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Modena, Teatro Comunale – La traviata

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Qualche giorno prima della chiusura delle sale teatrali e concertistiche per effetto del nuovo Dpcm, il Teatro Comunale Luciano Pavarotti di Modena ha inaugurato la propria stagione con un’edizione particolare de La traviata di Giuseppe Verdi. Uno spettacolo originale (visionabile anche su YouTube), capace di trasformare i limiti dovuti alle normative anti-Covid in veri e propri punti di forza, senza trascurare alcun dettaglio.

Al fine di mantenere il distanziamento fisico, il regista e scenografo modenese Stefano Monti, che firma anche i costumi, sconvolge completamente le geometrie della sala del Vandelli, ridisegnandola: abbatte la “quarta parete”, muro immaginario delimitato dal sipario, con conseguente sviluppo della scena a trecentosessanta gradi, che grazie alle efficaci luci di Marcello Marchi mette il teatro, con le sue decorazioni e i suoi colori, in primo piano. Sul palco, di spalle al pubblico, vi sono i professori dell’Orchestra Filarmonica Italiana, tutti ben distanziati, sotto la bacchetta di Alessandro D’Agostini che garantisce un’interpretazione accurata. Il Maestro riesce infatti a ottenere dall’orchestra suoni puliti, tempi giusti, dinamiche e intensità di suono ben calibrate, nonostante tutte le regole dell’acustica della sala siano scombinate dalla disposizione.
La platea viene svuotata dalle poltrone e trasformata nel luogo dell’azione, che si specchia sul palcoscenico, alle spalle del direttore, in due imponenti cornici rosse attraverso cui si possono ammirare gli artisti dell’Associazione STED, che seguendo le coreografie di Tony Contartese, riprendono tratti della storia consentendo così un’immersione completa nella narrazione. La riorganizzazione dello spazio scenico comporta inoltre che i protagonisti debbano cantare e recitare a pochi passi dal pubblico, rendendo ancora più arduo un compito già di per sé impegnativo. L’intero cast, tuttavia, sembra fare di questa soluzione necessità virtù.

Quello di Violetta Valery è notoriamente uno tra i ruoli più complessi per la voce del soprano poiché richiede sia agilità vocale che un forte temperamento drammatico. La giovane Maria Mudryak riesce a soddisfare pienamente queste esigenze: la voce è ben emessa in tutti i registri, ha un adeguato ventaglio di colori, ma si apprezzano soprattutto l’espressione e il sentimento impresso dall’interprete nel fraseggio e nei recitativi, il tutto in sinergia con una recitazione attenta ai particolari, forte di un intenso lavoro con il regista. Buona la prova di Matteo Lippi che affronta il ruolo di Alfredo con eleganza e fluidità di emissione, avendo dalla sua sia una vocalità che ben si presta al compito, sia grande esperienza. Germont padre è interpretato dal baritono Ernesto Petti, figura sicuramente adatta al ruolo: sfruttando appieno le sue importanti doti vocali, l’interprete accentua l’indole paternalistica e autoritaria del personaggio, senza trascurare l’eleganza di un fraseggio a tratti insinuante.
Non cade in secondo piano nemmeno il Coro Lirico di Modena, diretto da Stefano Colò, che, grazie anche alle brillanti idee registiche, si segnala per una prestazione piacevole e interessante sotto tutti i punti di vista. Una nota d’attenzione la meritano pure i comprimari, in particolare Ana Victoria Pitts, incisiva nel ruolo di Flora, e Alex Martini, il Marchese d’Obigny. Complessivamente buone le interpretazioni di Lucia Paffi, Annina, Francesco Leone, il dottore di Grenvil, Daniel Kim, il barone Douphol e Antonio Mandrillo, Gastone.
Applausi caldissimi per tutti.

Teatro Comunale Luciano Pavarotti – Stagione 2020/21
LA TRAVIATA
Opera in tre atti su libretto di Francesco Maria Piave
Da ‘La dame aux camélias’ di Alexandre Dumas figlio
Musica di Giuseppe Verdi

Violetta Valery Maria Mudryak
Alfredo Germont Matteo Lippi
Giorgio Germont Ernesto Petti
Flora Bervoix Ana Victoria Pitts
Annina Lucia Paffi
Gastone Antonio Mandrillo
Il barone Douphol Daniel Kim
Il dottore di Grenvil Francesco Leone
Il marchese d’Obigny Alex Martini
Giuseppe Alessandro Vannucci
Un domestico/Un commissario Paolo Marchini

Orchestra Filarmonica Italiana
Direttore Alessandro D’Agostini
Coro Lirico di Modena
Maestro del coro Stefano Colò
Regia, scene, costumi Stefano Monti
Coreografie Tony Contartese
Luci Marcello Marchi
Modena, 18 ottobre 2020

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