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Firenze, Teatro del Maggio – Il barbiere di Siviglia

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Nell’ambito della stagione di repertorio, il Teatro del Maggio ripropone l’allestimento del Barbiere di Siviglia ideato da un giovane Damiano Michieletto nel 2005, poi presentato anche in alcune recite estive nel Cortile dell’Ammannati di Palazzo Pitti, e in quell’occasione qui recensito. L’essenzialità dell’impianto scenico fa sì che questa regia, semplice e giocata tutta sugli interpreti, si adatti bene anche al palco del teatro, dove acquista un fascinoso taglio anti-realistico e quasi espressionista, grazie ai fondali neri e alle luci di Alessandro Tutini. Ciò aiuta a sottolineare anche i lati più cinici di questo dramma buffo, di cui comunque emerge pur sempre il lato comico e giocoso: le trovate si susseguono con naturalezza e inventiva crescente, così da non lasciare mai un momento morto nel gioco teatrale. Insomma, lo spettacolo ha quasi quindici anni, ma si conferma un contenitore perfetto da riproporre in repertorio con i più diversi interpreti.

A capo dell’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, Michele Gamba realizza una direzione sintonizzata con la messinscena e dall’adeguato piglio teatrale. I tempi risultano rapinosi al punto giusto, ma sempre attenti a non mettere in difficoltà i cantanti. Le sonorità sono leggere e taglienti e il direttore mette in risalto le venature più scure della partitura, dando a tratti una lettura notturna e vagamente sinistra da cui emerge tutta la forza della componente irrazionale di questo Rossini comico.

Nel cast, Francesco Marsiglia è un Almaviva dal timbro chiaro, i cui punti di forza sono l’omogeneità dei registri e una facile salita all’acuto, ma che deve anche fare i conti con agilità spianate e un legato non sempre ineccepibile. L’interprete inoltre lascia a desiderare a causa del fraseggio poco approfondito e della recitazione poco disinvolta, anche se va detto che il secondo atto risulta sicuramente più convincente del primo.
Il Figaro di Bruno Taddia convince più per innata attitudine scenica che per la parte strettamente vocale: lo strumento è di per sé apprezzabile, come dimostrano i passaggi eseguiti a voce piena, ma si nota anche qualche disomogeneità dovuta alla continua ricerca di inflessioni particolari. Pure le agilità non risultano sempre a fuoco.
Omar Montanari dimostra ancora una volta di trovarsi perfettamente a proprio agio nel ruolo di Bartolo. La voce di bella grana, dotata di buon volume e ben emessa, si piega a tutte le sfaccettature del personaggio, costruito attraverso un fraseggio analitico e un’ottima capacità attoriale.
Gabriele Sagona, dotato di uno strumento scuro piuttosto ampio, costruisce un buon Basilio, eseguendo la sua aria con puntualità e precisione. La Rosina di Sofia Koberidze si distingue per il bel timbro rotondo e seducente che ben si dispiega nel registro centrale e acuto. Anche a fronte di un fraseggio un po’ convenzionale e di agilità non sempre esemplari, risolve il ruolo con proprietà di accenti ed estrema professionalità.
Carmen Buendia conferisce il giusto risalto a Berta, grazie a uno strumento apprezzabile a all’emissione corretta. Lo stesso fa Patrizio La Placa nel ruolo di Fiorello, assai appropriato nei suoi brevi interventi iniziali, sia dal punto di vista vocale che scenico. Completa il cast il buon Ufficiale di Gabriele Spina, mentre la componente maschile del coro, che in questa produzione sta in buca, si distingue per precisione e pulizia.
Il pubblico decreta pieno successo a questa ennesima ripresa (non rimangono molti posti per le prossime cinque repliche), tributando a tutti gli interpreti molti applausi a scena aperta e a conclusione dell’opera.

Teatro del Maggio – Stagione 2018/19
IL BARBIERE DI SIVIGLIA
Melodramma buffo in due atti di Cesare Sterbini
Musica di Gioachino Rossini

Il Conte d’Almaviva Francesco Marsiglia
Bartolo Omar Montanari
Rosina Sofia Koberidze
Figaro Bruno Taddia
Don Basilio Gabriele Sagona
Berta Carmen Buendia
Fiorello Patrizio La Placa
Un ufficiale Gabriele Spina

Orchestra e Coro del Maggio Musicale Fiorentino
Maestro concertatore e direttore Michele Gamba
Maestro del coro Lorenzo Fratini
Regia e impianto scenico Damiano Michieletto
Costumi Carla Teti
Luci Alessandro Tutini
Assistente regista Laura Pigozzo
Allestimento del Maggio Musicale Fiorentino
Firenze, 19 marzo 2019

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