Ravello Festival – Concerto di Capodanno con Mariella Devia
Mariella Devia, ovvero dell’eterna giovinezza vocale. Il nuovo anno si è aperto a Ravello nel segno della diva, che il primo gennaio si è esibita in un gremito Auditorium Oscar Niemeyer, accompagnata dall’Orchestra Filarmonica Salernitana diretta da Matteo Beltrami. Il programma ripercorreva in poche ma significative tappe la carriera e il repertorio del soprano ligure, che ha annunciato di voler abbandonare definitivamente le scene alla fine di questo 2019. La voce di Mariella Devia era limpida e chiara, come limpida e chiara era la giornata che ha accolto il pubblico nell’avvenieristica struttura a picco sulla Costiera amalfitana, un occhio aperto su un mare di un azzurro intenso. Intorno, il verdeggiare di un luogo magico, che ha incantato nei secoli viaggiatori provenienti da tutto il mondo, non ultimo quel Richard Wagner che credette di trovare qui il mitico giardino di Klingsor.
Stupisce a ogni ascolto la freschezza vocale di Mariella Devia, a dispetto dello scorrere del tempo. Conferma ulteriore di una carriera vissuta all’insegna dell’oculatezza nelle scelte e dello studio costante, nonché di una sapiente amministrazione dei propri (comunque eccezionali) mezzi. Il ricamo melodico di “Casta diva” è stato restituito come fosse un’intima preghiera, sussurrata nell’anima, e non dispiegata innanzi a un popolo adorante. Il liquido scivolare della coloratura si è fatto più penetrante nella successiva cabaletta, coronata da un luminoso acuto. Perfetto il virtuosismo del valzer di Juliette, colmo di adolescenziale stupore, calibratissimo il respiro dell’aria “Porgi amor”, dove la voce del soprano ha acquisito inedite screziature notturne, vibrando di sottile sensualità. Nell'”Addio del passato”, la Violetta di Mariella Devia non è più una ragazza ma una donna che ha raggiunto piena consapevolezza della fine e che ricorda con struggimento ciò che è stato. La voce è corposa, l’interpretazione accorata, attenta alla restituzione del senso del testo, ma soprattutto del sentimento che ne è il tessuto interiore. Il concerto si chiude sulla commovente “Tu che di gel sei cinta”, ultima pagina musicale vergata da Giacomo Puccini. C’è, nelle frasi del soprano, il senso di questa definitività: il sacrificio per amore e la fine imminente non solo della “piccola Liù”, ma, in un certo senso, della gloriosa storia dell’opera lirica italiana. Una conclusione incisiva, emozionante, per un concerto segnato da un vivissimo successo di pubblico. Per rispondere al cui entusiasmo Mariella Devia, per il bis invocato a gran voce, ha vestito i panni di una Musetta tanto vivace quanto vezzosa.
L’esibizione è stata validamente sostenuta dall’orchestra salernitana guidata con grande musicalità e vigore da Beltrami. In programma, anche due brani strumentali da Carmen, nonché l’Intermezzo da Cavalleria rusticana, eseguito nel segno del trasposto melodico, nonché una incalzante Sinfonia da Nabucco. [Rating:5/5]
Ravello Festival
CONCERTO DI CAPODANNO 2019
Georges Bizet: Carmen
Preludio all’atto primo
Preludio all’atto terzo
Charles Gounod: Romeo et Juliette
“Je veux vivre”
Vincenzo Bellini: Norma
Sinfonia
“Casta diva”
“Ah bello a me ritorna”
Giuseppe Verdi: Nabucco
Sinfonia
Wolfgang Amadeus Mozart: Le nozze di Figaro
“Porgi amor”
Giuseppe Verdi: La Traviata
“Addio del passato”
Pietro Mascagni: Cavalleria rusticana
Intermezzo
Giacomo Puccini: Turandot
“Tu che di gel sei cinta”
Soprano Mariella Devia
Orchestra Filarmonica Salernitana Giuseppe Verdi
Direttore Matteo Beltrami
Ravello, Auditorium Oscar Niemeyer, 1 gennaio 2019