Mettere in dialogo l’architettura, l’arte e la musica. E generare inedite risonanze emotive. Questa l’ambizione di Fragile. A soundtrack for “Breath Ghosts Blind” by Maurizio Cattelan, un originale progetto che ha visto collaborare l’Orchestra sinfonica di Milano Giuseppe Verdi e Pirelli Hangar Bicocca. Il grande spazio espositivo ospita fino al 20 febbraio prossimo una mostra del celebre artista contemporaneo concepita come una drammaturgia in tre parti, in stretta relazione con l’architettura, intitolata proprio “Breath Ghosts Blind”.
Nella serata che ha visto la partecipazione della compagine orchestrale, i tre tasselli della mostra sono divenuti metaforicamente i tre atti di un itinerario musicale che ha guidato fisicamente il pubblico attraverso l’opera di Cattelan. La scelta delle pagine da eseguire, affidata al direttore Ruben Jais, che ha anche introdotto ciascuna esibizione, ha privilegiato il repertorio sacro, tendendo un arco temporale tra il Rinascimento e la contemporaneità, la cui tappa intermedia non poteva che essere la musica di Johann Sebastian Bach. E la voce umana, che progressivamente scompare nel corso dei tre atti, è anche un’immagine simbolica del ciclo della vita, dalla nascita alla morte.
Così, il Pirelli Hangar Bicocca si è trasformato in una sorta di moderna cattedrale laica, consacrata alla memoria, custode di un passato sovente tragico, testimone di un presente quanto mai segnato dall’incertezza, e tuttavia protesa a un futuro che si immagina luminoso. Come la rarefatta scrittura di Fratres, celebre lavoro di Arvo Pärt, qui nella versione per archi e percussioni, sulle cui note si è chiuso il concerto, in corrispondenza dell’opera di Cattelan Blind: un enorme monolite scuro varcato sulla sommità dalla sagoma di un aereo. Chiara allusione alla tragedia dell’11 settembre 2001. Come anche Ghosts, nuova declinazione della nota Tourists, installazione nata per la Biennale di Venezia del 1997, quando l’artista riempì il padiglione di piccioni in tassidermia. Questa volta, i volatili sono migliaia e si affacciano singolarmente o in gruppi lungo tutto lo spazio delle navate dell’edificio. Presenza muta e inquietante che, nella lettura che ne ha offerto Jais, rappresentano le anime delle vittime della tragedia statunitense. Per loro, l’ensemble LaBarocca ha eseguito la stupenda Cantata Ich habe genug Bwv 82 di Bach, peraltro interpretata da un eccellente Christian Senn, la cui misurata espressività ha saputo restituire con nobiltà e incisività di fraseggio la profonda bellezza di una musica nata per celebrare il Divino. La morbidezza del canto ha trovato eco nella levigatezza degli archi e nel raccolto incedere melodico dell’oboe solista.
La prima tappa del percorso è stata in corrispondenza di Breath, inedita scultura del 2021 in marmo, presso la quale l’ensemble vocale LaBarocca ha eseguito due mottetti rinascimentali: Ave Verum Corpus di William Byrd e Sicut Cervus di Giovanni Pierluigi da Palestrina. Pagine ove l’ispirazione attinge a un vertice di concentrazione espressiva altissima, eseguite con precisione e pulizia di suono.
Pirelli Hangar Bicocca
FRAGILE
A soundtrack for “Breath Ghosts Blind” by Maurizio Cattelan
Ensemble Strumentale e Vocale LaBarocca
Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi
Christian Senn, baritono
Ruben Jais, direttore
Milano, 27 ottobre 2021