Si può fare teatro senza il teatro? Dal primo lockdown, è ormai un anno che istituzioni culturali, organizzatori e artisti si pongono lo stesso interrogativo. La chiusura dei luoghi dello spettacolo, l’impossibilità di avere un pubblico, la tensione dovuta alla precarietà economica e allo sfrangiarsi del tessuto sociale sono state sfide cui il mondo del teatro, della musica, della danza e di ogni altra forma di arte e spettacolo che viva della connessione diretta con le persone hanno per lo più reagito con difficoltà, a volte frettolosamente e altre producendo il minimo indispensabile per non essere tacciati di immobilismo.
Frutto di un più meditato progetto è invece Tempo ritrovato, video poema musicale promosso dalla Fondazione Rete Lirica delle Marche, scritto e diretto da Cecilia Ligorio e Benedetto Sicca, da un’idea di Cecilia Ligorio e Luciano Messi (visibile su YouTube). Si tratta di un cortometraggio, trasmesso in anteprima il 23 gennaio scorso, che vede l’attore Simone Tangolo nei panni del protagonista, isolato in casa durante il lockdown, visitato dagli echi di una storia d’amore tra arie – interpretate dal mezzosoprano Francesca Di Sauro – fantasmi musicali – evocati dal Quintetto d’archi dell’orchestra Filarmonica Marchigiana, dal Sestetto dell’Orchestra Sinfonica Rossini e dai pianisti Cesarina Compagnoni e Claudia Foresi – e frammenti di poesia.
Si ascoltano Morricone, Rossini, Händel, Bizet, Mozart e Leonard Cohen, tra rimpianto e speranza, e si trasmette un sentimento di assenza che forse è il minimo comune denominatore di questo interminabile anno di smarrimento. “Alla ricerca del tempo perduto” parrebbe un titolo più adatto per questo lavoro, che tuttavia sembra disperatamente volersi proiettare verso il futuro, quasi che l’enormità di ciò che manca rendesse impossibile accettare che possa non tornare.
A questi temi è stata peraltro dedicata una tavola rotonda virtuale dopo la prima visione del “Tempo ritrovato”, coordinata da Angelo Foletto – presidente dell’Associazione nazionale critici musicali – con gli autori e Igor Giostra (presidente della Rete Lirica delle Marche), Carlo Fontana (presidente dell’AGIS) e Fabio Vittorini (docente di musica e immagine dell’Università IULM Milano), dal titolo “La lirica nella rete: novità, déjà-vu e prospettive”. La domanda attorno alla quale ruotava il confronto, ancora una volta, era quella da cui siamo partiti: si può fare teatro senza il teatro? Non crediamo che Tempo ritrovato possa offrirci una risposta definitiva. Certo, lo stato di necessità ha portato ad affinare i mezzi tecnici – si tratta di un progetto accuratamente confezionato – e a sviluppare meglio le potenzialità creative degli strumenti messi a disposizione dalla tecnologia, e ha anche diffuso la consapevolezza che esista o possa esistere una platea di spettatori virtuali interessati all’arte diversi dai frequentatori abituali delle platee. Ma, senza dover ribadire l’ovvietà che lo spettacolo dal vivo è altra cosa, rimane la sensazione che si cerchi di forzare contenitori inadeguati a trasmettere contenuti pensati e maturati in altri contesti, semplicemente perché in questo momento, a teatri chiusi, non si può fare diversamente. E che quando i teatri riapriranno molti di questi sforzi lasceranno poche tracce, affondando nell’oblio del tempo perduto che stiamo attraversando.
Fondazione Lirica delle Marche
TEMPO RITROVATO
Video poema musicale
Scritto e diretto da Cecilia Ligorio e Benedetto Sicca
da un’idea di Cecilia Ligorio e Luciano Messi
Video designer Giovanni Culmone
sound designer Renato Grieco
Light designer Ludovico Gobbi
Drammaturgia musicale Chiara Mallozzi
Assistente ai video Margherita Simionati
Francesca Di Sauro, mezzosoprano
Simone Tangolo, attore
Pianoforte Cesarina Compagnoni e Claudia Foresi
Quintetto d’archi dell’Orchestra Filarmonica Marchigiana
Sestetto dell’Orchestra Sinfonica G. Rossini