In un mondo musicale nel quale il cd è sempre più oggetto d’antiquariato, chi decide di investire su questo supporto lo fa perché, dietro l’incisione, spesso c’è un progetto culturale di un certo spessore. Come nel caso di Offenbach colorature, disco da poco pubblicato dall’etichetta Alpha Classics insieme a Palazzetto Bru Zane. Quest’ultimo, come noto agli appassionati, è il Centre de musique romantique française, con sede a Venezia, che ha la vocazione di promuovere la riscoperta e la diffusione internazionale del patrimonio musicale francese dell’Ottocento, occupandosi sia di musica da camera sia del repertorio sinfonico, sacro e lirico, senza dimenticare i generi «leggeri» che caratterizzano lo spirito francese nel XIX secolo (chanson, opéra-comique, operetta).
Proprio la leggerezza è il carattere che si respira tra le pagine incise in questo cd, che vede protagonista la voce e la verve di Jodie Devos, soprano sempre più lanciato nel panorama internazionale. Al suo fianco, l’Orchestra della Radio di Monaco diretta con precisione e brio da Laurent Campellone e la partecipazione del mezzosoprano Adèle Charvet. Diciamo subito che il prodotto è pregevole, sia per la qualità della musica scelta che per la sua esecuzione, sia per le note che accompagnano il cd. Queste richiamano la freschezza e addirittura la tenerezza quali virtù vocali necessarie a valorizzare un simile repertorio, nato per interpreti dalla vocalità pirotecnica: si tratta di pagine che, nella loro scrittura, tradiscono un’ascendenza strumentale; vi si può cogliere un’eco lontana di Paganini, ma anche di Chopin, nel segno di un Romanticismo che conferisce un velo di poesia a questa musica, riscattandola dal mero meccanicismo vocale. In Offenbach il virtuosismo assume, per così dire, una dimensione lirica più completa, distendendosi spesso sul ritmo di tre quarti del valzer, danza che fu la colonna sonora del Secondo Impero e contagiò anche Gounod (si pensi a Juliette o Marguerite). Se la maggior parte delle arie di questa raccolta hanno una briosa leggerezza, non mancano brani dal piglio più militare come l’aria di Corilla da Vert-vert, o altri caratterizzati da un’affettuosa malinconia (penso a Fantasio). La voce talvolta gareggia con gli strumenti (è il caso del flauto dolce nella “Romance des fleurs” da Le roi carotte) e si produce in prodezze di ogni tipo (come la stupenda smorzatura sul finale dell’”Invocation d’Eurydice” da Orphée aux enfers).
La voce di Jodie Devos brilla non solo per lucentezza di un timbro chiaro e agile, ma pure per singolare musicalità, estensione e omogeneità, così come l’articolazione della parola è particolarmente curata, in modo da rendere intellegibile ogni passaggio. C’è poi una vena di innocenza nel timbro del soprano, una sorta di stupore adolescenziale, che conferisce all’interpretazione una patina sognante. Jodie Davos sa anche piegare la curva melodica a un’affettuosità che dona ulteriore sostanza e corpo al pur brillante incedere melodico, sottraendolo al rischio che si limiti a una pura esibizione di virtuosismo vocale.
OFFENBACH COLORATURE
Soprano Jodie Devos
Münchner Rundfunkorchester
Direttore Laurent Campellone
Mezzosoprano Adèle Charvet
Etichetta: Alpha Classics 2019
Formato: cd