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Beethoven: Sinfonia n. 7 – Teodor Currentzis e musicAeterna (Sony Classical CD)

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Proseguono le celebrazioni del 250° anniversario della nascita di Ludwig van Beethoven a firma di Teodor Currentzis. Dopo la pubblicazione, nella scorsa primavera, della Quinta Sinfonia, il prossimo 9 aprile uscirà, per l’etichetta Sony Classical, l’incisione della Sinfonia n. 7 in la maggiore op. 92, inizialmente prevista per l’autunno 2020. Ecco il nostro parere dopo averla ascoltata in anteprima.

Il maestro greco si cimenta, questa volta, con la Settima, composta tra 1811 e 1812 ed eseguita, in prima mondiale, l’8 dicembre 1813 alla Sala dell’Università di Vienna, in un concerto benefico a favore dei militari austriaci e bavaresi feriti nella battaglia napoleonica di Hanau, disputatasi il 30 e 31 ottobre 1813. Sul podio di musicAeterna, Currentzis dà vita a un Beethoven di notevole pregnanza, a tratti asciutto e scabro, ricco di chiaroscuri e vibrante nell’agogica dei tempi, sapientemente differenziato nei volumi, ottenendo dall’ensemble sonorità perlopiù crepitanti.

Il primo movimento, Poco sostenuto, si apre con accenti secchi e aguzzi nella loro penetranza, che trascolorano nella cantabilità dolce e vaporosa dei fiati, esplodendo quasi subito in un’atmosfera selvaggia e rutilante, di vitale prorompenza, inframmezzata dalla delicatezza cesellata degli interventi di oboe e violini. In esso, il direttore propende per una ritmica principalmente spedita e per un suono corposo e sfolgorante, di sferzante incisività nelle battute finali della Coda. Nel successivo Allegretto, articolato in forma di canzone ternaria, si apprezzano particolarmente gli accordi incipitari degli archi, rifiniti minuziosamente in punta di bacchetta e di consistenza ovattata e fioca, quasi impalpabile. A essi seguono sonorità via via più livide, ampie e piene, dall’andamento teso e increspato.

Con il terzo movimento, Presto, si ritorna a un linguaggio maggiormente irruente e scattante, di sapore dionisiaco, percepibile sin dall’iterazione ritmico-melodica del tema musicale iniziale, improntato a dinamiche effervescenti e rapinose. Si evidenziano, altresì, alcune raffinatezze tipiche dell’estro interpretativo di Teodor Currentzis, quali il subitaneo e imprevisto alleggerimento di suono in alcuni passaggi, in netta contrapposizione a bordate sonore fastose e puntute. Suggella la sinfonia il conclusivo Allegro con brio. In esso il maestro greco adotta tempi in maggior misura scanditi e comodi, diversamente da quanto ci si aspetterebbe, risuonando comunque ugualmente come una screziata girandola di cromie e cadenze bacchiche, grazie soprattutto alle sonorità energiche e luminose della pagina finale.

Tirando le fila del discorso, all’ascolto la registrazione risulta sicuramente di gran pregio, potentemente espressiva e di forte presa sull’ascoltatore. Pur rimanendo alcune peculiarità esemplari dell’arte di Currentzis (in primis una delineazione meticolosa dei contrasti della partitura), si riscontra un approccio meno radicale e autoreferenziale rispetto a incisioni passate.

LUDWIG VAN BEETHOVEN
SYMPHONY No 7

musicAeterna
Direttore Teodor Currentzis
Etichetta: Sony Classical
Formato: CD

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