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Anima Aeterna – Jakub Józef Orliński, controtenore (Erato CD)

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Il controtenore Jakub Józef Orliński è ormai un divo. In pochi anni si è imposto all’attenzione internazionale fra i falsettisti capaci di suscitare emozioni con tutte le componenti utili a garantirgli il successo secondo i canoni oggi divenuti tradizionali per raggiungerlo: una bella voce, ovviamente, ma anche una presenza avvenente e un marketing pubblicitario attento a promuovere la sua immagine. Un meccanismo, a conti fatti, perfetto. Ed ecco che, giunto al suo terzo appuntamento discografico con la Erato/Warner Classics, dopo Facce d’amore e Anima Sacra, in Anima Aeterna il controtenore polacco prosegue la sua consolidata collaborazione con questa prestigiosa etichetta e offre non un proseguimento del precedente cd bensì un percorso parallelo che, nell’ambito della musica religiosa barocca, spazia da Fux a Händel, con il valore aggiunto di due composizioni proposte in prima incisione assoluta: l’aria con tromba obbligata “Un giusto furore che m’arde nel core”, dall’oratorio Il Davide trionfante di Bartolomeo Nucci e Laudate pueri di Gennaro Manna. Per il resto si ascoltano due mottetti del compositore ceco Jan Dismas Zelenka, Barbara, dira, effera e Laetatus sum, composti per il castrato Domenico Annibali, divenuto celebre alla corte di Dresda, dove Zelenka era al servizio nella locale Cappella reale. Nel secondo mottetto di Zelenka, Orliński canta al fianco del soprano Fatma Said, dalla voce fresca e pura anche se filiforme e un po’ sfilacciata in acuto. Si tratta di brani, soprattutto il secondo, influenzati della musica operistica italiana che, tramite Johann Adolf Hasse, aveva preso piede a Dresda e immetteva all’interno della musica sacra elementi del belcanto italiano, con una ricercatezza vocale nell’utilizzo di trilli e vocalizzi e una melodiosità che si ritrova anche nella linea melodica di sublime bellezza propria all’aria del peccator contrito “Non t’amo per il ciel”, con accompagnamento obbligato di paridon, o baryton (strumento musicale ad arco appartenente alla famiglia delle viole), dall’oratorio Il Fonte della salute, aperto dalla grazia nel Calvario, componimento sacro di Johann Joseph Fux cantato al sanctissimo Sepolcro di Cristo la sera del Venerdì Santo dell’anno 1716. Completano il cd l’aria di Ozia “Giusto Dio” dall’oratorio La Giuditta di Francisco António De Almeida e l’antifona in re minore Alleluja, Amen di Georg Friedrich Händel.

Nelle intenzioni di Orliński e del musicologo Yannis François, che con lui prosegue da tempo la collaborazione per il sostegno musicologico necessario alla formulazione dei programmi dei cd, c’è l’idea che la musica sacra non debba essere frutto di spiritualità, bensì di emozioni che derivano dalla varietà di strumenti e voci, di colori e sfumature che permettono di toccare l’anima dello spettatore attraverso l’immagine della natura. Orliński nelle note di presentazione definisce tutto questo come un “qualcosa di vitale, selvaggio e pericoloso, ma anche di calmo, affascinante e curativo”. Sarà forse per questo che l’immagine stessa della copertina non richiama al sacro ma ritrae il volto di Orliński come se uscisse, fra spine e fogliame, da un dipinto del noto pittore manierista cinquecentesco Giuseppe Arcimboldo. Comunque sia, la voce di questo giovane controtenore polacco affascina dal primo ascolto. Il timbro è bellissimo, puro e insieme caldo, candido e al tempo stesso carezzevole. Forse nel canto di agilità, lo attestano pagine acrobatiche come quella di Davide da Il David trionfante, non ha il furore acrobatico richiesto, né tanto meno la carnosità di suono, alle quali antepone agilità fluide e levigate, utilizzando la bellezza di un timbro setoso, baciato dalla natura soprattutto per emergere nelle pagine in cui il patetismo si colora di carezzevole delicatezza. Ed eccolo infatti incantare l’ascoltatore al momento di intonare la magnifica melodia dell’aria di Fux, “Non t’amo per il ciel”, nella quale la magia del suo canto è riposta tutta nel timbro. Così avviene anche al momento di sentirlo nel larghetto “Fiat pax” da Laetatus sum di Zelenka, con una nota lunga, tenuta per sedici secondi con un sol fiato, e modulazioni cullanti cariche di incantevole grazia. Ancora nell’aria di Ozia, da La Giuditta di De Almeida, l’abbandono di questa preghiera a Dio perché salvi il popolo d’Israele “dal furor d’iniqua sorte” trova nella sua voce accenti di mestizia indubbiamente carichi di fascino. E anche se la messa di voce che introduce al da capo dell’aria manca di flessibilità sonora e, nella sostanza, è uniforme e vagamente fissa, questo non inficia l’atmosfera incantatoria che la sua voce dona alle pagine dove il sentimento barocco riposa sugli allori di un canto sognante e languido, privo di vibrato. Se poi un difetto dobbiamo trovare in un falsetto tanto ammaliante, esso è evidente in una certa monocromia timbrica, in una sostanziale carenza di colori che diviene tuttavia secondaria a fronte di quel distillato di sentimenti che questo controtenore disegna con eleganza e classe indubbie facendo appunto presa sulla bellezza del timbro.

Si potranno trovare mille esempi di controtenori più acrobatici, più solidi nell’impeto virtuosistico, perché l’aria con tromba obbligata da Il David trionfante lo vede non in difficoltà ma limitato in acuto e poco incisivo, eppure l’effetto ottenuto è sempre eccellente, anche per merito di un ensemble, quello dell’orchestra Il Pomo d’Oro diretta da Francesco Corti (dotata anche di una compagine corale), che garantisce tutta la ricercatezza strumentale senza la quale queste pagine perderebbero per strada gran parte del loro significato.

Nel lungo percorso che ha portato negli anni alla rinascita delle voci di controtenore, al loro perfezionamento tecnico e al raggiungimento di traguardi belcantistici un tempo ignoti a queste voci, Orliński non può certo porsi, per caratteristiche tecniche e virtuosistiche sullo stesso piano di un Franco Fagioli, di un Max Emanuel Cencic o di un Bejun Metha, ma segue l’onda tracciata da Philippe Jaroussky e aggiunge alla purezza fanciullesca che è propria al timbro dell’altrettanto celebre falsettista francese una componente di calore timbrico che tuttavia non lo distoglie dalla visione di un canto sostanzialmente angelicato. Il successo, come si diceva all’inizio, lo ha premiato, ma non è tutto oro quello che cola dalla sua voce preziosa eppure chiusa in un mondo di delizie che ne circoscrive il repertorio in ambiti d’azione ben precisi, evidenti nelle colte scelte di questo nuovo cd.

Anima Aeterna
Jakub Józef Orliński, controtenore
Fatma Said, soprano
Francesco Corti, direttore
Il Pomo d’Oro
Etichetta: Erato
Formato: CD
Registrazione effettuata a Villa San Fermo, Lonigo (Vicenza),
dal 15 al 23 settembre 2020

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