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Innsbruck, Festival della musica antica 2021 – Concerti brandeburghesi

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Anche quest’anno le Innsbrucker Festwochen der Alten Musik non scendono a compromessi con la situazione generale e presentano un programma che conferma l’alta qualità ben nota e la pluralità di proposte. Con oltre cinquanta eventi, la manifestazione raggiunge l’importante traguardo delle 55 edizioni confermandosi come una delle più rappresentative rassegne musicali internazionali. Dal 13 luglio al 29 agosto il capoluogo tirolese si riempie di musica nei posti più disparati tra i quali la suggestiva Riesensaal nella Hofburg. Il palazzo imperiale, che lungo i secoli ha accolto molti principi della famiglia Asburgo, offre la cornice ideale per la musica di Johann Sebastian Bach come già si era potuto apprezzare nel 2017, per un concerto interamente dedicato all’autore tedesco da Isabelle Faust.

In quest’occasione tocca a un caposaldo della letteratura settecentesca, i sei Concerti brandeburghesi che in circa un’ora e mezza di musica offrono una summa prodigiosa della tecnica strumentale d’allora. Fa riflettere il fatto che queste gemme d’inizio Settecento siano state ascoltate probabilmente solo nella piccola corte di Köthen, dove Bach fu Kappelmeister tra il 1717 e il 1723, per poi cadere in un lungo oblio squarciato solamente verso la metà dell’Ottocento, sull’onda della renaissance bachiana. Poter fruire dei sei concerti in un’unica serata consente al pubblico di apprezzare alcuni dei vertici massimi della scrittura musicale di quel periodo. Durante il concerto l’ordine d’esecuzione non rispetta l’effettiva numerazione ma adotta una predisposizione che valorizza ulteriormente i lavori bachiani, culminando al termine nel primo concerto in cui risaltano la grande energia, sprigionata negli inconsueti quattro movimenti, e l’impatto sonoro, dovuto a un organico di un certo rilievo.

La scelta giova anche a dare ulteriore risalto alla brillantezza esecutiva dell’ensemble Concerto Copenhagen, fondato nel 1991 e guidato dal 1999 da Lars Ulrik Mortensen. Il gruppo ha una tale carica e passione musicale da far dimenticare alcune imprecisioni durante l’esecuzione: gli astanti sono letteralmente travolti dall’emozione di questi esecutori affiatati ed entusiasti di suonare assieme. È infatti palpabile una coesione costruita nel tempo grazie alla fiducia generale e alla capacità di fare gruppo senza pretendere visibilità individuali. La lettura di Mortensen predilige un’accentuata ritmicità con dinamiche vivide, incalzanti, limpide, ben valorizzate dall’acustica della storica sala. Gli strumentisti rispondono con solerzia: oltre all’affiatamento, di cui s’è detto, si rileva la cura nei passi solistici, nelle cadenze (si apprezza proprio il concertatore nel lungo passaggio cembalistico del quinto concerto) e nella pregnanza del fraseggio. I modelli italiani e francesi sono ben chiari tanto all’ensemble quanto al direttore che colgono gli spunti essenziali per fonderli abilmente nella precisa e chiara struttura bachiana fatta di strumentazione elegante e raffinate soluzioni timbriche.
L’entusiasmo del pubblico si manifesta tra un concerto e l’altro ma, soprattutto, al termine della serata quando la compagine è indotta a offrire un paio di bis, sempre bachiani, e a ringraziare più volte per gli applausi travolgenti.

Innsbrucker Festwochen der Alten Musik 2021
Hofburg Innsbruck, Riesensaal

Johann Sebastian Bach
6 CONCERTI BRANDEBURGHESI

Concerto Copenhagen
Lars Ulrik Mortensen, cembalo e direttore

Innsbruck, 21 agosto 2021

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