Griselda, ovvero della costanza in amore. L’ultimo lavoro operistico di Alessandro Scarlatti (1660-1725) è il secondo titolo della 47ª edizione del Festival della Valle d’Itria di Martina Franca. L’opera si avvale di un fortunato libretto di Apostolo Zeno del 1701, testo che verrà messo in musica almeno una ventina di volte, da Albinoni (1701) a Paer (1800), passando per la celebre versione di Vivaldi (1735). La fonte è l’ultima novella del Decamerone di Boccaccio: Griselda è una povera fanciulla sposata a un gran signore che l’ha scelta capricciosamente per moglie e che la sottomette a molte prove per verificare la sua obbedienza; superandole tutte, alla fine lei conquista il suo cuore. Trama semplice e – diciamolo pure – un po’ deboluccia, alla quale Zeno aggiunge altri personaggi per vivacizzare l’intreccio, con tanto di agnizione finale della figlia creduta morta e invece ritrovata. Sul libretto, per la versione scarlattiana andata in scena a Roma nel 1721, pare intervenne Carlo Sigismondo Capece, poeta arcadico che aveva già lavorato col compositore palermitano.
Lo studioso Luca Della Libera, nelle note introduttive all’ascolto, definisce Griselda “il più compiuto testamento operistico” di Scarlatti, nel quale “raggiunge una profondità e un equilibrio drammaturgico sconosciuti nei suoi lavori precedenti” e, a sostegno di queste affermazioni cita “la varietà e ricchezza dell’invenzione melodica e delle relazioni tra le voci e lo strumentale, la cura nei recitativi e nella relazione tra testo e musica, lo spessore dei personaggi”. Qualità, tuttavia, che l’esecuzione martinese ha restituito solo in parte. La lettura di George Petrou, alla guida dell’orchestra La lira di Orfeo, è parsa poco incisiva, con sonorità povere di armonici e un incedere narrativo non abbastanza teatrale (penso in particolare alla scelta dei tempi), senza considerare che – probabilmente a causa del caldo – gli strumenti accusavano qualche problema di intonazione.
Sul palco, una compagnia nel complesso ottima, con protagonista una Carmela Remigio sempre più cantante attrice, capace di restituire con vigore espressivo sia i recitativi che le arie (alcune melodicamente davvero belle), lavorando molto sul senso della parola e della frase. Presenza magnetica, la sua, che ha in qualche modo “contagiato” anche gli altri interpreti. Il Gualtiero di Raffaele Pe, personaggio di rara antipatia nell’ostinarsi a sottoporre la sposa a ogni sorta di angheria, viene riscattato dalla morbidezza e dall’eleganza di un canto sempre sul fiato. Molto brave anche Francesca Ascioti nei panni di un Ottone tanto duro scenicamente quanto a fuoco vocalmente, così come l’impeccabile Roberto di Miriam Albano. Mariam Battistelli quale amorosa Costanza ha esibito un timbro di rara bellezza e una pregevole linea, anche se l’intonazione non era sempre perfetta. Solido e convincente il Corrado di Krystian Adam. Apprezzabile l’intervento del Coro Ghislieri.
La regista Rosetta Cucchi sceglie di ambientare l’opera nella Sicilia di inizio Novecento, crudele e bigotta. Il re Gualtiero diventa così un nobile ossessionato da ciò che la gente dice di lui, tanto che, se potesse, andrebbe a origliare fin dentro i confessionali (che infatti sono presenti in scena). Mentre il sovrano è sempre circondato da un gruppo di giovani picciotti, Griselda è affiancata da ragazze velate che condividono il suo destino ma che, come lei, hanno la forza di resistergli. Idea che trova un preciso riscontro nella presenza in scena di riproduzioni di grandi sculture di Davide Dall’Osso dal titolo Ventocontro: donne che sembrano camminare controvento, metafora delle difficoltà con cui sono costrette a battersi ogni giorno. Lo spettacolo nell’insieme funziona, grazie anche alle scene di Tiziano Santi, ai costumi di Claudia Pernigotti e alle luci di Pasquale Mari.
Festival della Valle d’Itria 2021
GRISELDA
Dramma per musica in tre atti di Apostolo Zeno
Musica di Alessandro Scarlatti
Gualtiero Raffaele Pe
Griselda Carmela Remigio
Ottone Francesca Ascioti
Costanza Mariam Battistelli
Corrado Krystian Adam
Roberto Miriam Albano
La Lira di Orfeo
Coro Ghislieri
Direttore George Petrou
Regia Rosetta Cucchi
Scene Tiziano Santi
Costumi Claudia Pernigotti
Luci Pasquale Mari
Martina Franca, Cortile di Palazzo ducale, 29 luglio 2021