Grandi voci. Voci grandi. E grandi voci grandi. Ci si perdoni il gioco di parole, ma proprio queste associazioni di pensiero frullavano nella testa ascoltando a Cremona il bel concerto Omaggio ad Amilcare Ponchielli, una serata di gala per celebrare il compositore che fu anche maestro di alcuni dei maggiori operisti italiani della generazione a lui successiva, tra i quali Puccini e Mascagni. Sul palco, la Filarmonica dell’opera italiana “Bruno Bertoletti” diretta da Valerio Galli e due grandi voci che sono anche voci grandi: Anna Pirozzi e Luciano Ganci.
Tenore schiettamente italiano quest’ultimo, interprete che fa leva soprattutto sull’immediata comunicativa di un timbro dal bel colore, omogeneo nell’intera gamma, rotondo e morbido nei centri, squillante negli acuti, peraltro voluminosi e possenti. La sua “Cielo e mar” è cantata con bella linea e un apprezzabile gioco di sfumature, mentre in “E lucevan le stelle” è l’attaccamento alla vita ad emergere con forza da un canto estroverso e appassionato. Il conclusivo “Nessun dorma” tratteggia il profilo di un Calaf di vocalità solida, proiettata su cavate di notevole ampiezza, valorizzate dalla brunitura del timbro.
Anna Pirozzi è artista di straordinaria musicalità, capace di piegare una voce importante a dolcissime smorzature; il controllo dell’emissione è ragguardevole, così come l’attenzione all’accento e al valore della parola, senza mai cadere nella leziosità. “Suicidio!” è cantato sì con impeto ma anche con una grande dignità. Il suo “Vissi d’arte” è una preghiera intessuta di dolcezza e disperazione, dove sfoggia un legato d’alta classe e un ricco gioco di colori. Tuttavia, è in “Sola, perduta, abbandonata” che il soprano napoletano riesce a restituire, nel breve spazio di un’aria, tutta la verità drammatica del personaggio, vestendolo di irresistibile teatralità e dolente umanità.
I due fanno poi letteralmente scintille nel duetto da Cavalleria rusticana, con Ganci che sfoggia un accento sempre vibrante e Pirozzi che riesce a far baluginare in Santuzza ombre inquietanti che affiorano dentro una scrittura spinta al massimo della tensione espressiva. Radioso, ma pur sempre sfumato, il suo canto nel duetto dal primo atto di Tosca, con un Ganci/Cavaradossi particolarmente a suo agio sia vocalmente che scenicamente.
Valerio Galli ha guidato con squisita sensibilità l’orchestra, anche nell’inedita – almeno per chi scrive – Ouverture da I Lituani di Ponchielli, mentre la celeberrima “Danza delle Ore” era tutta in punta di bacchetta e l’Intermezzo per eccellenza, quello di Cavalleria, respirava di intensa commozione.
Pubblico entusiasta e due bis: l’intero duetto da Cavalleria e la scoppiettante parte finale della “Danza delle Ore”.
Teatro Ponchielli di Cremona
OMAGGIO AD AMILCARE PONCHIELLI
Musiche di Amilcare Ponchielli, Pietro Mascagni, Giacomo Puccini
Filarmonica dell’Opera Italiana “Bruno Bartoletti”
Direttore Valerio Galli
Soprano Anna Pirozzi
Tenore Luciano Ganci
Cremona, 15 maggio 2021