta al Coro OperaLombardia guidato da Massimo Fiocchi Malaspina. Commuove, letteralmente, la sezione femminile, nel corale “Chaste fille de Latone”.

Diego Fasolis, chiamato a montare tutto il lavoro gluckiano a dieci giorni dalla prima si concentra sul fornire una struttura orchestrale compatta e ben definita che sottolinei i momenti tragici con il giusto accento, ma che “respiri” insieme alle voci nei momenti più lirici. Sceglie tempi meno sostenuti di quanto ci si attenderebbe ed è un valore aggiunto, perché consente di dare all’intera tragedia il tono ieratico che le spetta.
Quella di Iphigénie si colloca come una fortunata riscoperta: un’operazione intelligente che punta sulle voci e sullo charme scenico degli interpreti e sull’intelligenza di un’idea registica.

Teatro Fraschini – Stagione settembre – dicembre 2021
IPHIGÉNIE EN TAURIDE
Tragedia lirica in quattro atti
Libretto di Nicolas-François Guillard
tratto dall’omonima tragedia di Euripide
Musica di Christoph Willibald Gluck

Iphigénie Anna Caterina Antonacci
Oreste Bruno Taddia
Pylade Mert Süngü
Thoas Michele Patti
Diane/Una donna greca Marta Leung
Prima Sacerdotessa Luisa Bertoli
Seconda Sacerdotessa Erica Rondini
Uno Scita Alessandro Nuccio
Ministro del tempio Ermes Nizzardo
Attrici Viola Carinci, Chiara Chiurazzi, Federica D’Amore,
Silvia Di Giovanna, Marta Franceschelli, Silvia Giuffrè,
Francesca Laviosa, Sabrina Vicari, Marta Zollet

Orchestra I Pomeriggi Musicali di Milano
Coro di OperaLombardia
Direttore Diego Fasolis
Maestro del coro Massimo Fiocchi Malaspina
Regia Emma Dante
Scene Carmine Maringola
Costumi Vanessa Sannino
Luci Cristian Zucaro
Coreografo e maestro d’armi Sandro Campagna
Nuovo allestimento dei Teatri di OperaLombardia
Coproduzione Teatri di OperaLombardia

Pavia, 29 ottobre 2021

 

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