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Martina Franca, Festival della Valle d’Itria 2021 – L’Angelica

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L’opera dell’esordio quale librettista di Pietro Metastasio e del debutto di un quindicenne Farinelli. Basterebbero questi motivi a rendere interessante L’Angelica di Nicola Porpora, terzo titolo del Festival della Valle d’Itria 2021. Chiaro che il primo motivo di interesse resta la musica del celebre compositore napoletano, definito a ragione il più grande maestro di canto tra i compositori e il più grande compositore tra i maestri di canto. La serenata andò in scena nel 1720 a Napoli nel palazzo di Antonio Carmine Caracciolo per celebrare, nella città del viceregno austriaco, il compleanno dell’imperatrice Elisabetta Cristina. Serenata e non “dramma per musica” perché di dimensioni più contenute e per la presenza di elementi tipici della festa corale rinascimentale (il più celebre esempio di questo genere che fiorì tra Sei e Settecento è forse Aci, Galatea e Polifemo di Händel). Ma Serenata anche perché favola pastorale illuminata da un diffuso senso di languore che Metastasio seppe infondere perfettamente con i suoi versi d’esordio, grazie a un vocabolario che perde la piena carnalità del primo Barocco e sfuma verso i più allusivi registri amorosi del Rococò. Sei personaggi (due coppie, un confidente e un antagonista) agiscono nel rispetto delle unità aristoteliche di tempo, luogo e azione in un testo che bada più alle reazioni psicologiche dei protagonisti che all’incisività dell’incedere drammaturgico. Semplice la trama, con le schermaglie amorose tra Angelica e Medoro e tra i pastori Tirsi e Licori che si ricompongono nel finale, lasciando Orlando alla sua pazzia per l’amore non corrisposto della protagonista. La scrittura di Porpora – all’epoca nel pieno della sua parabola – è raffinata, affettuosa nel melodizzare, prodiga di virtuosismi, pur senza eccessi, e attenta a fare anche dell’orchestra il vettore dell’espressione.

Federico Maria Sardelli guida con piglio e bel senso narrativo l’orchestra La lira di Orfeo, in forma migliore rispetto alla sera precedente con Griselda, ma non sempre pronta a cogliere le sollecitazioni del maestro. Con tutto ciò, il suono è comunque vellutato, varie le dinamiche, puntuale l’attenzione al canto e al fraseggio. Sul palco brilla l’Orlando di Teresa Iervolino, eminente rossiniana capace di affrontare con proprietà stilistica e temperamento drammatico anche questa scrittura. Molto curate le sue arie, dove il mezzosoprano ha potute fare bella mostra del suo timbro vellutato, dalle scure bruniture, nonché dell’eleganza nel fraseggio e della sicurezza nelle agilità. Notevole poi la scena finale con la pazzia del paladino, restituita in tutta la sua varietà di affetti. Angelica ha la voce chiara e duttile di Ekaterina Bakanova, la cui notevole presenza scenica era accompagnata da agilità disinvolte e pregevole espressività, mentre a Paola Valentina Molinari, valente Medoro, è toccata forse l’aria più bella e commovente della partitura, in dolente dialogo con il suono del violoncello, strumento praticato dallo stesso Porpora. Bene hanno fatto anche Gaia Petrone, musicalissima Licori, e Sergio Foresti, Titiro autorevole, mentre alla brava Barbara Massaro è toccato vestire i panni di Tirsi, ruolo scritto per il giovanissimo Farinelli.

Gianluca Falaschi firma regia, scene e costumi di uno spettacolo che non convince perché non mette le ali a una drammaturgia già debole. Una tavola imbandita costituisce la scena, dietro la quale alcuni pannelli – francamente bruttini da vedere – servono a materializzare, come in un gioco di ombre, la presenza di personaggi e mimi. Questi ultimi, parte della compagnia Fattoria Vittadini, si muovono in modo non sempre incisivo, guidati dai movimenti coreografici di Mattia Agatiello. Immaginifici i costumi – con gli immancabili riferimenti al tema del gender in amore – e non sempre adeguate le luci di Pasquale Mari.

Festival della Valle d’Itria 2021
L’ANGELICA
Serenata a sei voci e strumenti su testo di Pietro Metastasio
Musica di Nicola Porpora

Orlando Teresa Iervolino
Medoro Paola Valentina Molinari
Angelica Ekaterina Bakanova
Licori Gaia Petrone
Titiro Sergio Foresti
Tirsi Barbara Massaro

La Lira di Orfeo
Direttore Federico Maria Sardelli
Regia, scene e costumi Gianluca Falaschi
Fattoria Vittadini

Movimenti coreografici Mattia Agatiello
Luci Pasquale Mari

Martina Franca, cortile di Palazzo Ducale, 30 luglio 2021

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