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Verona, Arena Opera Festival 2021 – La traviata

Una Traviata al tempo della Belle Époque e un omaggio alla bellezza femminile nell’arte. Il capolavoro di Giuseppe Verdi messo in scena all’Arena di Verona fa sfilare sui grandi schermi a led montati sul palco immagini della Parigi del 1889, quella dell’Esposizione Universale, e riproduzioni ad alta definizione di capolavori degli Uffizi che raffigurano donne, da Tiziano ai Macchiaioli. Una scelta che si direbbe “tradizionale”, che non manca di suggestione, ma che rischia anche di scivolare nel bozzettistico e nell’oloegrafico. Tanto più che la regia – non firmata come tutti gli allestimenti areniani all’epoca del Covid – non ha particolari involi e viaggia sui binari di una quieta convenzionalità. I protagonisti si muovono come da tradizione melodrammatica, circondati da mimi che animano le due feste dell’opera con vivacità, mentre il coro è posizionato sulle gradinate a sinistra del direttore. Efficaci le luci e molto belli i costumi. Gradevoli gli interventi danzati di zingarelle e mattadori nel secondo atto, molto apprezzati dal pubblico, con leggiadra solista Eleana Andreoudi.

L’esito musicale è di grande qualità. Merito anzitutto di Francesco Ivan Ciampa che imprime alla narrazione un passo scattante, facendo suonare davvero bene l’orchestra areniana, riuscendo quasi sempre nel miracolo di evitare scollamenti con il coro (peraltro ottimamente istruito da Vito Lombardi). I tempi sono duttili e il fraseggio sempre vario, il canto è ben sostenuto, le sonorità sono piene e corpose, ma sanno anche stemperarsi in una morbidezza che esalta la linea melodica.

Irina Lungu è una protagonista convincente, dotata di una bella voce, sufficientemente ampia per lo spazio areniano, nonché solida sotto il profilo tecnico. Più a suo agio nella scrittura lirica di secondo e terzo atto, non rinuncia al mi bemolle sopracuto di tradizione a fine primo; l’emissione è omogenea, la linea di canto sfumata, l’interprete attenta. Al suo fianco, Francesco Meli disegna un Alfredo dal canto sempre sul fiato e ricco di chiaroscuri, ma non per questo lezioso. Ne sortisce il ritratto di un autentico giovane aristocratico, amante appassionato ma i cui slanci sono sempre segnati da una straordinaria giustezza d’accento. Del pari di livello la prestazione di Luca Salsi quale Giorgio Germont: la nobiltà dell’eloquio da autentico baritono verdiano sposa qui una linea di canto fluida, di rara comunicativa, e una inedita varietà espressiva. Molto bello, in particolare, il duetto del secondo atto, restituito nel suo senso di conversazione intima sul far della sera. Ottimi tutti i comprimari, tra i quali diversi nomi di peso: Yao Bohui Annina, Victoria Pitts Flora, Carlo Bosi Gastone, Nicolò Ceriani Douphol, Natale De Carolis Marchese d’Obigny, Romano Dal Zovo Grenvil, Max Renè Cosotti Giuseppe, Stefano Rinaldi Miliani Domestico/ Commissionario. [Rating:3.5/5]

Arena di Verona – 98° Opera Festival 2021
LA TRAVIATA
Melodramma in tre atti di Francesco Maria Piave,
dal dramma La Dame aux camélias di Alexandre Dumas figlio
musica di Giuseppe Verdi

Violetta Valéry Irina Lungu
Alfredo Germont Francesco Meli
Giorgio Germont Luca Salsi
Flora Bervoix Victoria Pitts
Annina Yao Bohui
Gastone Carlo Bosi
Barone Douphol Nicolò Ceriani
Marchese D’Obigny Natale De Carolis
Dottor Grenvil Romano Dal Zovo
Giuseppe Max Renè Cosotti
Un domestico di Flora / Un Commissionario Stefano Rinaldi Miliani
Ballerina solista Eleana Andreoudi

Orchestra, coro, ballo e tecnici dell’Arena di Verona
Direttore Francesco Ivan Ciampa
Maestro del coro Vito Lombardi
Nuovo allestimento della Fondazione Arena di Verona
Video design e scenografie digitali D-WOK

Verona, 10 luglio 2021