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Genova, Teatro Carlo Felice – Rapsodia satanica e Gianni Schicchi

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Talvolta, fare di necessità virtù riesce a sortire effetti davvero ragguardevoli. Così la Fondazione Carlo Felice di Genova, costretta, a quanto sembra per ragioni di copyright, alla cancellazione del previsto musical Sunset Boulevard di Andrew Lloyd Webber, fa buon viso a cattiva sorte, confezionando una serata di autentica piacevolezza con l’inconsueto dittico Rapsodia satanicaGianni Schicchi, musica rispettivamente di Pietro Mascagni e Giacomo Puccini. Dunque, una commistione tra il cinema, quello delle origini, e l’opera o meglio la commedia lirica.

La prima parte della serata propone la proiezione, in versione restaurata, di Rapsodia satanica, film muto del 1917 prodotto dalla casa cinematografica Cinés di Roma con la regia di gusto simbolista e decadente di Nino Oxilia, e Lyda Borelli nel ruolo della protagonista, Alba d’Oltrevita. Contestualizzando la pellicola all’epoca in cui fu girata, considerando che sono passati oltre cent’anni da quando venne ideata, la visione risulta tutto sommato piacevole e non priva di fascino. Questo al netto di alcune ingenuità e dello stile recitativo, distante anni luce dal gusto e dalla sensibilità attuali. A conferire maggior fascino al tutto è la musica di Pietro Mascagni, progenitore della figura del compositore di colonne sonore. Le interessanti note esplicative, contenute nel programma di sala a firma di Massimo Pastorelli, forniscono interessanti informazioni sul metodo di lavoro impiegato da Mascagni per passare dalla composizione per teatro, dove il musicista è padrone assoluto dei tempi e del dosaggio degli effetti, alla creazione della musica per film, in cui è giocoforza piegare le esigenze della musica alla durata dei fotogrammi, alle espressioni degli attori, al cronografo. Mascagni, però, non si perde d’animo di fronte alla sfida e riesce a centrare il bersaglio, dimostrando una notevole abilità, un ottimo mestiere nell’adattarsi alla settima arte, cogliendone spunti e opportunità. Riesce anche nell’intento di rimanere fedele a se stesso, così che la melodia e il colore che emergono dalla partitura sono inequivocabilmente mascagnani.

La colonna sonora, come avvenne in occasione della prima assoluta del film, è eseguita “dal vivo” durante la proiezione, con l’orchestra rigorosamente collocata in buca. Ed è proprio la direzione di Valerio Galli il punto di forza della proposta genovese. Galli crede in questa musica, ne è entusiasta e trasmette il suo entusiasmo al pubblico. Ricerca sempre la timbrica giusta, misura con appropriatezza l’intensità del suono, cui conferisce sempre un ruolo protagonistico paritario rispetto a quanto viene proiettato sullo schermo. In tutto questo è supportato dall’ottima prestazione dell’Orchestra genovese.

Con altrettanta pertinenza Galli concerta e dirige Gianni Schicchi, di cui svela l’amara ironia, lo sberleffo, il senso di crudeltà e di bassezza umana che permea la partitura di Puccini. Ne coglie soprattutto lo straordinario ritmo narrativo, rendendo molto chiaro come la scelta di abbinare un film, seppure d’antan, a un’opera a tutti gli effetti, seppure in un atto unico, sia tutt’altro che un ripiego: ancora molto melodrammatico il primo, già decisamente cinematografica la seconda. L’impianto scenico disegnato da Enrico Musenich e i costumi di Vivien A. Hewitt, qui anche in funzione di aiuto regista, si collocano nel solco della tradizione: niente “colpi di teatro”, nessuna interpretazione in chiave psicoanalitica, nessuno scostamento all’ambientazione prevista da librettista e musicista. Vi è, tuttavia, un certosino lavoro su ogni personaggio, su ogni gesto, su ogni inclinazione, su ogni sguardo, grazie alla regia minuziosa e attenta di Rolando Panerai, non per nulla interprete di riferimento di questo ruolo e di quest’opera che per lui non ha proprio nessun segreto.

Dignitosa la compagnia di canto che mostra maggiore efficacia nel suo insieme rispetto alle prestazioni del singolo interprete. Svetta su tutti la Lauretta di Serena Gamberoni, con un’esecuzione della sua celebre aria pressoché perfetta, cui non avrebbe guastato una maggiore attenzione a quel pizzico di ironia che il brano possiede. Timbro adatto al ruolo per Matteo Desole nella parte di Rinuccio, che ben caratterizza il suo personaggio, seppure con qualche sporadica incertezza di intonazione. Spigliato lo Schicchi di Federico Longhi, dalla voce piuttosto importante, leggermente tesa in acuto, ma assolutamente divertente nella caratterizzazione del finto Buoso Donati e nel breve monologo parlato del finale. Molto bene la schiera dei cosiddetti comprimari: Sonia Ganassi nel ruolo di Zita, Luigi Roni nella parte di Simone, Matteo Peirone spassosissimo nel doppio ruolo del medico e del notaio e, a seguire, Aldo Orsolini (Gherardo), Francesca Benitez (Nella), Michela Gorini (Gherardino), Enrico Marabelli (Betto di Signa), Marco Camastra (Marco), Elena Belfiore (la Ciesca), Davide Mura (Pinellino), Giuseppe Panaro (Guccio), tutti egualmente calati nei ruoli e attori perfetti.
La serata è stata salutata da un ottimo successo di pubblico, purtroppo non molto numeroso.

Teatro Carlo Felice di Genova – Stagione lirica 2018-19
RAPSODIA SATANICA
Un film con la regia di Nino Oxilia
Soggetto di Fausto Maria Martini, sceneggiatura di Alberto Fassini
Casa di produzione Cinés, Roma, 1917
Musica di Pietro Mascagni

Alba d’Oltrevita Lyda Borelli
Tristano Andrea Habay
Mefisto Ugo Bazzini
Sergio Giovanni Cini
ruolo senza nome Alberto Nepoti

Orchestra del Teatro Carlo Felice di Genova
Direttore Valerio Galli

GIANNI SCHICCHI
Opera in un atto. Libretto di Giovacchino Forzano
Musica di Giacomo Puccini

Gianni Schicchi Federico Longhi
Lauretta Serena Gamberoni
Zita Sonia Ganassi
Rinuccio Matteo Desole
Gherardo Aldo Orsolini
Nella Francesca Benitez
Gherardino Michela Gorini
Betto di Signa Enrico Marabelli
Simone Luigi Roni
Marco Marco Camastra
La Ciesca Elena Belfiore
Maestro Spinelloccio/Ser Amantio di Nicolao Matteo Peirone
Pinellino Davide Mura
Guccio Giuseppe Panaro

Orchestra del Teatro Carlo Felice di Genova
Direttore Valerio Galli
Regia Rolando Panerai
Assistente alla regia Vivien A. Hewitt
Scene Enrico Musenich
Costumi Vivien A. Hewitt
Luci Luciano Novelli riprese da Angelo Pittaluga
Allestimento del Teatro Carlo Felice di Genova
Genova, 12 aprile 2019

 

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