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Ravenna Festival, Trilogia d’autunno 2019 – Norma

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Tre grandi figure femminili della storia dell’opera sono le protagoniste dei titoli in scena per la Trilogia d’autunno del Ravenna Festival: Norma di Bellini, Aida di Verdi e Carmen di Bizet. Tre donne legate da un solo destino di morte, figure che per il troppo amore arrivano ad annullarsi. Le prime due opere hanno la regia di Cristina Mazzavillani Muti, che è anche direttrice artistica del Festival, mentre Carmen reca la firma dell’attore e regista Luca Micheletti, da poco scopertosi baritono (e come tale interpreta anche il ruolo di Escamillo; peraltro, pochi giorni fa lo abbiamo intervistato). La trilogia si è aperta con il sublime capolavoro di Vincenzo Bellini, applaudito da un pubblico internazionale.

Vittoria Yeo debutta nel temibilissimo ruolo di Norma e si può dire che la sfida sia vinta, sebbene il soprano coreano non sia una specialista del Belcanto e accusi alcune lievi difficoltà nei passaggi virtuosistici. Yeo è una protagonista incisiva nel fraseggio e nell’attenzione alla parola, così importante in un titolo come quello belliniano. La figura, poi, è altera e ieratica, il volto sembra quasi una maschera che dissimula con efficacia il tumulto di passioni che la agitano. La voce è bella, corposa nei centri, ben proiettata; l’interprete scava a fondo ed è sensibilissima nelle sfumature. La sua prestazione appare in crescendo e il ritratto che ne sortisce è convincente: una Norma aulica, perfettamente in linea con l’impostazione registica voluta da Cristina Mazzavillani Muti. Che firma un allestimento che fa leva sulla indubbia suggestione delle scene e delle proiezioni affidate al visual designer Ezio Antonelli che, affiancato dal light designer Vincent Longuemare, crea un universo barbarico riscattato da tocchi di delicata poesia e – ça va sans dire – dalla luce diafana della luna. La dimensione rituale appare centrale in questa Norma: anche i tormenti privati dei personaggi sono come piegati a una liturgia che li costringe entro il breve spazio di pochi, icastici movimenti, sovente illuminati da fasci luminosi freddi, quasi a fissarli plasticamente sulla scena. E se Norma si presenta vestita di bianco nel primo atto, intoccabile sacerdotessa d’Irminsul, nel secondo la tunica nera che la riveste la rende simile a una cupa Erinni in cerca di vendetta. Salvo poi trasformarsi in una Eumenide capace di purificare nel fuoco il proprio errore, se tale lo si può definire, affrontando la morte per amore al culmine di una delle pagine più alte e intense dell’Ottocento musicale.

Accanto alla voce luminosa di Vittoria Yeo, il timbro scuro e corposo dell’Adalgisa di Asude Karayavuz creava una bella tensione musicale, tanto più che l’interprete si è mostrata molto attenta ai segni dinamici e al fraseggio. In occasione della prima, Giuseppe Tommaso – annunciato nel ruolo di Pollione – era in scena ma, a causa di una improvvisa indisposizione, la sua parte è stata cantata dal tenore Riccardo Rados dal proscenio. Questi è stato a sua volta ottimamente sostituito nel ruolo di Flavio da Andrea Galli. Rados ha una bella voce brunita e ampia e ha affrontato con grande impegno l’inedita situazione venendone a capo con onore. Uno strumento importante vanta il basso Antonio Di Matteo, austero Oroveso, mentre Erica Cortese è una apprezzabile Clotilde.
Sul podio dell’Orchestra Giovanile Cherubini, Alessandro Benigni legge Norma in una prospettiva del tutto romantica e protoverdiana, con sonorità piene e corrusche, un incedere ritmico spedito e incalzante, generalmente sensibile al canto. Bene ha fatto il Coro Lirico Marchigiano Vincenzo Bellini diretto da Antonio Greco.

Ravenna Festival, Trilogia d’autunno 2019
NORMA
Tragedia lirica in due atti di Felice Romani
Musica di Vincenzo Bellini

Pollione Riccardo Rados
Oroveso Antonio Di Matteo
Norma Vittoria Yeo
Adalgisa Asude Karayavuz
Clotilde Erica Cortese
Flavio Andrea Galli

Orchestra Giovanile Luigi Cherubini
Coro Luigi Cherubini
Coro Lirico Marchigiano Vincenzo Bellini
Direttore Alessandro Benigni
Maestro del coro Antonio Greco
Regia Cristina Mazzavillani Muti
Scene e visual designer Ezio Antonelli
Light designer Vincent Longuemare
Video programmer Davide Broccoli
Costumi Alessandro Lai
DanzActori Trilogia d’Autunno
Nuovo allestimento
Coproduzione Ravenna Festival,
Teatro Alighieri di Ravenna, Teatro Galli di Rimini
Ravenna, Teatro Alighieri, 1 novembre 2019

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