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Chen Reiss – Immortal Beloved: Beethoven Arias (Onyx Classics CD)

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Fisico minuto e aggraziato, portamento signorile e aspetto glamour, il soprano Chen Reiss è una delle voci più interessanti dell’odierno panorama lirico. Di origini israeliane, per anni ha fatto parte dell’ensemble della Bayerische Staatsoper diretta da Zubin Mehta, ed è stata artista in residenza della Wiener Staatsoper. A oggi si è già esibita in teatri prestigiosi, quali la ROH di Londra, il Théâtre des Champs-Élysées di Parigi, la Scala, il Maggio Musicale Fiorentino, la Semperoper Dresden, la Deutsche Oper Berlin, il Liceu di Barcellona; in autunno sarà possibile ascoltarla a Roma, diretta da Daniele Gatti, dove debutterà Anne Trulove in The Rake’s Progress di Stravinskij, con regia di Graham Vick. Si è imposta all’attenzione di pubblico e critica interpretando con garbo principalmente ruoli mozartiani (Pamina, Zerlina, Susanna), straussiani (Sophie, Zdenka), beethoveniani (Marzelline), händeliani (Ginevra, Morgana), verdiani (Gilda, Nannetta).

In occasione dei 250 anni dalla nascita di Ludwig van Beethoven, Chen Reiss ha inciso un nuovo album pubblicato dall’etichetta Onyx Classics, dal titolo suggestivo: Immortal Beloved. Corredato di un sobrio libretto in inglese e tedesco, arricchito nella prima e nella quarta di copertina da uno scarno ed elegante apparato fotografico, il disco propone un’intrigante, atipica antologia di arie e composizioni del musicista di Bonn, omettendo quelle maggiormente note e concentrandosi soprattutto su vere e proprie rarità. A far da sottofondo a questo erudito viaggio, brilla il tappeto sonoro crepitante, screziato e avvolgente offerto dall’Academy of Ancient Music, guidata con rigore, estrema precisione e gusto da Richard Egarr, direttore musicale della compagine orchestrale fondata nel 1973, fine conoscitore della strumentazione antica, come emerso anche nelle scelte interpretative del CD.
L’album consente alla cantante di mettere in luce tutte le sue caratteristiche: la voce da soprano leggero è gradevole, di suadente timbro argentino e nel complesso omogenea nell’emissione; gli acuti e i sovracuti risultano puntuti, brillanti e raggiunti con naturalezza e facilità, le agilità ariose e puntuali; la dizione dell’italiano e del tedesco è nell’insieme corretta e nitida, il fraseggiare è dovizioso di accenti e inflessioni; l’artista nativa di Herzliya dimostra, inoltre, una spiccata musicalità e una delicata sensibilità interpretativa, venata di soffuse tinte pastellate.

Apre il florilegio beethoveniano l’aria “Fliesse, Wonnezähre, fliesse!” dalla Cantata per l’ascesa al trono dell’Imperatore Leopoldo II, del 1790 su testo di Severin Anton Averdonk, in cui la Reiss esibisce con virtuosismo suoni flautati e picchettati adamantini. Seguono il recitativo e aria “No, non turbarti […] Ma tu tremi, o mio tesoro?” composti da un giovane Beethoven, quando era allievo di Antonio Salieri, su parole di Metastasio, brani di marcato sapore pastorale, e l’aria “Primo amore, piacer del ciel!”, dall’atmosfera maggiormente elegiaca e dall’andamento cadenzato, dove si apprezzano gustose variazioni, puntature cristalline, nitide messe di voce e accensioni romantiche. “Soll ein Schuh nicht drücken” fu musicata nel 1795 come aggiunta alla ripresa del Singspiel Die schöne Schusterin, oder Die pücefarbenen Schuhe di Ignaz Umlauf, maestro di cappella di Giuseppe II; il soprano la esegue modulando con grazia il proprio strumento vocale. A seguire, brilla la celebre aria di Marzelline “O wär’ ich schon mit dir vereint”, uno dei suoi cavalli di battaglia avendo cantato molteplici recite di Fidelio a Vienna e in tournée in Perù, qui cesellata con brio, tempi spediti e con un fraseggio arguto. Dalla musica di scena per l’Egmont di Goethe sono tratti i due Lieder della fanciulla Clärchen, “Die Trommel gerühret” e “Freudvoll und leidvoll”, intrisi di un cocente afflato patriottico di derivazione romantica, improntato il primo a sostenuti ritmi militari, il secondo a cadenze e tonalità dolenti e auliche. Piace la proposta di una chicca come la romanza in sol maggiore per soprano e arpa “Es blüht eine Blume im Garten mein”, composta per il dramma del 1815 Leonore Prohaska di Johann Friedrich Leopold Duncker, segretario di gabinetto del re di Prussia, tragedia in cui si narra delle gesta di Marie Christiane Eleonore Prochaska, una donna tedesca che, travestitasi da uomo, combatté contro Napoleone arruolandosi nel Lützowsches Freikorps, forza militare volontaria dell’esercito prussiano. Nell’aria, contraddistinta da un clima disteso e intimo, da canzonetta da salotto, la Reiss emerge per un’interpretazione sfumata, in punta di pennello, quasi sognante, nonché per la dolcezza del timbro venato di soffici lucori madreperlacei. Chiudono la registrazione la scena e aria “Ah! perfido, spergiuro […] Per pietà, non dirmi addio”, dal cocente trasporto patetico, del 1796, musicate per il soprano ceco Josefa Dušek: qui, l’artista israeliana delinea con incisività il ritratto dell’innamorata tradita e abbandonata, premendo con potenza il pedale larmoyant senza, però, risultare stucchevole o artefatta, sfruttando appieno le potenzialità di una vocalità tornita e passando con scioltezza da momenti languorosi a subitanei scatti d’impeto.
Un doveroso, riuscito omaggio al genio di Bonn attraverso una variegata galleria di donne spinte dall’amore, dal coraggio, dall’idealismo, dal fervore, dominate però dall’unica, vera musa che ha ispirato l’arte di Beethoven: la musica, la sua “amata immortale”.

IMMORTAL BELOVED – BEETHOVEN ARIAS
Academy of Ancient Music
Direttore Richard Egarr
Soprano Chen Reiss
Onyx Classics
Formato: CD

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