Non avendo potuto festeggiare i quarant’anni nel 2020, a causa dei problemi ben noti, le Settimane Musicali Gustav Mahler di Dobbiaco recuperano quest’estate l’importante ricorrenza predisponendo, tra le altre iniziative, una mostra, cui si affiancano alcuni dialoghi mahleriani. Nell’attuale situazione certi lavori non possono essere programmati, o almeno non nella versione originale, per la necessità di imponenti compagini, difficilmente gestibili in questo momento. Le Settimane musicali sono quindi caratterizzate da concerti che propongono versioni cameristiche di celebri partiture mahleriane, e non solo, e musiche concepite per ensemble ridotti.
Dal 17 al 29 luglio si sono tenuti vari eventi di grande interesse per sviluppare una riflessione sul personaggio Gustav Mahler e sul mondo musicale a cavallo tra XIX e XX secolo. In particolare, nel quarto fine settimana di luglio hanno avuto luogo un paio di serate di punta nell’ambito di questa edizione: venerdì 23 è stata ospitata nella Sala Gustav Mahler la Camerata RCO (con membri della Royal Concertgebouw Orchestra di Amsterdam), mentre la sera successiva, nella stessa location, si è esibito un artista dalla pluridecennale carriera. Si tratta, in quest’ultimo caso, di Thomas Hampson, baritono ospitato a Dobbiaco già nel lontano 1986, nell’ambito della sesta edizione del festival mahleriano, agli albori di una carriera internazionale.
La serata liederistica con Hampson richiama un’ampia platea di appassionati che sanno di poter ascoltare un cantante di prima grandezza, dotato di signorilità e musicalità non comuni. Il programma ne è la dimostrazione: all’immancabile Mahler si affiancano tra gli altri Dvořák, Zemlinsky e Ives. Balza quindi all’occhio l’estremo eclettismo del cantante che, pur cimentandosi con un unico repertorio, spazia tra epoche e nazioni grazie agli autori proposti. È inoltre di particolare attualità l’idea di intitolare “Freiheit/Libertà” il secondo blocco di Lieder che trattano da un lato delle problematiche sociali, dall’altro di guerra e privazione dei diritti.
La serata si apre con le Zigeunermelodien (melodie gitane) Op. 55 di Antonín Dvořák, composte intorno al 1880 per il cantante Gustav Walter, su testi desunti dal ciclo di poesie Cigánské melodie di Adolf Heyduk. I componimenti sono chiaramente imbevuti di folklorismo declinato secondo i più vari stilemi in voga nel tardo XIX secolo: sono quindi percepibili effetti cari alla musica da salotto, con ritmi particolari e udibili imitazioni. Hampson sollecita il pubblico con un’interpretazione rigorosa e allo stesso tempo capace di innumerevoli sottigliezze combinate all’utilizzo sapiente del proprio strumento. Come si è detto, la parte centrale è completamente votata alla libertà, tema tra i più dibattuti nella storia umana. Si inizia con “Mit Trommeln und Pfeifen” di Alexander Zemlinsky, in cui gli incessanti e ribattuti suoni marziali precipitano l’ascoltatore nell’orrore della guerra che da sempre si abbina strettamente al tema della morte, e con “O nunhebdu an, dort in deinem Moor” di Paul Hindemith basata su una poesia di Walt Whitman. Ma è il corpo centrale della seconda sezione a fornire ulteriore materiale per l’indagine della tematica in questione. I due brani di Charles Ives, “Tom sailsaway” e “In Flanders fields”, sono estrapolati dalla raccolta delle tre Songs of war che costituiscono una minima parte delle sue numerose composizioni da camera con implicazioni autobiografiche. Suggestiva l’idea di aggiungere al programma “Letter to Mrs. Bixby”, un breve passaggio estrapolato da un più ampio lavoro, intitolato “Letters from Lincoln” per baritono e orchestra (o piano e voce), di Michael Daugherty che sottolinea i patimenti sofferti dalle famiglie americane durante la sanguinosa guerra civile.
Due brevi passaggi mahleriani, “Revelge” e “Lied des Verfolgtenim Turm” da Des Knaben Wunderhorn, chiudono la struggente parentesi dedicata alla libertà e al sacrificio militare. Hampson cesella i testi con estrema attenzione, ne evidenzia le sonorità dando risalto ai significati e alla ricchezza terminologica, con costante attenzione verso le intenzioni musicali. Il concerto prosegue, e si chiude, all’insegna di Mahler con i Rückert Lieder (se ne ascoltano quattro di cinque), testi intimi e raffinati capaci di stimolare la creatività del compositore che concepisce alcune delle più memorabili pagine del proprio catalogo. L’entusiasmo finale induce il baritono a offrire ben tre bis “Liebstduum Schönheit”, “Erinnerung” e “Rheinlegendchen” sempre di Gustav Mahler. L’ottima prestazione di Thomas Hampson è favorita dall’accompagnamento di Wolfram Rieger, pianista dotato di grande musicalità, precisione assoluta e sensibilità spiccata. Si apprezzano tanto l’intesa con il solista, quanto la capacità di valorizzare appieno la scrittura dei vari autori presentati.
Il pubblico è numeroso, nel rispetto delle normative vigenti, e durante la serata non fa mai mancare il proprio consenso agli interpreti che vengono salutati con calore.
Come si è detto, nella serata del 23 è presente a Dobbiaco la Camerata RCO, l’ensemble cameristico costituito da prime parti e membri della Royal Concertgebouw. Il programma propone due assolute rarità: in apertura “Langsamer Satz” per quartetto d’archi di Anton Webern e nella seconda parte l’Ottetto in fa maggiore per quintetto d’archi, clarinetto, corno e fagotto di Franz Schubert. Come si evince dai titoli, la serata è molto interessante sia per i lavori proposti che per la qualità indiscutibile degli interpreti. La prima opera, nei pochi minuti di durata, appartiene al periodo tonale del compositore austriaco il quale guarda direttamente alle formule romantiche e se ne appropria per portare alle estreme conseguenze un linguaggio che in breve tempo sarà stravolto dalle nuove sperimentazioni. Tutt’altra atmosfera ammanta la fatica schubertiana: la freschezza della partitura, la linea compositiva cristallina e la trasparenza derivata dagli stilemi settecenteschi, mediati dall’esperienza beethoveniana, ne assicurano un’efficacia e una caratterizzazione musicale tra le più interessanti del catalogo dell’autore viennese.
La prestazione del gruppo olandese denota un affiatamento sbalorditivo: nell’ottetto i sei movimenti sono affrontati con un nitore e una coesione tali da non dar adito a incertezze di sorta per quanto attiene l’esecuzione. Webern viene affrontato con altrettanta accuratezza e la resa ne sottolinea abilmente le sottili increspature melodiche, tipiche di un’epoca storica in costante e frenetico mutamento. Il concerto è accolto dagli ottimi consensi del pubblico convenuto per una serata di pregevole musica. Il festival conferma una volta di più la propria volontà di ricerca e diffusione di un repertorio ingiustamente trascurato.
Settimane Musicali Gustav Mahler – Dobbiaco 2021
Concerto Camerata RCO
(membri della Royal Concertgebow Orchestra Amsterdam)
Musiche di A. Webern e F. Schubert
Sala Gustav Mahler, Dobbiaco, 23 luglio 2021
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Serata Liederistica
Musiche di A. Dvořák, A. Zemlinsky, P. Hindemith, C. Ives, M. Daugherty, G. Mahler
Thomas Hampson, baritono
Wolfram Rieger, pianoforte
Sala Gustav Mahler, Dobbiaco, 24 luglio 2021