Le melodie di Giuseppe Verdi risuonano per l’ampio parco secolare di Villa Erba a Cernobbio, ricco di piante ornamentali ed esotiche. Vero e proprio gioiello architettonico realizzato a fine Ottocento la dimora, ereditata da Carla Erba madre del regista Luchino Visconti, ha ospitato in questi giorni alcuni eventi di Note in villa, l’edizione speciale del Festival Como Città della Musica proposta per l’anno in corso. Tra questi, si segnala Rigoletto. La compagnia di nuovo in viaggio, ispirato all’omonima opera del Cigno di Busseto e tratto dalla riduzione a cura di Opera Education AsLiCo in coproduzione con il Bregenzer Festspiele e che ha debuttato lo scorso febbraio al Teatro Sociale della città lariana, la rivisitazione di Operadomani dal titolo Rigoletto. I misteri del teatro.
Questa versione “pocket” di Rigoletto, della durata di circa un’ora, si avvale della regia metateatrale di Manuel Renga, che immagina la vicenda trasposta agli anni Venti del secolo scorso, come desumibile dalla foggia dei variegati costumi, ravvivati da macchie di colore quali la camicia giallo zafferano di Rigoletto o l’abito rosso della Contessa di Ceprano. Tutto ruota attorno a una compagnia teatrale itinerante, la “Compagnia del Duca” che, di palcoscenico in palcoscenico, mette in scena la triste storia del buffone deforme, in un mix tra realtà e finzione, vita quotidiana e rappresentazione melodrammatica, in cui il vissuto degli attori si sovrappone a quello dei personaggi della pièce. Servendosi di pochi elementi scenici (qualche baule, una poltrona in velluto, ventagli di piume, rose rosse, un paio di lanterne, maschere rosse e nere), Renga confeziona uno spettacolo gradevole e funzionale, non privo di momenti briosi o intrisi di dolce poesia, dove il racconto tratto dal dramma di Victor Hugo viene edulcorato, non mostrando le scene più forti come, a esempio, l’omicidio di Gilda, sostituita nei momenti di maggior drammaticità da un burattino di legno. Le fila del discorso sono tenute insieme dalla narratrice, un’esuberante ed effervescente Sara Dho che illustra l’accaduto, presenta i protagonisti, fa le veci del coro, di Giovanna e del paggio, interagisce con gli artisti, impegnati ad alternare canto e recitazione.
Al pianoforte (il cui suono viene amplificato), il sempre talentuoso Giorgio Martano appresta con precisione un tappeto sonoro brillante, incisivo, a tratti corrusco e, all’occorrenza, delicato, che non ha fatto rimpiangere la mancanza dell’orchestra.
Complessivamente valido il giovanissimo cast scritturato, certo non agevolato dalle condizioni non proprio ottimali, tra umidità palpabile, fastidiose zanzare e, negli ultimi dieci minuti della recita, una pioggerella sempre più insistente. Il baritono ventiquattrenne Francesco Auriemma si distingue per uno strumento vocale che corre bene nell’ampio parco della villa, emesso con morbidezza e di colore sufficientemente scuro; lodevole poi la pregnanza nel fraseggio, soprattutto nella celebre invettiva “Cortigiani, vil razza dannata”, nell’infuocato duetto della “Vendetta” e nello struggente finale.
Nata nel 1996, il soprano Sabrina Sanza è una Gilda liliale e dal portamento aggraziato, dall’apprezzabile vocalità fresca e luminosa; piace la resa dell’aria “Caro nome”, cesellata con gusto e infiorettata con note alte cristalline. Allure spavalda, il trentunenne tenore Giacomo Leone delinea un Duca di Mantova prestante e baldanzoso, ben caratterizzato; la voce è di buon peso e, nell’insieme, omogenea, gli acuti centrati e raggiunti quasi sempre con facilità e naturalezza. Affronta con correttezza e piglio energico l’attesa “La donna è mobile”.
Elegante e, tutto sommato, autorevole il basso Andrea Gervasoni (classe 1996), ben calato nei panni del torvo Sparafucile e di Monterone; puntuale e seducente il mezzosoprano russo Elena Pervoz nel doppio ruolo della sensuale Maddalena e della Contessa di Ceprano.
Al termine, caloroso successo di pubblico.
Festival Como Città della Musica 2020
RIGOLETTO. LA COMPAGNIA DI NUOVO IN VIAGGIO
Ispirato a Rigoletto di Giuseppe Verdi
Il Duca di Mantova Giacomo Leone
Rigoletto Francesco Auriemma
Gilda Sabrina Sanza
Monterone/Sparafucile Andrea Gervasoni
Maddalena/Contessa di Ceprano Elena Pervoz
Narratrice Sara Dho
Pianoforte Giorgio Martano
Regia Manuel Renga
Cernobbio, Villa Erba, 10 luglio 2020