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Simone Kermes – Inferno e Paradiso (Sony Classical CD)

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Il lato estroso (e di dubbio gusto) della lirica: così potremmo definire Simone Kermes e ciò che le ruota attorno. Il soprano di coloratura nativo di Lipsia non è nuovo (oltre a cambi di look) ad azzardi e operazioni non proprio ortodosse, dove a dominare sono soprattutto la spettacolarità, l’esuberanza, la teatralità sovraccarica. Chi scrive ha ancora ben impresso nella mente il concerto sold out Love, tenutosi nel 2017 nell’elegante cornice del Kurhaus di Merano, un mix di musica barocca e canzoni folk degli anni Cinquanta, il tutto condito con coreografie, costumi appariscenti, notevoli doti mimiche e interpretative, estetizzanti giochi di luce e tante risate da parte del divertito pubblico, esortato da una magnetica Kermes a cantare Sag mir, wo die Blumen sind e a battere le mani a tempo. È innegabile come l’artista, specializzatasi in particolare nel repertorio sei-settecentesco, incarni appieno e con ironia alcuni aspetti tipici del Barocco, quali la stravaganza, l’irregolarità, la ridondanza, il dinamismo; declinati, però, in una rutilante chiave volutamente kitsch.

La riprova è data dal suo nuovo album, Inferno e Paradiso, edito dall’etichetta Sony Classical dove, in copertina, campeggia un ritratto a mezzobusto del soprano, i boccoli biondi con sparute ciocche vermiglie, lo sguardo di ghiaccio truccato di nero, le labbra rosso sangue, elaborati orecchini da design in cristallo e un bell’abito azzurro a volant probabilmente in raso di seta, dall’ampia scollatura. Il CD è corredato di un libretto contenente i testi dei brani, variopinte fotografie della cantante tedesca dal sapore e dall’allure pop e un breve saggio in inglese e in tedesco, a firma della stessa Kermes, in cui vengono spiegate le scelte della tracklist.
Inferno e Paradiso, Bene e Male: la registrazione si propone come un personalissimo, variegato itinerario attraverso quattro secoli di musica, dedicato ai sette vizi capitali e a sette virtù cristiane. E così, accanto a composizioni di Leonardo Vinci, Giovanni Bononcini, Tomaso Albinoni, Antonio Vivaldi, Johann Sebastian Bach, Antonio Caldara, Riccardo Broschi, Georg Friedrich Händel e Johann Adolph Hasse (quelle di Hasse incise in prima mondiale), troviamo canzoni di Sting, Udo Jürgens, Led Zeppelin e Lady Gaga, in un discutibile arrangiamento “barocco”, se così si può definire, curato dal musicista finlandese Jarkko Riihimäki. Un’accoppiata quantomeno insolita, opinabile e bizzarra, in linea comunque con il personaggio. In questo strambo viaggio l’artista è accompagnata con estro, precisione e pulizia di suono dall’ensemble orchestrale Amici Veneziani, con primo violino Gianpiero Zanocco.

Nel disco emergono in toto i pregi e i difetti della cantante: una vocalità sopranile non debordante, luminosa e di colore chiaro, disomogenea nell’emissione, soprattutto nel registro grave, depauperato e impoverito di smalto rispetto a precedenti incisioni; agilità spesso aspirate e sovracuti tutto sommato ancora incisivi, cristallini e puntuti, sciorinati nel complesso con sufficiente scioltezza; una dizione dell’italiano perfettibile, a tratti oscura; variazioni non sempre convincenti e poco a fuoco; l’emissione a volte di suoni fissi, stimbrati, assottigliati e periclitanti nell’intonazione; un fraseggio nell’insieme ricco di inflessioni sebbene risultante, in alcuni frangenti, tendente al grottesco; una poliedricità di fondo.
Nella fattispecie, Simone Kermes presenta un florilegio di tutto rispetto, con interessanti rarità, perlomeno per quanto concerne i dieci pezzi di musica antica. Possiamo così ascoltare “In braccio a mille furie” dal III atto della Semiramide riconosciuta di Vinci, sinonimo del peccato capitale dell’ira; “M’incateni e se mi sciogli” dall’oratorio del 1693 San Nicola di Bari di Bononcini, accostato alla virtù teologale della carità; la delicatezza dell’aria “Dopo i nembi e le procelle” tratta dall’opera Eraclea del veneziano Albinoni, assimilabile alla prudenza. Del sassone Hasse si apprezzano “Non ha più pace” e “Se tu non senti, oh Dio”, rispettivamente l’accidia e l’invidia, entrambe dal II atto del dramma per musica Cajo Fabricio e scritte per il castrato pugliese Caffarelli. Seguono “Gelido in ogni vena” dal Farnace di Vivaldi (temperanza); la virtù dell’umiltà con “Erbarme dich, mein Gott” dalla seconda parte della Matthäus-Passion di Bach (una domanda sorge sua sponte: perché incidere un’aria solitamente appannaggio di contralti, con esiti fra l’altro non proprio ottimali?); la toccante “Pompe inutili” dall’oratorio quaresimale di Caldara Maddalena ai piedi di Cristo (avarizia); la fortezza dell’aria “Qual guerriero in campo armato”, composta da Broschi per il fratello, il celeberrimo “cantore evirato” Farinelli, tratta dall’opera del 1730 Idaspe; la conclusione dell’oratorio händeliano Il trionfo del Tempo e del Disinganno, la raffinata, malinconica aria della Bellezza “Tu del ciel ministro eletto” (castità). Per quanto riguarda le canzoni dei secoli XX e XXI, interpretate dal soprano in stile “barocco” (vero o presunto tale che sia), si ascoltano “Fields of Gold” di Sting, del 1993 (la bontà); la gola di “Aber bitte mit Sahne” dell’austriaco Udo Jürgens; “Stairway to Heaven” alias la superbia, brano del gruppo musicale Led Zeppelin, composto da Jimmy Page e Robert Plant; “Poker Face” di Lady Gaga, rappresentante la lussuria.

In sintesi, sorvolando sui dovuti rilievi tecnici già evidenziati in precedenza, convincono la grafica ammiccante e sbarazzina dell’apparato iconografico del libretto, un profluvio di colori accessi, sensualità, creatività e simpatica autoironia, nonché il lavoro di filologia nella proposta delle arie sei e settecentesche, spesso desuete. Meno persuasivi risultano, invece, la scelta e gli arrangiamenti delle canzoni pop: forse sarebbe stata auspicabile la selezione di ulteriori brani barocchi, sempre a tema con il fil rouge “vizi e virtù”. Ma si sa, anche questo non convenzionale mash-up ben si confà al personaggio, il soprano popstar definito a ragione da certa stampa estera “la Lady Gaga della musica classica”.

INFERNO E PARADISO
Amici Veneziani
Soprano Simone Kermes
Sony Classical
Formato: CD

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