Il primo festival dell’undicesima stagione veneziana del Palazzetto Bru Zane è interamente dedicato alla figura, a lungo negletta, di Reynaldo Hahn, autore capace di coniugare intelligenza artistica e brillantezza formale. Il compositore venezuelano, trasferitosi a Parigi in giovanissima età, riceve un’educazione musicale di altissimo livello: al Conservatorio della capitale francese è allievo di Massenet, Saint-Saëns e Gounod. I primi risultati si vedono a quattordici anni, quando diviene celebre per la mélodie Si mes vers avaient des ailes. La vicinanza e la conoscenza di molti colleghi aprono all’autore notevoli possibilità artistiche che sfociano anche nell’approfondimento della direzione d’orchestra. L’eclettismo di Hahn ben si evince dalla multiforme produzione, interessata pure all’operetta e alla commedia musicale.
Il caso di studio e approfondimento offerto all’accurato lavoro del Palazzetto Bru Zane è indubbiamente interessante: l’autore francese si presta a un’indagine nuova e scevra delle incrostazioni novecentesche. Dopo alcuni concerti dedicati al repertorio cameristico (strumentale e vocale), è la volta di una serata interamente consacrata alla proposta di estratti d’opera, operetta e commedia musicale. Il viaggio è decisamente curioso: si hanno modo di apprezzare l’intelligenza e l’arguzia di un compositore che filtra attraverso i vari generi di teatro musicale i dolorosi eventi del primo Novecento. A interpretare i brani programmati per il concerto Anni ruggenti è presente una quartetto vocale di tutto rispetto: il soprano Marie Perbost, il mezzosoprano Violette Polchi, il tenore Sahy Ratia e il baritono Philippe Estèphe. Li accompagna con spiccata musicalità e attenta preparazione la pianista Marine Thoreau La Salle. Tra gli altri compaiono testi di Sacha Guitry e Victor Hugo a rimarcare la predisposizione e la sensibilità di Hahn per la letteratura.
Il percorso tocca varie corde espressive rimarcando la duttilità dell’autore: ci sono brani ammiccanti, altri sentimentali, altri ancora d’intenso romanticismo. I duetti dall’operetta Malvina, creata a Parigi, al Théâtre municipal de la Gaîté-Lyrique, il 23 marzo 1935, uno per soprano e mezzosoprano (Duo de Malvina et Adèle) e l’altro per baritono e mezzosoprano (Duo de Monsieur et Madame Chocart), giocano con cliché cari all’ambito melodrammatico e offrono libero terreno per le esibizioni vocali dei solisti. Non manca un rapido assaggio della commedia musicale Mozart in cui il protagonista esalta Parigi e la sua vitalità anche attraverso spunti desunti direttamente dalla partiture dell’autore salisburghese.
Altra tappa fondamentale è costituita da uno dei più grandi successi nella carriera di Hahn, l’operetta in tre atti Ciboulette di cui si ascolta il Couplets della protagonista (soprano) e il duetto della stessa con Duparquet (baritono). Il mezzosoprano offre una appassionante esecuzione del romantico e toccante La Dernière Valse dalla commedia musicale Une revue da cui è tratto anche il brano conclusivo, con il quartetto d’interpreti al completo, Le Verbe Aimer, calorosa glorificazione delle emozioni amorose. I solisti s’impongono per la corretta prestazione e la solida preparazione tecnica: Perbost è dotata di timbro luminoso e comprovata omogeneità, Polchi esibisce colore brunito e una suadente lettura, Ratia convince per la poetica prestazione, mentre Estèphe mette al servizio delle idee musicali di Hahn il suo strumento caratterizzato da solida prestanza fonica e attenta dizione. Un lieto bis di Le Verbe Aimer conclude la serata tra le acclamazioni soddisfatte del pubblico.
Scuola Grande San Giovanni Evangelista
FESTIVAL REYNALDO HAHN: ANNI RUGGENTI
Musiche di Reynaldo Hahn
Estratti da opere, operette e commedie musicali
Marie Perbost soprano
Violette Polchi mezzosoprano
Sahy Ratia tenore
Philippe Estèphe Baritono
Marine Thoreau La Salle pianoforte