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Brescia, Teatro Grande – L’heure espagnole, Gianni Schicchi

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Nuovo cinema Puccini. Preceduto da un sogno sottilmente inquietante di Ravel. Un inedito dittico ha inaugurato con successo la stagione lirica del Teatro Grande di Brescia, nel segno di due grandi compositori del Novecento, e di due opere comiche: L’heure espagnole di Maurice Ravel e Gianni Schicchi di Giacomo Puccini. La nuova produzione, parte del circuito Opera Lombardia, sarà poi nei teatri di Pavia, Como e Cremona.

Il regista Carmelo Rifici si accosta a ciascun titolo secondo una prospettiva del tutto differente ma ugualmente stimolante sotto il profilo visivo e interpretativo. In Ravel gioca per sottrazione, confezionando con lo scenografo Guido Buganza uno spazio scenico che è una sorta di scatola dei sogni, con grandi numeri dipinti alle pareti, baciate da luci soffuse (opera di Valerio Tiberi), giocate su cangianti colori pastello. Alcuni elementi scenici (poltrone, tavoli…) cadono dall’alto e all’alto ritornano con leggerezza. E con leggerezza si muovono gli interpreti, con indosso i bei costumi di Margherita Baldoni: talvolta danzano sui frammenti di ritmi spagnoli che costellano la magnifica partitura, più spesso si muovono come fatate marionette di un teatro ove si cerca di esorcizzare la morte con l’amore. È in fondo questo il senso autentico del capolavoro di Ravel: una riflessione amara sullo scorrere inesorabile del tempo (l’ossessione per gli orologi, il loro ticchettio) al quale si cerca scampo rifugiandosi nell’eros. Sensuale scenicamente e vocalmente spigliata e la protagonista Antoinette Dennefeld, mezzosoprano francese che conferisce adeguato rilievo alla parola, elemento cardine su cui Ravel costruisce la sua trama sonora. Bravissimo Didier Pieri nei panni di un affettato Gonzalve: con una voce agile e duttile, è interprete attento e ricco di sfumature. Ottimi pure l’aitante mulattiere di Valdis Jansons, il borioso banchiere di Andrea Concetti e il Torquemada lezioso di Jean-François Novelli.

Lo spirito di commedia, trattenuto in Ravel, esplode invece con Puccini. Siamo in un vecchio cinema e il movimento dei personaggi è in costante dialogo con un grande schermo su cui vengono proiettate immagini in bianco e nero che aiutano e entrare nel formidabile meccanismo comico dell’opera. La lettura registica, che è anche un omaggio al cinema italiano, serve con ironia e gusto la drammaturgia, senza caricare eccessivamente in termini di gestualità. Molto bravi tutti gli interpreti, a cominciare dal protagonista Sergio Vitale, uno Schicchi incisivo sia nel canto che nella recitazione. Dolcissima e vocalmente impeccabile la Lauretta di Serena Gamberoni, squillante e giovanile il Rinuccio di Pietro Adaini, autorevole la Zita di Agostina Smimmero, che vanta una voce importante, di bel colore scuro. Una menzione speciale merita il vecchio Simone di Mario Luperi, basso di grande carriera. Tutti perfettamente a proprio agio gli altri: Didier Pieri (Gherardo), Marta Calcaterra (Nella), Andrea Concetti (Betto), Valdis Jansons (Marco), Cecilia Bernini (La Ciesca), il divertentissimo Nicolò Ceriani (Spinelloccio/ Amantio), Zabulon Salvi (Pinellino), Marco Tomasoni (Guccio), Giorgio Marini (Gherardino).

Sul podio dell’orchestra dei Pomeriggi Musicali di Milano, Sergio Alapont si getta a capofitto nelle due partiture cercando soprattutto di sottolinearne la modernità. Con Ravel l’attenzione è anzitutto per lo strumentale, con sonorità liquide e morbide alternate a vigorose impennate dinamiche, in un amalgama dal quale emergono spesso con incisività i singoli strumenti. In Puccini, la tensione narrativa è costante, l’incedere spedito, pur senza compromettere un fraseggio generalmente sapido e sensibile al canto.

Teatro Grande di Brescia – Stagione 2019
L’HEURE ESPAGNOLE
Commedia musicale per cinque voci soliste e orchestra
Libretto di Franc-Nohain
Musica di Maurice Ravel

Concepción Antoinette Dennefeld
Gonzalve Didier Pieri
Ramiro Valdis Jansons
Don Inigo Gomez Andrea Concetti
Torquemada Jean-François Novelli

GIANNI SCHICCHI
Opera comica in un atto
Libretto di Giovacchino Forzano
Musica di Giacomo Puccini

Gianni Schicchi Sergio Vitale
Lauretta Serena Gamberoni
Zita Agostina Smimmero
Rinuccio Pietro Adaini
Gherardo Didier Pieri
Nella Marta Calcaterra
Betto di Signa Andrea Concetti
Simone Mario Luperi
Marco Valdis Jansons
La Ciesca Cecilia Bernini
Maestro Spinelloccio/ Messer Amantio di Nicolao Nicolò Ceriani
Pinellino Zabulon Salvi
Guccio Marco Tomasoni
Gherardino Giorgio Marini

Orchestra I Pomeriggi Musicali di Milano
Direttore Sergio Alapont
Regia Carmelo Rifici
Scene Guido Buganza
Costumi Margherita Baldoni
Luci Valerio Tiberi
Nuovo allestimento dei Teatri di OperaLombardia
Coproduzione Teatri di OperaLombardia

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