Il tradizionale concerto di Capodanno dalla Sala d’oro del Musikverein di Vienna è ora distribuito dalla Sony Classical in cd, dvd, blu-ray e vinile. Abbiamo così riascoltato l’intero programma per un commento più approfondito a integrazione di quanto già riferito subito dopo l’ascolto televisivo del primo gennaio. Riccardo Muti, per la sesta volta alla guida dei Wiener Philharmoniker in occasione del prestigioso evento, si conferma tra i direttori che sanno maggiormente valorizzare il suono dell’orchestra di Vienna. La felice collaborazione, nata attraverso lo studio di Schubert e la registrazione delle sue sinfonie, negli anni è cresciuta e si è arricchita di nuovi, peculiari aspetti. Il grande direttore italiano, ottantenne il prossimo luglio, non solo sa infondere nei Filarmonici una cantabilità tutta italiana, ma sembra suggerirci che quel compiacersi e, al tempo stesso, prendere le distanze da un mondo che non sarà più (la Vienna imperiale ormai al tramonto e celebrata dall’onnipresente valzer) ha molto in comune con la distaccata ironia dell’ultimo Verdi, quello del Falstaff. Anche a questo si devono probabilmente la facilità con cui il maestro napoletano si accosta alle musiche della famiglia Strauss e la fiducia con cui i Wiener lo seguono nei suoi lirici abbandoni.
Tra i pezzi inediti del programma di quest’anno, troviamo la Marcia dall’operetta Fatinitza di Franz von Suppé, breve e festosa. Segue il valzer Schallwellen di Johann Strauss II: l’inizio è quasi wagneriano, ben presto, però, l’eleganza del ballo ha il sopravvento con il suo mobile gioco ondulatorio. Dello stesso autore si apprezza poi Niko-Polka, incalzante, animata da rapidi crescendi e ricca di reminiscenze russe; smaliziata e disincantata è la polca Ohne Sorgen di Josef Strauss. Nel valzer di Carl Zeller Grubenlichter, Muti ci fa conoscere profondità notturne che progressivamente s’illuminano di repentini e improvvisi lampi; rapido e vitale è invece il galop In Saus und Braus di Carl Millöcker.
L’ouverture dell’operetta Dichter und Bauer di Suppé offre un solo di violoncello che è un chiaro omaggio alla coeva opera italiana, com’è ben evidenziato da un accurato fraseggio. Il valzer Bad’ner Mad’ln di Karel Komzák II prende avvio con una marcia “alla breve” per passare poi in ritmo ternario. Anche in questo caso, il direttore dà prova di conoscere la lingua viennese con tutte le sfumature boeme, ma sempre senza cadere nelle insidie dialettali. Sulle note della spumeggiante Margherita-Polka di Josef Strauss, danza il biellese Davide Dato e le immagini del balletto accompagnano anche Frühlingsstimmen di Johann Strauss II, vorticoso valzer scritto originariamente per essere cantato (nel concerto di Capodanno del 1987 Herbert von Karajan l’affidò al soprano Kathleen Battle), ma apprezzatissimo anche nella versione orchestrale. Ulteriore e frizzante omaggio all’Italia è il Galop veneziano di Johann Strauss I.
Ancora quattro brani di Johann Strauss figlio: Im Krapfenwald’l (Polka française) in cui l’eco sonora dei boschi viennesi diviene leggera ironia; Neue Melodien Quadrille, autentica celebrazione della trilogia popolare verdiana, ma anche del melodramma della prima metà dell’Ottocento; Kaiser-Walzer, dedicato ai due imperatori Guglielmo II e Francesco Giuseppe in occasione del loro incontro a Berlino nel 1889, con la sua lunga introduzione in tempo di marcia prima che il solo del violoncello dia inizio al valzer vero e proprio, con il tema ampio e legato affidato ai violini; Stürmisch in Lieb’ und Tanz, polca veloce il cui materiale tematico proviene dall’operetta Il fazzoletto di pizzo della regina. Sempre di Strauss II un pezzo breve e umoristico: Furioso-Polka. Immancabili i tradizionali bis: An der schönen blauen Donau (Sul bel Danubio blu) di Strauss figlio, pezzo celeberrimo reso con eleganza e sapiente maestria nel gioco del tempo rubato, e Radetzky-Marsch di Strauss padre, “ripulito” ovviamente dagli applausi in sala.
Come non ricordare poi il discorso in inglese di Muti per far arrivare a tutti l’accorato invito a sostenere l’arte e la musica; rispettata anche la consuetudine dell’augurio per il nuovo anno dei Wiener in tedesco; una citazione in latino e il ringraziamento in italiano completano un messaggio “politico” sapiente e mirato.
NEUJAHRSKONZERT 2021 / NEW YEAR’S CONCERT 2021
Musiche di Franz von Suppé, Johann Strauss Jr., Josef Strauss,
Carl Zeller, Carl Millöcker, Karel Komzák Jr, Johann Strauss Sr.
Wiener Philharmoniker
Direttore Riccardo Muti
Etichetta: Sony Classical
Formati: CD, DVD, BLU-RAY, VINILE