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Pesaro, Rossini Opera Festival 2019 – Il viaggio a Reims

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Il viaggio a Reims, ovvero dell’eterna giovinezza. Giovinezza della musica di Gioachino Rossini, qui frizzante, brillante, amorosa e ispirata più che mai. Del Rossini Opera Festival, che dal 2001 ripropone il bellissimo allestimento di Emilio Sagi (quest’anno ripreso da Elisabetta Courir), il quale, lungi dall’accusare i segni del tempo, conserva invece freschezza e vivacità. Giovinezza infine dei cantanti che lo interpretano, tutti espressione dell’Accademia intitolata ad Alberto Zedda, ragazzi che hanno il valore aggiunto costituito proprio dall’età e da un entusiasmo contagioso.
Non dirò della regia, avendo già recensito lo spettacolo per questa testata (vedi qui). Dirò invece della parte musicale, che è parsa nel complesso di livello. Grazie anzitutto alla direzione incisiva, ritmicamente precisa e musicalissima di Nikolas Nägele, alla guida di una orchestra sinfonica Rossini in gran spolvero. La resa narrativa è stata assicurata da un incedere scattante nei tempi e sensibile nel servire il canto.

Tra i tanti interpreti, ha brillato la stella di Giuliana Gianfaldoni, magnifica Corinna: voce di bel timbro morbido e rotondo, sufficientemente ampia e omogenea in tutti i registri, utilizzata con una sensibilità e un’attenzione ai segni dinamici a dir poco straordinarie. La dolcezza del suo canto nei due interventi con l’arpa ha ammaliato il pubblico, intercettando pienamente quella tersa bellezza di una melodia che si libra verso l’empireo smaterializzando quasi per magia la gravità della vita. Molto bella l’esecuzione dello stupendo duetto “Nel suo divin sembiante”, dove ha positivamente contagiato anche il tenore João Terleira, nei panni di un Cavalier Belfiore ormonalmente iperattivo; costui vanta un timbro scuro di discreto colore, e ha assecondato con grazia e ironia la scrittura rossiniana, fondendosi bene con la voce del soprano.

È parso invece un po’ in difficoltà Diego Godoy, un Libenskoff fiero nell’accento, di bel timbro, ma incerto nell’emissione. Ottimi sia per la voce che per l’interpretazione e la presenza scenica il Don Alvaro di Dean Murphy e il Lord Sidney di Dmitry Cheblykov. Maria Chabounia è una Madama Cortese graziosa e musicale, Chiara Tirotta una Melibea autorevole, mentre Olga Dyadiv quale elegante Contessa di Folleville esibisce un timbro prezioso, soprattutto nei centri. Diego Savini è un Don Profondo convincente come interprete: un colore più scuro lo renderebbe ideale. Bravo, a dispetto di una dizione imperfetta, il Trombonok di Andrei Maksimov. Bene hanno fatto gli altri: Jenisbek Piyazov (Don Prudenzio), Daniel Umbelino (Don Luigino), Claudia Urru (Delia), Ulyana Biryukova (Maddalena), Francesca Longari (Modestina), Matteo Roma (Zefirino/ Gelsomino), Kyeongwook Jang (Antonio).

Rossini Opera Festival 2019
IL VIAGGIO A REIMS
Dramma giocoso in un atto di Luigi Balochi
Musica di Gioachino Rossini
Edizione critica della Fondazione Rossini,
in collaborazione con Casa Ricordi, a cura di Janet Johnson

Corinna Giuliana Gianfaldoni
Marchesa Melibea Chiara Tirotta
Contessa di Folleville Olga Dyadiv
Madama Cortese Maria Chabounia
Cavalier Belfiore João Terleira
Conte di Libenskof Diego Godoy
Lord Sidney Dmitry Cheblykov
Don Profondo Diego Savini
Barone di Trombonok Andrei Maksimov
Don Alvaro Dean Murphy
Don Prudenzio Jenisbek Piyazov
Don Luigino Daniel Umbelino
Delia Claudia Urru
Maddalena Ulyana Biryukova
Modestina Francesca Longari
Zefirino/Gelsomino Matteo Roma
Antonio Kyeongwook Jang

Orchestra Sinfonica G. Rossini
Direttore Nikolas Nägele
Elementi scenici e regia Emilio Sagi
Ripresa della regia Elisabetta Courir
Costumi Pepa Ojanguren
Produzione 2001, riallestimento
Pesaro, Teatro Rossini, 20 agosto 2019

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