Chiudi

Firenze, Teatro del Maggio – Rigoletto

Condivisioni

Ogni tanto accade che uno spettacolo rivelatosi poco entusiasmante al debutto, prenda veramente vita a una sua ripresa per i più diversi motivi. Così si scopre che questo allestimento di Rigoletto firmato da Francesco Micheli, tenuto a battesimo nel settembre 2018, è molto più accattivante di quanto sembrasse. Sicuramente il merito è di Benedetto Sicca, che cura la ripresa per questa serie di recite, ma anche degli interpreti capaci di recepire gli stimoli attoriali e farli propri, così da renderli in scena con movimenti puliti e interiorizzati. Rimangono alcune perplessità su scelte registiche come il mostrare così spesso la figura della duchessa, o le soluzioni sceniche del terzo atto in cui dei figuranti corrono per fermarsi come alberi dondolanti a simboleggiare la tempesta che avanza sulla vegetazione. Al contrario vi è adesso una chiarezza drammatica maggiore nel sottolineare il logoramento di Rigoletto, il suo rapporto contrastato con la figlia così ansiosa di spiccare il volo, e la scena di seduzione tra il Duca e Gilda, tutta condotta come un assedio alla camera della ragazza, la quale, ritrosa, si arrende solo quando il seduttore le chiede di dirgli che lo ama.

In questa edizione tuttavia l’attenzione è focalizzata sul debutto di Luca Micheletti nel ruolo del titolo. L’esperienza da attore di prosa aiuta il baritono a realizzare un personaggio completo, sfaccettato e tremendamente umano, grazie a un perfetto controllo del corpo e a uno studio spasmodico della parola, che si traduce poi in un fraseggio bruciante e naturale. La voce brunita è piuttosto corposa nei gravi e nel registro centrale, mentre gli acuti si dimostrano a tratti fissi. A fronte infatti di una comprensione esemplare del personaggio, un vero buffone che compie un viaggio all’inferno tra i suoi incubi, vi è una certa monocromia nei passi tecnicamente più impervi, come la grande scena del secondo atto, in cui si desidererebbe un maggior ventaglio di dinamiche e sfumature vocali. L’interprete è comunque talmente travolgente che questi rilievi passano decisamente in secondo piano.
A fare da contraltare a un Rigoletto tanto interiorizzato, c’è la Gilda di Ruth Iniesta, che piega la sua voce, connotata da un timbro cristallino e un volume apprezzabile, alla costruzione di un personaggio deciso, tenace, e perfettamente in bilico tra l’amore carnale e quello paterno, anche grazie a un fraseggio ben cesellato e a discrete doti attoriali. Qualche sopracuto non immacolato non compromette un’ottima prestazione. Meno entusiasmante si rivela invece Giuseppe Gipali quale Duca di Mantova, in quanto lo strumento si dimostra alquanto esile e prende corpo soltanto in acuto, e il fraseggio non risulta particolarmente fantasioso.
Abramo Rosalen è uno Sparafucile efficace e disinvolto, con la sua bella e ampia voce di basso. La Maddalena di Anna Malavasi si fa apprezzare per il timbro brunito, ma si dimostra poco a suo agio nei passi più concitati dove lo strumento perde un po’ di nerbo. Poco incisivo risulta invece il Conte di Monterone di David Babayants, sia per la vocalità appannata, che per l’interpretazione monocorde. I comprimari si assestano su un buon livello, a partire dal discreto Marullo di Min Kim, passando per Giada Frasconi (Giovanna), Antonio Garés (Borsa), Shuxin Li (Conte di Ceprano), Marta Pluda (Contessa di Ceprano), Vito Luciano Roberti (Un usciere) e Maria Rita Combattelli (Un paggio).
Sul podio dell’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, Renato Palumbo offre una lettura corretta, salda, dai tempi per lo più spediti, che cerca di assecondare quanto più le esigenze dei cantanti. Non mancano talvolta però ispessimenti di suono che tendono a coprire le voci.
Il numeroso pubblico non manca di applaudire i momenti più noti. Al termine della recita, gli interpreti vengono salutati da vere e proprie ovazioni, mentre si registra qualche isolato dissenso nei confronti del direttore.

Teatro del Maggio – Stagione 2019/20
RIGOLETTO
Melodramma in tre atti di Francesco Maria Piave
Musica di Giuseppe Verdi

Il Duca di Mantova Giuseppe Gipali
Rigoletto Luca Micheletti
Gilda Ruth Iniesta
Sparafucile Abramo Rosalen
Maddalena Anna Malavasi
Giovanna Giada Frasconi
Conte di Monterone David Babayants
Marullo Min Kim
Matteo Borsa Antonio Garés
Conte di Ceprano Shuxin Li
Contessa di Ceprano Marta Pluda
Un usciere Vito Luciano Roberti
Un paggio Maria Rita Combattelli

Orchestra e Coro del Maggio Musicale Fiorentino
Direttore Roberto Palumbo
Maestro del coro Lorenzo Fratini
Progetto drammaturgico e regia Francesco Micheli
Regia ripresa da Benedetto Sicca
Scene Federica Parolini
Costumi Alessio Rosati
Luci Daniele Naldi riprese da Alessandro Tutini
Allestimento del Maggio Musicale Fiorentino
Firenze, 16 novembre 2019

image_print
Connessi all'Opera - Tutti i diritti riservati / Sullo sfondo: National Centre for the Performing Arts, Pechino